Potevi dirmelo prima!
POTEVI DIRMELO PRIMA!
(LA GUERRA SOCIALE SI COMBATTE A COLPI DI TASTIERA)
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POTEVI DIRMELO PRIMA! (LA GUERRA SOCIALE SI COMBATTE A COLPI DI TASTIERA) |
Succede sempre più spesso che (anche a Savona), sui gruppi di FB, (molti, troppi direi, tutti uguali e quasi tutti con molte persone che si duplicano dentro di essi), si parli soprattutto delle stesse cose e si ripetano, deleteriamente. Ultimamente si assiste solo a quello, nei gruppi si mettono in piazza ceti, mugugni e post di “denuncia” generica, anche a livello personale, considerati utili da molte persone, che però, secondo mia modesta opinione, diventano dispersivi e non fanno il bene di nessuno, non facendo altro che ingenerare discussioni inutili, portate all’eccesso, senza avere alcuna risoluzione reale e fattiva al problema posto, sempre che ci sia veramente la possibilità, attraverso un social, di venire a capo di certe cose esposte. Sono d’accordo che riuscire a gestire centinaia di persone (in alcuni gruppi anche migliaia) sia un’impresa titanica e quando in un gruppo, ci sono più collaboratori ed amministratori, andare in conformità ad una linea comune, è quasi impossibile. Ma veniamo al nocciolo della questione, sempre più spesso, nei gruppi si leggono riferimenti ad altri gruppi, con una maniera di raffronto esplicito ma senza molte volte potersi confrontare. Questo sarebbe opportuno per un dibattito democratico, ma non accade quasi mai, o peggio quando qualcuno viene taggato, è come se fosse tirato per il bavero in discussioni prolisse e cariche di amenità, oltre che boriosamente attaccato nel migliore dei casi, o peggio addirittura insultato pesantemente. Sarebbe educato magari solo sapersi limitare ad interfacciarsi virtualmente, senza giudicare univocamente argomenti e persone, che magari non conosciamo personalmente. All’interno poi degli stessi gruppi e su molti profili, si assiste poi ad una sorta di assistenza “fraternalistica”, una sorta di “gonnellina della mammina”, dove molti si inseriscono in discussioni tra due persone, per spirito di gruppo e protezione, senza esserne direttamente invitati e coinvolti personalmente, sentendosi perciò protetti e giustificati di dire la propria opinione liberamente. Sia chiaro, non è in discussione avere un opinione e diffonderla, ma il contesto o i modi in cui molte volte lo si fa, soprattutto nei confronti delle persone tanto per farlo, tanto per evincere il proprio dissenso su qualcosa o qualcuno. Così ecco lì, trovato il capro espiatorio delle proprie paturnie e delle mancanze di ognuno, evviva l’uomo qualunque. Per questi motivi si è scatenata una guerra a colpi di tastiera, dove si fa a gara per fare cose semplici by-passando organizzazioni già esistenti, cose che, se fatte bene anche potrebbero essere considerate buone per il prossimo, ed invece si assistono a vere e proprie diatribe inutili, che mettono in cattiva luce l’operato delle persone ed il senso dei gruppi stessi. L’utilità di questi gruppi di Savona deve essere quella di dare un servizio a tutti i concittadini, membri dei gruppi o no, ed interfacciarsi direttamente con le Forze dell’Ordine e l’amministrazione, altrimenti resta solo il mugugno su una passerella virtuale. Ad esempio tra le iniziative che potrebbero avvalorare il lavoro di queste persone su FB: RACCOLTA COPERTE X CANI E GATTI Tutte iniziative ottime a livello sociale, soprattutto se portate a diffondere la mentalità della legalità, dell’assistenza e del mutuo soccorso, perchè poi siamo una comunità, un gruppo, concittadini, “compagni o camerati” qualsivoglia, amici, parenti, suddivisi in relativi sottogruppi o sottospecie. Fa parte della cultura umana il raggrupparsi per esprimersi, è resilienza personale e resistenza sociale direi. L’utilità di un gruppo sarebbe quella di, dopo aver descritto il problema, proporre qualcosa a soluzione, troppo facile taggare qualcuno e dire “spellatela”. Allora non c’è, o almeno io non vedo, il motivo di individuare per forza un’avversario, un “nemico” da colpire e da abbattere, soprattutto perchè non c’è, non esiste. Invece poi appena si aprono i post, si vanno a leggere i commenti, i toni e il qualunquismo dei tuttologi o la disinformazione, cadono le braccia… Un po’ come recentemente è accaduto in occasione degli eventi di Legino, poi finiti sui gruppi e successivamente, anche sulla stampa Le immagini che credo abbiano visionato tutti, è vero, erano esplicite, ma raffiguravano eventi anche personali di individui, e la loro diffusione ha creato altri problemi in correlazione, solo perchè non si è seguito l’iter previsto. Non mi addentro sulle motivazioni che possano aver spinto a filmare e diffondere quelle immagini, ma sono sicuro che ciò (diffonderle), non sia un comportamento consono alla civiltà e comunque paritariamente ed egualitariamente identico all’eventuale illecito commesso da chi veniva filmato. La correlazione tra il concetto di Privacy e le Tecnologie è labile nella nostra società, a talpunto da permettere interconnessioni pericolose tra il lecito e l’illecito. Mi spiegherò meglio, mettendoli in rete ed esponendoli alla gogna mediatica con relativi commenti espliciti, invece di seguire il normale cammino, magari consegnando le immagini direttamente alle forze dell’ordine, senza commentare e postare pubblicamente, soprattutto su un social, si è messa in pericolo la sicurezza di queste persone, generando la solita ridda di commenti qualunquisti e le conseguenze poco social ma molto street fighting che si sono succedute. Per fortuna le forze dell’ordine hanno fatto da pacere e rimesso tutto sotto controllo. Io ho fiducia nello Stato e nelle F. d O.! E ne usufruisco se ciò mi viene consentito… Ma l’unico metodo di combattere questa mentalità, però è l’interscambio delle proprie esperienze e il confronto pacato. Come pensate che si possano risolvere certe cose, tra umani? Perchè invece, è più semplice esporre le persone ed esporsi a giudici, palesarsi come se (e così fanno anche le persone che commentano), fossero portatori univoci di giustizia e verità. D’altro canto è indubbio che stare su un social pubblicamente, può avere il pro, ma anche molti contro, provate ad andare al bar e fare gli smargiassi o parlare apertamente come molti di noi fanno su FB… Molte persone criticano, rifugiandosi dietro una tastiera, questo è il vero imbarbarimento culturale, del quale siamo ugualmente ed allo stesso tempo, tutti vittime e carnefici. Non mi piaque quando Umberto Eco, disse che “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”, ma sta a noi far si che queste parole non siano confermate. Disse anche: Bene, forse è vero, ma quale strumento migliore c’è oggi, se non internet, per fare informazione seria e cultura? Allora impariamo ad usarla meglio la rete, impariamo ad essere social e non antisocial, impariamo a rapportarci in questa nuova maniera “moderna”, prima che se ne inventi un’altra, ed arrivare troppo tardi nelle cose, come accade spesso, relegando la cosa in una nicchia e condannandola all’inutilità o peggio alla massa dell’oblio inculturale. Mi spiego meglio: Stiamo attenti poi, a non usare supponenza, contro chi giustamente possiede egual diritto di cronaca e di opinione, usiamo il giusto raffronto sociale, anche se l’interlocutore non è secondo nostra opinione “acculturato”. Girano post infatti, dove si arriva anche attraverso i commenti, a smargiassare (prendere per il culo) molti fruitori dei social, dandogli (dall’alto della lucida e fulgida autocelebrazione come VIP o SAPIENTI), da Ignoranti con “ANALFABETISMO FUNZIONALE”…LEGGI E’ palese che non tutti hanno le stesse capacità, mica siamo automi, ma non accetto e non posso pensare che ci sia un trattamento diversificato e classista del genere. Non è solo un fattore prettamente scolastico, ma educativo (anzi di ineducazione personale a livello di civiltà ed etica morale) e comunque, intellettivo e personale di ogni individuo, ci sono Laureati con evidenti ottusità impressionanti e persone non andate oltre la Terza Media aperte mentalmente, con un intelligenza innegabile oltre la media e un’ottima cultura coltivata autonomamente. Con questi gradi di “giudizio universale”, che girano in rete, si vede l’altra faccia della medaglia, dove “creature di una forma di potere” giudicano altre, che non possono fruirne, questa è una mera e becera guerra sociale, che personalmente mi fa rabrivvidire. Dovrebbe essere invece precipuo battersi perchè tutti, possano accedere liberamente alla cultura e possano esprimere liberamente le proprie idee senza danneggiare nessuno. Dare dell’Ignorante, secondo me è il più grosso insulto che si possa fare a qualcuno, dovreste essere tutti invece fieri che si possa liberamente fruire ad internet e che, soprattutto si possa discutere ed interagire tra le persone. E’ assolutamente vero che per interagire sugli argomenti bisogna conoscerli, almeno in parte, non è però detto che con la solita frase, non sei un “Architetto” (Esempio, non conducibile a nessuno in particolare), si possano cancellare o meglio agevolare gruppi di persone dalle discussioni, solo perchè non hanno il titolo adeguato, l’informazione non si relega ad un diploma e non tutti in rete sono “Tuttologi” o “Troll” disturbatori. Capisco che, molte volte, non ci si trovi a disquisire di cose utili e molte volte si discuta, invece di amenità ovvie, con commenti che rasentano la ridicolezza, ma questo fa parte del gioco. A prescindere che, dare un senso alle parole scritte in un post, per il tempo e lo spazio a disposizione, o dare una risposta diretta non è semplice, a volte è più semplice rispondere malamente o glissare. Ma non fa parte del gioco, dare dell’ignorante o anche peggio, al proprio interlocutore, insultare soprattutto in un post pubblico letto da tutti. Recentemente è morto il prof. Zygmunt Bauman, il filosociologo Polacco, ha focalizzato perfettamente la nostra società: Tutto è transitorio però… Chiudo poi con una considerazione, bello tante teste pensanti, bene, poi quando si organizza qualcosa, c’è la nebbia in Valpadana, è morto il Re o il gatto, non va bene l’orario, vengo anche io, no tu no, potevi dirmelo prima… Grande Jannacci! P.s.:
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