Polimorfa Creatura: Le Forsennate Vicende di Elly Schlein
In un panorama politico frenetico e schizofrenico, la figura di Elly Schlein si erge come simbolo di complessità, capace di incarnare le molteplici contraddizioni di un Partito Democratico alla disperata ricerca di un’identità. Questa settimana è stata particolarmente rivelatrice: dai proclami sul processo Regeni alla chiamata alle armi di Paolo Gentiloni, dalle critiche di Calenda sul caso Stellantis allo scouting per nuovi volti che dovrebbero rappresentare il futuro del centrosinistra. La segretaria dem sembra essere ovunque e da nessuna parte, una polimorfa creatura che lotta per la sopravvivenza politica in un habitat ostile.
Coincidentia Oppositorum
Elly Schlein è maestra nel rappresentare la *coincidentia oppositorum*, il principio filosofico per cui gli opposti possono coesistere. Da un lato, si fa paladina dei diritti umani, denunciando l’Egitto come paese non sicuro e ribadendo l’impegno per la giustizia nel caso Regeni; dall’altro, non riesce a formulare una posizione chiara su temi cruciali come la crisi Stellantis. Questa dualità, anziché rafforzare il suo messaggio, rischia di disorientare sia gli elettori sia i suoi stessi sostenitori.
La Campionessa del Polimorfismo
Schlein è indubbiamente la campionessa del polimorfismo politico: una leader capace di adattarsi alle circostanze, assumendo identità diverse in base al contesto. Dai trionfi in Emilia-Romagna e Umbria con la bandiera del *girl power* alle critiche sulle sue incertezze economiche, la sua immagine muta continuamente. Questo approccio camaleontico, se da un lato testimonia la sua capacità di reinventarsi, dall’altro solleva dubbi sulla coerenza della sua leadership.
Il Salvatore della Patria o il Cadreghino Incollato: Gentiloni
L’annuncio del ritorno di Paolo Gentiloni come supporto per costruire un centrosinistra credibile ha diviso il Partito Democratico. Sarà il salvatore della patria, capace di unificare le forze progressiste, o solo l’ennesimo tentativo di mantenere posizioni di potere senza reale innovazione? Gentiloni stesso sembra consapevole della delicatezza della sua missione, dichiarando di voler contribuire a rafforzare un’alternativa credibile in un paese che ne ha disperatamente bisogno.
Affabulazione Intrepida
Elly Schlein è una narratrice intrepida, capace di affabulare i suoi interlocutori con visioni di unità e speranza. La sua retorica, però, spesso si scontra con la realtà dei fatti. Il suo discorso alla Direzione Nazionale del PD, in cui ha celebrato i successi regionali e criticato duramente il governo Meloni, è stato accolto con entusiasmo dai suoi fedelissimi, ma appare poco ancorato a una strategia politica concreta. Il rischio è che questa affabulazione diventi vuota retorica, incapace di generare azioni incisive.
Pericoli in un Partito in Fibrillazione
Il PD è in fibrillazione. Le recenti vittorie elettorali non bastano a nascondere le profonde divisioni interne e la mancanza di una direzione chiara. Ogni mossa di Schlein è sottoposta a scrutinio, ogni decisione rischia di alimentare le faide interne. In questo clima, l’arrivo di Gentiloni potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio: un punto di stabilità o l’innesco di nuove tensioni.
Rischi Incombenti: Inseguendo Tutto e il Contrario di Tutto
Il tentativo di Schlein di inseguire tutto e il contrario di tutto è il rischio più grande della sua leadership. La necessità di compiacere anime diverse del partito – dai riformisti ai progressisti più radicali – la porta spesso a compromessi che ne annacquano la visione. La crisi Stellantis, ignorata per giorni, è emblematica di questa difficoltà: un tema centrale per il futuro economico del paese, ma lasciato cadere per non alienare nessuna delle sue basi.
La Cacciatrice di Teste: Volti Nuovi come Carne da Cannone?
Lo scouting di Schlein per nuovi volti promettenti è una strategia che potrebbe portare freschezza al partito, ma è anche un pericoloso esercizio di branding politico. Le giovani promesse come Isabella Conti e Vittoria Ferdinandi rischiano di diventare carne da cannone in un’arena politica che fagocita rapidamente chiunque non sia pronto a sopportarne il peso. La scelta di puntare su queste figure dimostra il coraggio della segretaria, ma solleva dubbi sulla reale capacità del partito di sostenerle.
Ospite Non Gradita ad Atreju o Granchio Indigesto?
Infine, il rapporto con Giorgia Meloni e la destra rimane centrale. L’assenza di Schlein dall’agenda di Atreju – la kermesse di Fratelli d’Italia – potrebbe essere vista come un rifiuto simbolico di dialogo, ma è anche un’opportunità mancata per confrontarsi con l’elettorato avversario. Il rischio è che il PD, troppo impegnato a inseguire battaglie interne, si riveli incapace di cogliere occasioni cruciali per ampliare il proprio consenso.
Conclusione
Elly Schlein è una figura complessa, una polimorfa creatura che cerca di navigare tra le mille contraddizioni del suo partito e del panorama politico italiano. La sua capacità di adattarsi e reinventarsi è sia la sua forza sia la sua debolezza. Per emergere davvero come leader, dovrà trovare una linea chiara e coerente, capace di unire il partito e offrire una visione convincente al paese. Altrimenti, rischia di rimanere un simbolo di tutto e il contrario di tutto, in un’Italia che ha disperatamente bisogno di certezze.