Pièce teatrale

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA -GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 

 

 Settima puntata

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA -GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 
 Settima puntata
 

SCENA SECONDA 

 In coperta, il capitano Joe Bufera dà ordini per l’attracco della nave nel porto di Genova, affiancato dal bravissimo secondo Giannetto Garaventa. Una motovedetta della Guardia di Finanza si profila all’orizzonte

e i finanzieri chiedono il permesso di salire a bordo, naturalmente nessuno può rifiutarglielo.

I finanzieri ispezionano la “Intrepida”.

FINANZIERE: Chi è il comandante ?

 

JOE BUFERA: Eccomi. Sono il Capitano di lungo corso Antonio Bufera per servirvi. Un carico di petrolio, naturalmente. In provenienza da Porto Said…

 

FINANZIERE: Niente altro capitano ?

 

JOE: Beh, qualche ricordino dall’Egitto. Per forza, vi pare. E’ un paese così affascinante. Pieno di ricordini…

 

FINANZIERE: Tipo sarcofagi e mummie…

 

JOE: Beh…

 

GIANNETTO: Lo dicevo io…Questa storia della farina egizia nel sarcofago doveva finire tutta in crusca…

 

NENE’: Lo dicevo pure io….

 

FINANZIERE: Allora, dov’è ?

 

JOE: Chi ?

 

FINANZIERE: Il sarcofago con la mummia. Non faccia lo gnorri, capitano.

 

Il finanziere si fa condurre davanti al sarcofago. Viene aperto. Viene estratta la mummia ed appare la farina.

 

FINANZIERE: Cos’è questa bella polverina ?

 

GIANNETTO: Farina dell’antico Egitto…

 

FINANZIERE: C’è poco da fare lo spiritoso, giovanotto!

 

GIANNETTO: Ce l’ha assicurato l’archeologo Scavapiano. Vi assicuro che era tutta farina del suo sacco…

 

FINANZIERE: E voi, naturalmente, gli avete creduto. Mai sentito parlare di cocaina ?

 

GIANNETTO: Vagamente…Ma non ci avevo pensato. E’ cocaina ? Capperi, che guaio.

 

JOE BUFERA: Puoi ben dirlo. Sono stato proprio un pollo.

 

NENE’: L’esperienza non serve a nulla. E’ un pettine per i calvi. Quando il guaio è combinato, uno dice: avrei dovuto saperlo

FINANZIERE: Se siete in buona fede, forse, il giudice sarà clemente. In fondo, il sarcofago è fasullo. La mummia beninteso è altrettanto fasulla. Si tratta di quattro stracci attorno a qualche osso di qualche povero animale e nulla più. Quindi, non avete trafugato nessuna opera artistica o bene archeologico. Questo reato non lo avete commesso di certo perché il sarcofago con il suo contenuto sono falsi. Purtroppo, rimane quella che voi chiamate la farina dell’antico Egitto. Eccola qui, bella bianca e, per l’appunto, farinosa a dovere!

NENE’: E quella, naturalmente, non serve più per fare il pane o la pizza. Mia bella Napoli, dopo ‘sto guaio, chissà quando ti rivedrò.

 

FINANZIERE:No, niente pizza Margherita! A contare le margherite ci andrà il vostro archeologo. Mi condanna, non mi condanna, mi condanna, non mi condanna. Può già portarsene parecchie di margherite in tribunale. Ma io so già cosa dirà il giudice, quando sarà caduto l’ultimo petalo: innocente, colpevole, innocente, colpevole, innocente,colpevole!

 

Intanto, in presenza dell’equipaggio assaggia la polverina bianca e sentenzia:

Purissima! E bravo il faraone!

FINANZIERE: “Se può interessarvi, Lud Scavapiano, Nef e Cleo, sono nostre vecchie conoscenze, sono già al fresco a Marassi, zona carcere ; non stadio. Adesso, capitano, ne avrà di cose da spiegare anche lei. Ma, insomma, non si preoccupi troppo. Anche lei è stato in fondo, come i suoi uomini, vittima di un raggiro. Il terzetto era ben noto. E quando sono giunti tutti e tre all’aeroporto eravamo pronti ad accoglierli. La vostra situazione, signori della nave Intrepida, non è poi così grave.

Il finanziere, impietosito dalle facce allibite e spaventate di Bufera, Garaventa, Nené ed altri membri, esce di scena.

NENE’: Però a Napoli, lo dicono tutti: i faraoni d’Egitto portano una jella, ma una jella!…

GIANNETTO: Altro che piramidi, qui finiamo tutti nelle galere del Doge. Vatti a fidare di Merikare!

JOE BUFERA: E vatti a fidare di Cleopatra!

 

Franco Ivaldo      CONTINUA

 

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