“Per un buon uso della memoria…

“Per un buon uso della memoria.
Un piccolo decalogo”

“Per un buon uso della memoria.
Un piccolo decalogo”

Sono molto contento di essere qui e mi piace che si ricordi il passato, in particolar modo per i giovani”, ha dichiarato il vicesindaco di Savona Massimo Arecco durante la conferenza “Per un buon uso della memoria. Un piccolo decalogo” relativa alla celebrazione del Giorno della Memoria, “e soprattutto per loro queste giornate sono molto importanti perchè non hanno vissuto direttamente tutto ciò”.

Parole simili da parte di Franca Ferrando, presidente ISREC (Istituto della Resistenza e dell’Età Contemporanea): ”Il nostro istituto è molto importante perchè abbiamo un archivio storico pieno di testimonianze preziose ed una biblioteca molto ben fornita per ciò che riguarda la storia del 900. Voglio ricordare che non solamente gli ebrei furono vittime della follia nazista ma vi furono anche zingari, omosessuali, Testimoni di Geova, oppositori politici e militari ed è necessario trasmettere la memoria di questi fatti. L’Isrec ha una funzione educativa anche per gli insegnanti ed abbiamo un progetto molto importante come alternanza scuola-lavoro ed il 7 febbraio si celebrerà il Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe. Dobbiamo far conoscere la nostra attività e oggi abbiamo l’onore di avere come ospite il professor Cavaglion, autore di un libro adatto sia ai ragazzi che agli adulti dal titolo “La Resistenza spiegata a mia figlia”.


“Ho dedicato il libro appena citato a mia figlia che è nata nel 1989”, sottolinea il professor Alberto Cavaglion, “e voglio dire che negli anni subito dopo la guerra si parlava molto della deportazione politica e militare ma dal 1988 circa si è cominciato a parlare di Shoah. Gli internati militari erano tantissimi e per l’Italia erano principalmente soldati italiani che combattevano al fianco dei tedeschi e che sono diventati loro prigionieri dopo l’armistizio, ai quali era stato chiesto se aderire alla Repubblica Sociale Italiana o essere arrestati. I libri dei deportati politici erano poco diffusi subito dopo la guerra anche perchè le scelte politiche hanno influito molto sulla memoria e la memoria è molto importante perchè ha in sè un valore lenitivo e morale.

Esiste anche un valore etico della dimenticanza e Gaetano Salvemini è stato costretto a scappare dall’Italia dicendo che gli uomini più intelligenti sono quelli che capiscono di aver sbagliato. Il fascismo non è solamente la Repubblica Sociale Italiana ma è un male che ha contagiato l’Italia per circa 20 anni. Occorre ricordare tre fenomenti diversi ma con un fattore comune e ciò consiste nella deportazione di ebrei, antifascisti e militari perchè l’occupazione militare è ben diversa dall’essere vittime di un genocidio. Un anacronismo è quando si colloca un oggetto in un’epoca sbagliata e fino al fascismo la parola razza era una parola neutra che nell’800 è stata usata per discriminare in prima battuta le donne, per le quali l’ingresso in magistratura è stato possibile dal 1963 perchè si diceva che nei giorni del ciclo non potessero emettere sentenze. L’antisemitismo è una cosa antica ma lo Statuto Albertino diceva che gli ebrei erano uguali agli altri cittadini e l’accettazione del diverso è un problema di sensibilità. Le facoltà di medicina dell’800 spiegavano che ci sono razze inferiori ed occorre riflettere sull’emotività ma i ricordi legati al Giorno della Memoria sono troppo emotivi e la curiosità per questi temi deve durare tutto l’anno. I libri più belli sono quelli scritti subito dopo i fatti ed occorrono molti anni perchè i testimoni siano ascoltati ed il punto di partenza è il processo ad Eichmann nel 1961.


 I testimoni diretti stanno scomparendo e ci resta il racconto e la letteratura per la salvaguardia della memoria ed i libri fanno il ruolo di testimoni quando questi non ci sono più. L’arte è conoscenza del passato e l’Italia doveva fare i conti con il suo passato e nel 1938 la cattedra di Momigliano venne data a De Robertis per effetto delle leggi razziali, ma nel 1946 la cattedra di letteratura in questione venne sdoppiata per permettere ad entrambi di conservarla. Una delle contraddizioni del nostro paese è rappresentata dal Vaticano che ha ospitato antifascisti ed ebrei e nell’immediato dopoguerra ha dato rifugio a nazisti in fuga verso il Sud America. Gli italiani sono contadditori perchè, in alcuni casi, hanno denunciato per delazione bambini piccoli e vi sono stati fascisti che hanno avvisati ebrei degli imminenti rastrellamenti. L’indifferenza per le leggi razziali è durata per 5 anni e mi sento di dire che l’indifferenza è un problema serio e le forze di opposizione al fascismo hanno sottovalutato le deportazioni. Il silenzio del Papa del 16 ottobre 1943 è una dimostrazione di ciò ed i leader del Partito Comunista Italiano hanno sottovalutato l’Olocausto. Non bisogna dimenticare il caso Priebke così come le fughe dei nazisti verso il Sud America governato da regimi compiacenti e Kappler che, dopo essere stato catturato, è stato fatto fuggire di nascosto in una valigia. Il film “Il Maratoneta” è molto importante così come la positività storica”.

“L’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati) nasce per i deportati politici ma il mondo delle associazioni in questi anni ha mosso la coscienza per la memoria”, conclude Maria Bolla, presidente Aned Savona.

      SELENA BORGNA  

 

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