Opposizione di governo: una fiction italiana

 

OPPOSIZIONE DI GOVERNO

UNA FICTION ITALIANA CHE VEDE TUTTI D’ACCORDO
UN SILENZIO ASSENSO CHE DOVREBBE FAR RIFLETTERE

IN ATTESA CHE GRILLO SPEZZI QUESTI EQUILIBRI COSTITUITI

OPPOSIZIONE DI GOVERNO
UNA FICTION ITALIANA CHE VEDE TUTTI D’ACCORDO
UN SILENZIO ASSENSO CHE DOVREBBE FAR RIFLETTERE
IN ATTESA CHE GRILLO SPEZZI QUESTI EQUILIBRI COSTITUITI

E’ grottesco e nello stesso tempo allarmante come nel teatrino della demagogica politica Italiana manchi la minima opposizione.

 Eppure l’opposizione è una forma di garanzia democratica per il corretto funzionamento delle istituzioni democraticamente elette e del Governo.

Forse è stata scalzata e cacciata via dall’indubbio carisma di questi leader nostrani, per la loro immensa capacità comunicativa e persuasiva, che fa presa sulle masse ormai telecomandati.

Nessuno ha avuto il piacere di assistere alla battaglia per arrivare ad esonerare o destituire qualsivoglia forma di opposizione

A prescindere da chi ha governato negli ultimi anni si può affermare che l’opposizione è svanita da sola, o quasi.

 Non occorre essere scienziati della politica per comprendere come la presenza di una opposizione in parlamento costituisca l’unico ed effettivo strumento di garanzia per una corretta democrazia.

Invece in Italia siamo diventati pigri e teledipendenti per cui questi grandi statisti se la cantano e se la suonano a loro piacimento e come meglio credono, più che statisti forse si tratta di solo imbonitori. Infatti le opposizioni sono e nascono solo all’interno delle loro stesse maggioranze, è palese agli occhi di tutti il gelo al loro interno.


 

Si odiano, si ricattano, non si parlano se non attraverso i giornali con taglienti dichiarazioni, si insultano e si deridono vicendevolmente, ma nonostante tutto ciò rimangono insieme attaccate come sanguisughe.

I poveri e nostalgici illusi della politica che fu, li vedono mossi da una vuota ideologia con l’unica logica della politica contemporanea, quella del solo guadagno personale, per cui, politicamente, tutto per loro è lecito.

Con così tanta tracotanza e strafottenza quotidiana noi assistiamo inermi al loro spettacolo teatrale della politica, fatta solo di dichiarazioni, smentite, accuse fuori onda, minacce e che ne ha più ne metta e tutto ciò fa comodo ad entrambi gli schieramenti sia si destra che di sinistra.

Mai e poi mai gli elettori saranno messi di fronte a una consapevolezza finora inconsistente o quantomeno davanti  ad una scelta ponderata e ragionata.

Cosa ci si può aspettare da un centro-destra che doveva fare una rivoluzione liberale e che invece è miserabilmente fallita, con un leader vecchio e per giunta destituito e una sinistra che ancora disillude i suoi elettori con false promesse del nuovo?

Un bellissimo ‘’inciucio‘’, alla faccia di tutti noi, pecoroni elettori, in attesa che Grillo spezzi questi  equilibri costituiti.

Ormai negli Italiani e negli elettori si è insinuato il sospetto della  cultura del mezzo potere, (forse si può, forse non si può) e della  mezza  opposizione (il potere va un po’ assecondato, un po’ raggirato) e il vero  scontro è tra la società che pretende un’Italia ‘’pulita’’ e chi invece sceglie la strada del ‘’patto” anziché  quella del confronto.


 

E’ emblematica la mancanza di idee e un po’ di sano buon senso  per le cose da fare per porre fine a questo teatrino mediatico, di cui ci vergogniamo e del quale ormai facciamo ridere il mondo intero. Il Movimento 5 stelle, che sta dimostrando di essere la sola ed unica opposizione in parlamento, viene sbeffeggiato, deriso dai poteri che realmente comandano questo paese.  

Più di duecento anni fa Georg Friedrich Hegel esponeva una teoria che sembra divenuta tristemente attuale nella realtà italiana: egli parlava di “auto-disconoscimento“ cioè una sorta di estremizzazione della tesi contrattualistica della democrazia attraverso la quale si giunge al regime.

 Nessuna forma di potere autoritaria si instaura in una realtà nazionale con il solo ed esclusivo aiuto della forza, ma anche a causa di un graduale processo di valorizzazione che l’uomo opera su stesso.

 Un singolo viene legittimato a esprimere il suo potere a cui tanti altri singoli umani, più o meno volontariamente, hanno rinunciato per svogliatezza o accondiscendenza.

Purtroppo non sembra ci siano valide alternative all’orizzonte vista la disarmante pochezza di personalità capaci e in grado di governare questa piccola grande Italia.

Viene la pelle d’oca quando sentiamo proporre solo compromessi,  questo ‘’teatrino’’ è diventato una vera e propria ‘’fiction‘’.  

 Appare ovvio che in un paese alla deriva per molti versi e certi aspetti, risulta inutile stare a discutere sul “colore” del proprio pensiero politico e sulla destinazione delle proprie speranze elettorali.

PAOLO  ALDO  PERINO

 

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