Pièce teatrale

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA – GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 
 (quarta puntata)

LE AVVENTURE DI GIANNETTO GARAVENTA
UNA MUMMIA EGIZIA SUL MARE
COMMEDIA EGIZIO-MARINARESCA -GIUDIZIARIA IN TRE ATTI 
 Quarta puntata

 ATTO SECONDO 

 SCENA PRIMA

(Nel grande salone, tutto è pronto per la seduta spiritica. Ci sono proprio tutti. L’equipaggio al gran completo. Il capitano, Giannetto a fare gli onori di casa. Nel salone, entrano Ludovico Scavapiano, Cleopatra, Nefertiti, accompagnati da Nené che era stato incaricato di andarli a prelevare al bar “Le Piramidi”)

NENE’ : Ecco gli ospiti, capitano. Signori e signore, vi presento il capitano Joe Bufera.

LUDOVICO, CLEO E NEF (All’unisono): Onoratissimi!

 

JOE BUFERA: L’onore è mio … (fa, galantemente, il baciamano a Cleo e Nef, e stringe la mano a Ludovico). Prego accomodatevi. gradite un rinfresco ?

 

LUDOVICO: No, non si disturbi.

 

CLEO: Forse, un’aranciata… Grazie.

 

NEF: Anche per me, con questo caldo.

 

GIANNETTO: Come vedete, il capitano ha acconsentito gentilmente alla vostra idea ed ha fatto preparare l’occorrente che poi è un bel tavolino adatto mi pare per la seduta spiritica che ci accingiamo a compiere. Chi è la medium ?

 

NEFERTITI: Sono io! Cleopatra è la mia assistente e il nostro archeologo è molto interessato alla mummia di Merikare. Per questo è qui con noi. L’intento non è logicamente di far apparire l’ectoplasma dell’alto dignitario egizio, bensì di strappargli segreti, arcani ed il luogo della sua sepoltura…

 

JOE: Parola di marinaio, non credo agli spiriti. Ma ammettiamo che veniate in contatto con questo egizio d’altri tempi. Perché mai dovrebbe dirvi dove si trova. Se è una mummia, di certo non ci terrà ad essere scoperto per essere portato al Louvre, oppure al British Museum, non vi sembra ?!

 

LUDOVICO: Eppure, Nef, sostiene il contrario! Come se l’antico dignitario del faraone ci tenesse a far scoprire il luogo della sua sepoltura. Mah, vedremo. Io sono come voi, piuttosto scettico…

 

NEF: Fidatevi ! Gente di poca fede…

 

JOE: A me non costa nulla. Di queste cose non me ne intendo. Però trascorreremo un pò di tempo con qualcosa d’interessante da fare. Per noi marinai, i tempi morti nelle aree portuali sono un vero supplizio. In attesa del carico ! Avremo ancora parecchi giorni d’attesa. Quindi, se vogliamo cominciare la seduta spiritica…

 

(Attorniati dai membri dell’equipaggio che si collocano sul fondo della scena, si siedono davanti al tavoli dell’evocazione spiritica Scavapiano, Cleo, Nefertiti, Joe Bufera, Giannetto).

 

NEFERTITI: (con voce profonda e solennne, si rivolge allo spirito): Merikare, mi ascolti, Merikare dal profondo degli inferi, destati e dacci un segno. Rispondi, altissimo dignitario.

Il capitano BUFERA: Tutto tace. Il tavolino non si muove. E allora ?…

 

CLEO: Zitto, capitano, che ci spaventa lo spettro: silenzio, prego a tutti voi!

 

Mormorii scettici e sorrisetti da parte dell’equipaggio.

 

GIANNETTO: Prego, Nef, proseguiamo… Se il capitano è d’accordo…

JOE BUFERA dà il suo assenso con un grugnito.

 

NEFERTITI: Merikare, noi ti invochiamo, rispondi…

 

(A questo punto, il tavolino ha un sussulto e vanno via tutte le luci sul palcoscenico. Si ode soltanto una voce cavernosa d’Oltretomba. E’ quella dell’egizio, della mummia di Merikare. Un faro di luce inquadra un fantasma, acconciato in antico egizio. Ha scoperto il volto perché c’è, beninteso un attore che impersona Merikare).

 

MERIKARE: Chi ha osato turbare il mio sonno millenario?

 

JOE BUFERA: Oh, questa è bella ! Come fa a sapere che sono trascorsi secoli da quando ha esalato l’ultimo respiro…

 

MERIKARE: A quale empio appartiene la voce che mi è giunta?

 

JOE BUFERA: La voce appartiene a me che sono il capitano di questa bella nave. Ed empio sarà lei!

 

CLEO: Capitano…la prego!

 

GIANNETTO: Nefertiti faccia qualcosa, in fondo è lei che ha cominciato…

 

NEFERTITI: Figlio della Valle del Nilo, rivelaci gli arcani della tua vita terrena.

 

SCAVAPIANO: Sì, rivelaci…

 

MERIKARE: Ero un alto dignitario del faraone Ramsete terzo. Mi occupavo di tante cose importanti, vitali per il regno. Ero il promesso sposo della figlia del gran sacerdote…

 

NENE’: Ah! Il gran sacerdote aveva una figlia…Come si dice, cherchez la femme!

NEFERTITI: Zitti tutti, per carità, sua eccellenza è così suscettibile! Se lo contrariamo, rimane zitto per altri cent’anni…

 

(Incurante dell’interruzione, la mummia prosegue il suo racconto).

MERIKARE: “Sì, il gran sacerdote aveva una figlia, Dafne; eravamo i promessi sposi…

 

NENE’: Di manzoniana memoria…

 

JOE BUFERA: Silenzio! Prego, signor gran dignitario faraonico, continui pure…

MERIKARE: Io e Dafne eravamo promessi sposi. Ma il generale Epstis s’invaghì di Dafne e cercò di portarmela via, mettendomi in cattiva luce agli occhi di suo padre, il faraone Ramsete terzo, per l’appunto. E ci riuscì il reprobo. Ci riuscì così bene che io caddi in disgrazia. Fui condannato da un tribunale reale ad andare a scavare nelle miniere di sale.

 

NENE’: Capirai che sete. In Egitto per di più!

 

CLEO: Ma per favore…

 

NEFERTITI: Basta, altrimenti, sua eccellenza tace per sempre. State tutti zitti e lei Nené la finisca di fare lo spiritoso!

 

MERIKARE (senza badare all’interruzione): Miniere di sale, tanto sale allo stato grezzo naturalmente. Una vita impossibile. Così cercai scampo nella fuga. Una notte senza luna, assieme ad un gruppo di compagni, riuscii ad ingannare la sorveglianza dei guardiani del faraone. Fuggimmo nel deserto. Ma , per farla breve, fummo catturati tre settimane dopo l’evasione. La pena, stavolta, era la morte.

Ma Dafne volle intercedere presso suo padre in mio favore. Così la condanna venne tramutata in carcere a vita…Come dite voi moderni ? L’ergastolo, mi pare. Come vedete le mummie si aggiornano…

 

GIANNETTO: Complimenti eccellenza!

 

MERIKARE: Poi, scoppiò una guerra. Ed il generale Epstis perse tutte le battaglie. Così il faraone lo fece destituire e mi riabilitò come vittima innocente di quel reprobo che naturalmente venne dato in pasto ai sacri coccodrilli del sacro Nilo…

 

SCAVAPIANO: Naturalmente. Gli unici a rimpiangerlo e a piangere per lui furono i coccodrilli,immagino.. Si sa :lacrime di coccodrillo, eh, eh…

 

NEFERTITI:Continui eccellenza, non faccia caso a noi.

 

MERIKARE: Ma le tribolazioni non erano finite. Una storia di ammanchi di cassa e venni denunciato al faraone da uno scriba… Forse, era anche lui amoroso di Dafne. Chissà! In verità, non l’ho mai saputo perché, in caso di recidiva, il faraone era tenuto ad essere implacabile. Ero di nuovo davanti ai giudici e venni condannato all’esilio perpetuo. Fui abbandonato nel deserto e addio Egitto! Una carovana di predoni mi raccolse mezzo morto. Venni rifocillato, col tempo, mi ripresi. Venni portato, come schiavo, in un paese straniero, probabilmente poco amico dell’Egitto perché quando cominciai ad imparare la lingua di quella gente appresi che stavano preparando una spedizione militare contro il faraone. Non sospettavano di me perché avevano capito che ero un proscritto e pensavano volessi vendicarmi della mia gente. Invece, il mio patriottismo era a prova di esilio! Così decisi di scappare e di tornare a Tebe per avvertire Ramsete terzo. Condotto in presenza del faraone, non venni creduto. Pensavano che fosse uno stratagemma per farmi riammettere a corte. Così i nemici ci sorpresero del tutto impreparati. Addio regno del faraone Ramsete terzo, addio Dafne, e anch’io – catturato e riconosciuto – venni passato per le armi, forse dagli assiri o dai babilonesi. Oppure dagli ittiti. Non ebbi neppure il tempo di saperlo. Comunque, essendo un alto dignitario, ebbi diritto alla cerimonia della mummificazione.

 

SCAVAPIANO: Dove si trova la mummia ? Ce lo dica; sarà una scoperta scientifica sensazionale!

 

 

MERIKARE: Farò di più che dirvelo. Vi accompagnerò sul posto!

 

SCAVAPIANO: E in che modo, di grazia?

 

MERIKARE: Vi guiderò con la telepatia… (Cala la tela sulla scena prima dell’atto secondo).

 

Franco Ivaldo

 

CONTINUA LA PROSSIMA SETTIMANA

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