Che strano …

ritrovarsi  ancora qui

e le gocce sopra il vetro

scivolando dicono si,

il calore della pelle,

coi capelli appiccicati

dal sudore sulla fronte

ci rilassa ora che stanchi

appanniamo il finestrino

tu disegni un punto di cuore,

io il mio interrogativo.

Non è più come allora …

non  c’è certo lo stupore,

l’allegria,la tentazione,

ma è rimasta l’emozione,

la frustata in pieno petto

di un contatto che ti scuote

come un lampo nelle ossa.

Marinella Ottonello