Papa e Tedesco

PAPA NON PAPA

PAPA NON PAPA
Alfonso Papa

Confessiamo di aver sussultato quando abbiamo letto, su di un quotidiano, il titolo “L’arresto di Papa”.  La  preposizione semplice “di” anziché l’articolata “del”- che fa la differenza-  non è infatti,  nella veloce scorsa di chi ha l’abitudine della lettura sommaria dei titoli,  di immediata percezione.

 Non entriamo, per carità, nel merito della vicenda del parlamentare PDL. Noi siamo per il rispetto della Magistratura che deve poter  lavorare liberamente senza subire stupide accuse aprioristiche di animo persecutorio o politico ( falsa e oltraggiosa difesa dei berluscones ogni qual volta –assai spesso- indagati) e senza ipocrite remore dettate da privilegi ormai inaccettabili; ma siamo anche per la difesa degli indagati e degli imputati da ogni pre-giudizio massmediatico, in genere affrettato e privo degli elementi essenziali per consentire di dedurne una serena opinione.  Ognuno quindi faccia il suo mestiere: i Magistrati indaghino, se assolutamente necessario arrestino, quindi giudichino; i giornalisti informino e non  giudichino, i cittadini chiedano l’applicazione della legge davanti alla quale “siamo tutti uguali” (almeno, così stabilisce  la Costituzione della Repubblica Italiana, il nostro patto fondamentale di civile convivenza).

   Cotale cognome “Papa” ha, nella recente storia dei grandi di Stato un suo particolare rilievo.

   Narrasi che, non molto tempo addietro, due sorelle romane, appunto le sorelle Papa, hanno alienato all’allora Ministro Scajola un appartamento in Roma, con vista sul Colosseo. Come meglio acquistare a Roma se non da chi si chiama Papa?

Alberto Tedesco

Roma è rimasta, lo si nota per segni ed impronte ad ogni passo dei suoi meravigliosi percorsi , una città Papalina, anche prescindendo dalle Chiese. E’ per questo che il nostro Ministro non ha esitato: Papa e Colosseo quid pluris? E non ci si venga a raccontare del milione piovuto da chi sa chi per accontentare le esose sorelle venditrici.

 Altro non può essere stata che la Divina Provvidenza a metterci una mano al momento giusto, sennò uno che è stato democristiano a fare? Ma il prezzo? quello era, lo stesso di un appartamento di cento metri quadrati a Loano, in via Ghilini, senza vista a mare. Cosa volete che facesse  il Ministro, che comprasse un appartamento a Loano?

 Sopraggiunto dalla lontana (si fa per dire, due ore scarse  di volo) Normandia , un  nostro vecchio amico che pretende di parlare e di capire l’italiano e però non pretende di capire l’Italia, ci ha investiti con una serie preoccupata di domande equivocando quello che sta ora accadendo ed è accaduto ormai (quando questo pezzo apparirà su “Trucioli”) a Roma, in Parlamento: “Comman –ci ha detto- voi vogliete arresté  il Papa Tedesco?”

    “ Ma no, Roger, gli abbiamo risposto, sono due parlamentari: uno si chiama Papa e l’altro Tedesco.”

         “Ma io non  lo credo questo possibile, si essi hanno escritto nelli giornal questi esatti nomi, uno o egli è Papa o  non lo è, di più dice Tedesco!”

    Abbiamo faticato alquanto a spiegargli che il Papa non c’entra e nessuno gli vuole fare del male… che poi i francesi hanno nelle corna, fin da Napoleone terzo, di difendere il Papa anche quando sono atei. Una fissa incredibile. Nemmeno il fatto che oggi il Papa, appunto,  è tedesco li allontana da tale malsana  anti-italica posizione.

    “ E bien, allora, forse io ho compri, si questi essi  portano tali loro strani nomi. Ma io ho anche viduto che c’è pretensione d’arresto per il Milanese; questo, quando stesso, non mi vorrai pretendere  che non è quel gran riccardo del primero ministro, egli è il veritabile milanese!”

    “Ma no, caro amico, anche Milanese è un cognome, si tratta di altra persona, vicina al Ministro delle Finanze”.

   “Poi voi affirmate che nissuno comprende la  politìca italianna. Esso  è comme si uno si chiamasse ‘Parigino’, o  si non, ‘Marsigliese’,  o ‘Lionnese’, essi sono adgettivi non nomi! Non sarete voi medesimi che non vi comprendete mica ?”

   “Hai ragione, Roger, capire noi italiani è difficilissimo,  anche per noi medesimi.

Pensa che il Primo Ministro è stato fotografato mentre sfogliava un grosso dossier come se fosse una margherita, dicendo ‘Papa, non Papa, Papa, non Papa…”

   “E comman  si è finito?”

    “Prima ha dato un gran pugno sul tavolo, poi ha detto: “Ha rotto Maroni”!

    “Ma esso è un grosso motto anche in fransese!”

     “Lo so, lo so, ma che cosa ci vuoi fare, qui da noi con i grossi motti si diventa

     Ministri.  Vieni, andiamoci a fare un bagno, prima che si vendano anche il mare fino alla diga soffolta…”

                                                                               BELLAMIGO

 

24 luglio 2011

 

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