Prospettive di sviluppo del Porto di Genova
Dopo il superamento dell’emergenza dovuta al Ponte Morandi, Genova affronta il tema del proprio futuro come porto e come città produttiva; alcune componenti come la Diga Foranea sono nelle linee generali acquisite ma occorre particolare attenzione per le questioni a medio-lungo termine.
“Siamo alla quarta edizione del Blue Economy Summit e tutto ciò collega le diverse realtà per proporre progetti ed idee per la città”, dichiara l’assessore allo sviluppo economico e portuale del comune di Genova Francesco Maresca, “ma occorre una riforma a livello nazionale. I cittadini genovesi sono legati all’economia del mare e le start-up in continua crescita hanno un ruolo importante”.
Parole simili da parte del rappresentante di Spediporto: ”Per noi il PNRR è importante e se un progetto ha buone gambe cammina da solo; abbiamo avuto riscontri positivi con gli operatori del settore per il Green Logistic Valley che può portare la città di Genova, il suo porto e tutta la Liguria al centro dell’Europa. Questa è un’importante occasione per dimostrare che il territorio ha bisogno di progetti concreti e questo ha in sè la reindustrializzazione della Valpolcevera per renderla moderna ed ecologica; occorre sfruttare le opportunità fornite dal Decreto Genova creando una Zona Logistica Semplificata per favorire gli investitori. La zona è molto buona poichè la Valpolcevera ha lo sbocco sul porto ed il Terzo Valico alle sue spalle; in questo modo la tecnologia, l’industria e la blu economy si incontrano per favorire l’occupazione e lo sviluppo. Il progetto in questione è inserito nella graduatoria del PNRR ma i tempi non sono chiari ed il progetto è stato presentato agli investitori; vi è necessità di semplificazione per le norme burocratiche”.
“Occorre una navigazione sicura e Genova deve essere il porto privilegiato per la scelta degli armatori”, afferma Massimiliano Giglio di CISCO, “ed i lavori per la Diga Foranea fanno aumentare la capacità del porto. I problemi saranno analizzati di volta in volta ma le criticità dovute alle infrastrutture sono una lotta contro il tempo ed il porto è appetibile solamente se smista bene e velocemente le merci; i controlli continuano e la tecnologia ci aiuta. Vi è necessità di banchine elettrificate per ridurre i gas e la tecnologia GNL si sta sviluppando anche perchè le direttive comunitarie impongono di creare una rete di distribuzione entro il 31 dicembre 2025”.
“Per noi il mare è importante”, sottolinea il rettore dell’università Federico Delfino, “e sono tanti i corsi dedicati a questo settore presso la nostra università. Vi è bisogno di scommettere sul Blue District per far tornare il nostro territorio protagonista del settore”.
“Non è ancora stata creata una commissione per la Diga Foranea e la situazione non è buona ma spero che il ministero intervenga affinchè non si perdano tempo e denaro; la Diga è simbolo di efficienza ma gli interventi realizzati con i fondi del PNRR vanno a rilento e bisogna lavorare per accelerare le cose e fare investimenti. Vi sono resistenze e veti sulla burocrazia ed i commissari devono essere valutati per mantenere tempo e qualità delle opere con strutture in grado di agire sulle stesse; serve un pool di lavoro per il collaudo e le modifiche all’iter per i lavori della Diga. E’necessario coinvolgere il Ministero dell’Agricoltura e fare una valutazione di impatto ambientale ma per vedere la crescita non bisogna lavorare in questo modo; le opere non sono completate e nascono problemi se non ci sono norme ad hoc per l’accelerazione dei cantieri tra cui quelli per il Terzo Valico, per la Genova-Milano e la Genova-Ventimiglia e realizzare le opere nel 2029 non va bene. Occorre altresì finanziare le tratte a mare prendendo l’esempio di cosa fatto con l’emergenza dovuta al crollo del Ponte Morandi imbarcando i camion diretti in Spagna; nei prossimi anni si avrà un aumento esponenziale del traffico su gomma causando un problema ingestibile per le nostre strade”, conclude l’Onorevole Edoardo Rixi.