Pièce teatrale

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA -GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 
 Sesta puntata

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA -GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 

ATTO TERZO  

SCENA PRIMA 

(L’azione si svolge nuovamente a bordo della nave “Intrepida”. Sono in scena i seguenti personaggi:) 

JOE BUFERA: Sentite, Ludovico Scavapiano, io in qualità di capitano dell’Intrepida, voglio darvi fiducia e credo sia voi che le vostre due amiche Cleo e Nef. Voi mi assicurate che posso trasportare sulla mia nave la mummia che mi avete appena fatto issare a bordo. L’Intrepida è una petroliera. D’accordo. Non sono autorizzato a trasportare mummie egizie, ma in fondo voi siete un archeologo e voglio credervi quando mi dite che volete offrire la mummia al museo di Genova…

LUDOVICO SCAVAPIANO: No, di Torino. A Genova non ci sono musei di egittologia, però ce n’è uno bellissimo di storia naturale. Quello di Torino, invece, è il secondo museo egizio del mondo quanto ad importanza. Dopo quello del Cairo, si capisce.A Genova, però hanno il più bello Acquario d’Europa. Forse, la prossima volta potremmo trasportare qualche chilo di mangime per i pesci del Nilo. O per i coccodrilli…Vedremo.

 

JOE BUFERA: Va bene. Come volete voi. Torino, Genova. Fa lo stesso. Noi possiamo soltanto sbarcare a Genova. Poi per portarlo a Torino ci penserete voi. Intesi.

 

NEF: Ma certo, capitano. Saremo noi tre ad aspettarvi al molo. Vero Cleo?

 

CLEO: Assolutamente certo. Avremo già fatto il necessario per portare a Torino la mummia di Merikare. State tranquillo, capitano!

 

GIANNETTO: Capitano, in questa storia non ci vedo chiaro….

 

NENE’: Certo che qui c’è un vago sentore di, come dire, raggiro con destrezza…Gioco delle tre carte, tombola… Fate voi. San Gennaro, assistici tu!

 

CLEO: Ma quale raggiro, caga dubbi, è tutto regolare. Uh, se gli archeologi avessero dovuto aspettare i permessi stavano freschi a cominciare da quello che ha tradotto in francese i geroglifici, Champignon, come si chiamava…

 

LUDOVICO SCAVAPIANO: Champollion, il collega esimio che ha interpretato per primo i geroglifici della stele di Rosetta, ignorante di un’egiziana che non sei altro. (Poi rivolto a Giannetto e Nené): Sentite, miei cari marinai, qui non c’è nulla di anormale. Mi sento un poco offeso dai vostri sospetti. Di mummie che vanno e che vengono sul mare oppure sulla terra ferma se ne vedono tutti i giorni, credetemi. Guardate Nefertiti che faccia da mummia si ritrova ad esempio!

 

NEF: Uffa che barba! Dacci un taglio, Scavapiano. Tu e le tue battute!

 

CLEO: (strizzando l’occhio al capitano che aveva un debole per lei): Allora, comandante la decisione, in fondo, spetta a lei. Che ci dice ?

 

JOE BUFERA: Ma certo che sono d’accordo. Forza. Salutiamoci ed arrivederci a Genova. Non posso darvi un passaggio anche se lo volessi (guardando con una certa insistenza Cleopatra) ma non siamo una nave passeggeri. E il capitano di  

un mercantile che imbarca passeggeri può avere guai seri questo sì…Sapete : è una questione di permessi. Burocrazia, insomma. Spero mi capirete. Mi sembra di farvi già un grosso favore ad accettare la mummia. 

CLEO: Naturalmente, capitano. Grazie di cuore. Noi andremo in aereo con un volo da Il Cairo all’aeroporto genovese Cristoforo Colombo…

 

NENE’: Quello sì che era un grande navigatore.

 

JOE BUFERA: Perché io invece sono una scamorza.

NENE’: Uh! Capitano come siete diventato suscettibile da un po’ di tempo a questa parte. Ma che cos’è ? L’aria d’Egitto?

 

JOE BUFERA: Ma quale aria d’Egitto ? Che cazzo dici, Nené !

 

GIANNETTO: (sottovoce a Nené) : Mi sa tanto che è l’aria di Cleopatra.( Poi sempre mormorando ): A me starebbe bene anche Nefertiti. Anzi, Nef proprio mi aggrada. Bella figgietta!

 

JOE BUFERA: Beh, Giannetto, cosa mugugni ?

 

GIANNETTO (sull’attenti) : Capitano, questa storia non mi convince. Ecco, lo dico, lo sottoscrivo e lo ribadisco.

 

JOE BUFERA: L’hai già detto. Adesso piantala! Prepariamoci alla partenza, perché tra poco dovremo levare gli ormeggi. Finalmente, si torna a casa. Non vedo l’ora.

 

(Prende commiato dagli ospiti. Saluta Ludovico Scavapiano, l’archeologo; fa un compito baciamano davvero impeccabile da gentleman a Nefertiti ed abbraccia Cleo con grande trasporto, sotto gli occhi dell’equipaggio ammutolito.)

 

SCAVAPIANO: Saremo ad aspettarvi a Genova. Buona traversata, comandante.

 

JOE BUFERA: Grazie amici. Arrivederci sotto la Lanterna.

 

 

(Il terzetto si allontana e si avvia verso la scaletta della nave per scendere)

 

NEF a CLEO: In Francia, andare alla Lanterne vuol dire come minimo finire in galera o peggio. Tocchiamo ferro….

 

CLEO: Peccato, in fondo il capitano mi sta simpatico ?

 

SCAVAPIANO: Allora, voi due. Riuscite a stare un po’ zitte. Forza scendiamo a terra. In fretta, prima che qualcuno ci ripensi. All’aeroporto, abbiamo un volo per l’Italia da prendere. Poi a Genova, troveremo mummia, farina e tutto il resto in porto. Bene, bene. Tutto come previsto. Un paio di settimane, e tutto sarà sistemato Cosa ne dite, voi due musi lunghi ?

 

CLEOPATRA: Speriamo bene.

 

NEFERTITI: Idem, come sopra. A proposito, a Genova, ritroveremo anche Domitilla?

 

SCAVAPIANO: Naturalmente. Le ho inviato un telegramma per farle sapere che saremmo tornati tutti e tre in Italia. Adesso, partiamo!

 Franco Ivaldo 

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