Per i poveri la democrazia resta ancora Miraggio
A memoria d’uomo, la crescita dei poveri non ha mai subito una “pericolosa” interruzione. Perciò è da smidollati scandalizzarsi che anche i migliori Stati di diritto occidentali come l’Italia, che avrebbero dovuto contenere o estinguere la razza degli affamati e disperati, la stiano proteggendo, sviluppando e macellando. Lo scandalo non sta nelle istituzioni culturali, giuridiche o finanziarie, quasi fossero dei mezzi difettosi o guasti da riparare, ma nei soggetti che le occupano e governano, diventati (salvo rare eccezioni) stupidi e disonesti. Vale a dire, la classe media di burocrati pubblici e professionisti privati frapposta da ammortizzatore sociale tra poveri e ricchi per impedire ai ricchi di abusare dei poveri, ma che di fatto (gestendo da cani il potere a tutti i livelli) li aiuta in questa doppia opera “meritoria” e millenaria: allevamento e macellazione di poveri, nella illusoria e suicida speranza, servendo i ricchi, di scalare l’inaccessibile Olimpo dell’arricchimento. Perciò è decisamente miope considerare le moderne democrazie delle pericolose dittature, perché non assolvono la funzione di impedire la macellazione dei poveri per cui sono state concepite. Il vero cancro da estirpare sta nella miope classe media che gestisce il potere a norma di legge, e invece di ergersi a protettrice dei poveri da cui proviene, come nella migliore delle tradizioni, continua a prostituirsi ai ricchi da utile idiota, non tanto per la paura di poter recedere nell’inferno della povertà, ma con la certezza di poter saltare dal limbo della classe media al Paradiso dell’arricchimento, magari sfrattando i Paperoni. Ecco perché l’intera comunità mondiale ha una crescita patologica di poveri, (non perché ha troppe istituzioni malate) ma troppi addetti (pro-i-stituiti) che continuano imperturbati e imperturbabili ad usare gli stati di diritto a danno di tutti e al servizio di pochi, come fossero pericolose dittature, allevando e macellando poveri per ingrassare la razza insaziabile degli accumulatori di potere, privilegi, proprietà, profitto.
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