Pd, tra cuoricini e tempeste: Pina Picierno sfida Elly Schlein
La crisi interna al Pd ricorda il testo della canzone “Cuoricini” dei Coma Cose: ansia, instabilità e la ricerca di consenso a colpi di simboli vuoti.
Pd, tra cuoricini e tempeste: Pina Picierno sfida Elly Schlein
Il Partito Democratico si spacca sulla politica estera e sull’identità europea: la leadership di Schlein vacilla, mentre Picierno si fa strada come alternativa.
Tra cuoricini e tempeste nel Pd
“Oggi mi sento una pozzanghera, se l’ansia mi afferra, con lo sguardo verso il cielo, ma il morale per terra.”
Il Partito Democratico sembra incarnare alla perfezione queste parole della canzone Cuoricini dei Coma Cose. Un partito confuso, in bilico tra la tempesta e la ricerca di una stabilità che sembra sempre più lontana. Da una parte, Elly Schlein, segretaria in difficoltà dopo il voto di Strasburgo sul riarmo europeo; dall’altra, Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, che si fa strada tra le macerie di un partito diviso. Il Pd sembra vivere un momento di smarrimento, proprio come il protagonista del brano musicale: un’altalena di emozioni tra la necessità di un cambiamento e il rischio di perdersi nel tentativo di piacere a tutti.
Una leadership in bilico
“Se mi trascuri impazzisco, come maionese. Ci sto male, male, male, male.”
La crisi del Pd si è manifestata in tutta la sua gravità con il voto sulla risoluzione sul riarmo europeo. La strategia di Schlein, nel tentativo di mantenere una posizione di equilibrio tra le diverse anime del partito, ha finito per scontentare tutti. Il risultato? Una frattura netta: dieci voti contrari, undici favorevoli, e una segretaria sempre più isolata. L’ansia di trovare una sintesi tra le anime pacifiste e quelle riformiste ha portato a un’implosione, proprio come la maionese che impazzisce quando viene mescolata troppo.

PUBBLICITA’
Pina Picierno, il temporale che scuote il Pd
“Vorrei svagarmi ma oggi una canzone dura come un temporale, anche se è molto popolare.”
Se Schlein è la leader che cerca il compromesso, Picierno è il temporale che scuote il partito. La vicepresidente del Parlamento europeo ha assunto una posizione chiara e decisa sul voto di Strasburgo, criticando apertamente la linea della segretaria. Il suo dissenso non è passato inosservato, soprattutto dopo gli insulti ricevuti dal propagandista russo Vladimir Soloviev, che paradossalmente hanno rafforzato la sua immagine. Se un esponente della propaganda del Cremlino la considera un’avversaria, significa che la sua posizione ha un peso effettivo. In un Pd sempre più frammentato, la sua figura appare come un punto di riferimento per chi cerca una linea netta e coerente in politica estera.
Il Pd tra simboli vuoti e necessità di una direzione chiara
“Ma tu volevi solo cuoricini, cuoricini. Pensavi solo ai cuoricini.”
Nel mezzo di questa crisi, emerge una domanda fondamentale: il Pd vuole una guida forte e autorevole o si accontenta di collezionare cuoricini sui social? La segreteria Schlein è stata spesso accusata di privilegiare una politica più comunicativa che sostanziale, puntando su simboli identitari senza una strategia chiara. Picierno, al contrario, si propone come un’alternativa concreta, forte dell’esperienza nelle istituzioni europee e di una posizione netta su temi cruciali come la politica estera e la difesa europea.
Il futuro del Pd: scontro aperto tra Schlein e Picierno?
“Cuoricini, cuoricini, che medicina. Cuoricini, cuoricini, ma che tolgono il gusto di sbagliare tutto.”
Il rischio per il Pd è quello di cadere in una dinamica paralizzante: cercare il consenso immediato senza prendere decisioni che possano scontentare qualcuno. Ma la politica non è fatta solo di cuoricini. Servono scelte coraggiose e una direzione chiara. Schlein ha ancora la possibilità di recuperare, ma il malcontento interno cresce. Se la segretaria non riuscirà a imporre una leadership forte, il partito potrebbe presto assistere a un cambio di rotta, con Pina Picierno pronta a farsi avanti come nuova guida.