Perchè cadiamo sempre sugli stessi errori?

PERCHE’ CADIAMO SEMPRE
SUGLI STESSI ERRORI?

 

 PERCHE’ CADIAMO SEMPRE

SUGLI STESSI ERRORI?
 Avevo tante cose da scrivere fino a qualche giorno fa, poi dopo quello che è accaduto in Centro Italia il mio animo si è rabbuiato.

Si è oscurato di fronte a tanto dolore; seguendo i vari telegiornali e quotidiani ho notato cose che, come sempre, non ho mai apprezzato; ma che nonostante il passare degli anni e degli eventi continui a vedere dell’animo umano; si perché a noi dell’esperienza e del non ripetere gli stessi errori del passato fondamentalmente non ci importa ‘una fava’ (scusate la licenza poetica ma penso che renda molto bene l’idea).


 Per anni i nostri genitori ci hanno insegnato che l’esperienza è un tesoro che va custodito e che grazie all’esperienza maturata, non si sarebbero più commessi errori nel momento in cui si fossero ripresentati…quindi dove la abbiamo nascosta la famosa e tanto decantata ‘esperienza’ ?

Niente, via, sparita, annullata, tabula rasa!

A questo punto si osservano i vari comportamenti di fronte a un’enorme catastrofe, il semplice cittadino si rattrista, mesto e disperato, i facinorosi organizzano aiuti e raccolte, partono e anche loro si disperano, i giornalisti (chiaramente non tutti) sentendosi il premio Pulitzer tra  le mani sviscerano e propinano dolori e tragedie senza ritegno a tutte le ore, buttando in faccia a sopravvissuti e parenti in attesa di notizie il loro super mega microfono collegato al satellite e abbagliandoli con le luci dei riflettori delle telecamere chiaramente perché a loro spiace molto vederli soffrire.

Poi abbiamo i nostri politici (e mi riferisco a tutti quelli che sono a Roma e di tutti i partiti tanto saltellando da un partito all’altro sono sempre gli stessi da anni…  e chi se li schioda più pur di rimanere lì seduti con i loro privilegi si cambierebbero nome e pure i connotati facciali) quelli che non li avrebbero lasciati soli, quelli che avrebbero mandato le casette in un mese, quelli che malgrado loro (poverini) non hanno risolto nulla in nessuna città dove si sia verificata una calamità naturale così grave come un terremoto.

A questo punto nella mente del politico si formano nuvolette formate da tanti numeri e testine, certo perché ogni testa è un voto; e ogni voto un passo per continuare ad avere potere e lauti guadagni quindi cosa abbiamo se non una bella tragedia per attaccare gli avversari politici?

Compaiono così elegantemente vestiti in talk show nazionali e mentre dietro passano immagini raccapriccianti, loro si sputano addosso colpe e imprecazioni, chi accusa uno chi l’altro insomma un vero incontro di nomi eccelsi sul ring del palinsesto.


Passeranno i giorni, così come accaduto per l’Aquila e altre città terremotate, passeranno i mesi e nessuno ne parlerà più; a nessuno interesserà se le famiglie vivono nelle tende e se hanno perso tutto.

Non sono qui per dare colpe né accusare nessuno! Scrivo solo di un’Italia che invece che un Paese sembra la sagra dell’assurdità e della demenza, dove le tragedie sono un business, dove non esiste il sentimento di Nazione che dovrebbe vedere come bene ultimo il benessere della stessa.

Non è con continui attacchi che faremo rivivere e fiorire il nostro paese ma sentendoci un tutt’uno con il nostro Paese.

La legge dell’esperienza ci dice che nemmeno dopo questa ennesima tragedia cambierà qualcosa e noi saremo come sempre inermi telespettatori di una Nazione alla deriva.

Simona Saccone Tinelli 

 

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