politica nazionale

UN GARANTE PER LA LEGALITA’ REPUBBLICANA

UN GARANTE PER LA LEGALITA’ REPUBBLICANA

La situazione politica italiana sembra scivolare verso l’esito di un confronto elettorale che si verificherebbe in un clima di vera e propria difficoltà per la democrazia, con il rischio di un esito tale da portare ad una fase di ulteriore passaggio verso un sistema autoritario, fondato sulla modifica di fondo della Costituzione Repubblicana, sulle basi un presidenzialismo populista e di un attacco alle basi stesse dell’unità nazionale.

Restiamo convinti che, rispetto ad un rapido approccio verso le urne, molti passaggi debbono essere compiuti ( e non facili, per l’attuale maggioranza: è probabile che ci sarà una contrattazione con i fuoriusciti dell’ex-MSI) e quindi che non tutto l’iter è già stato segnato.

Purtuttavia, dal punto di vista dell’opposizione, è bene procedere speditamente per individuare quale può essere la strada migliore per arrivare ad una presentazione unitaria, chiaramente alternativa, in grado – considerato che non sarà possibile modificare il sistema elettorale – di conseguire il risultato di un cambiamento di maggioranza.

In questo senso la proposta avanzata dal segretario del PD Bersani, di una vasta alleanza di centro-sinistra ( in tempi non sospetti, Aprile 2009, l’avevamo definita di “CLN”) con i due “cerchi”, quello di governo e quello di “difesa della legalità democratica” può rappresentare una positiva base di partenza, ma ha bisogno di essere declinata meglio e rese praticabile da parte di tutti gli interessati.

Proviamo allora ad avanzare una proposta concreta, partendo da un punto di principio: non è possibile trasformare le eventuali e futuribili elezioni anticipate nel solito referendum “pro” o “contro” l’attuale Presidente del Consiglio.

L’attuale legge elettorale, con l’obbligatorietà dell’indicazione del cosiddetto “capo della coalizione” costringe di fatto ad un approccio di questo tipo, che deve, invece, essere ribaltato.

L’alleanza delle opposizioni potrebbe, quindi, indicare un “capo della coalizione” di tipo diverso da quello di un leader politico di parte, ma proporre una personalità al di sopra delle parti che funga da “garante della legalità repubblicana”, proponendo (come sarebbe giusto) un governo di transizione che, assunti alcuni provvedimenti urgenti come -appunto – la modifica della legge elettorale in senso proporzionale (sarebbe bene che l’alleanza andasse al voto con una proposta compiuta, in questa direzione) si preoccupasse di ripristinare i termini di un confronto effettivamente democratico (anche dal punto di vista dell’uso dei mezzi di comunicazione di massa), recuperasse la centralità del parlamento, riportasse l’interpretazione costituzionale nei suoi termini effettivi e non in quelli di quella “costituzione materiale” invocata dalla destra per violare proprio quella legalità repubblicana alla quale intendiamo richiamarci.

Ci permettiamo anche di fare un nome per questo ruolo di “garante della legalità repubblicana” ed è quello del prof. Gustavo Zagrebelsky, già presidente della Corte Costituzionale.

Il prof. Zagrebelsky ( o chi per esso, ovviamente) non si misurerebbe in nome del leaderismo e della personalizzazione della politica, ma in nome – esclusivamente di una idea comune di fondo riguardante la “virtù repubblicana”.

In questo modo si eviterebbero divisioni inopportune, levarsi di scudi di ambizioni smodate da parte di soggetti singoli, si aprirebbe la strada ad un indispensabile recupero di ruolo dei soggetti politici, si allontanerebbero dal sistema politico le ombre di pratiche inadatte alla nostra situazione come quelle delle primarie e del “maggioritario uninominale”.

Ovviamente si tratterebbe di far fronte ad una fase di transizione, ma con l’idea, finalmente di chiudere in avanti un periodo davvero drammatico, dove stiamo rischiando di tornare all’indietro: a tempi bui che avevamo pensato, con le lotte dei lavoratori, di aver definitivamente scacciato dall’orizzonte della Repubblica.

Savona, 7 Settembre 2010

Franco Astengo

 

 

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