OPERE SOCIALI E ATA HANNO PROBLEMI GRAVI

Contesto le vostre banalità sulla
 

  

“malagestio”
della TECNOCIVIS.
 

OPERE SOCIALI SERVIZI

 e ATA
hanno problemi più gravi

 
CONTESTO LE VOSTRE BANALITA’ SULLA
“MALAGESTIO” DELLA TECNOCIVIS
OPERE SOCIALI SERVIZI E ATA HANNO PROBLEMI
MOLTO PIU’ GRAVI
Spett.le Redazione di TRUCIOLI SAVONESI
Ho… letto l’articolo …su Tecnocivis e, nella mia veste di componente del Collegio sindacale, contesto le banalità scritte sulla “malagestio“ che non condivido assolutamente. Le cause delle perdite gestionali dipendono dalle decisioni normative sugli affidamenti da parte degli enti alle società in house essendo la Tecnocivis totalmente partecipata della Provincia.
Di più non posso dire e risponderà, se lo riterrà opportuno il presidente della società.

Noto però che non siete informati di altre situazioni di aziende pubbliche che hanno problemi gravi, gravissimi ed accertati.

Mi riferisco a:

1) OPERE SOCIALI SERVIZI S.p.A.

2 ) ATA S.p.A.


 

 

1) OPERE SOCIALI SERVIZI S.p.A.

Gli amministratori e sindaci della società OPERE SOCIALI SERVIZI S.p.A, dalle voci che girano in città, ma con l’assoluto silenzio dei mass media, sarebbero stati prosciolti dai reati di cui all’avviso di garanzia da essi ricevuti per falso in bilancio e false comunicazioni sociali. Il fatto strano è che, essendo io il denunciante dei reati contestati (denuncia anche sostenuta dalla G.d.F. di Savona con la informativa trasmessa alla Procura a seguito delle mie udizioni), gli inquirenti non abbiano ritenuto di sentirmi nella fase istruttoria. Osservo che tutti i miei esposti sugli illeciti della società in oggetto presentati alla Procura di Savona sono rimasti senza riscontro e ritengo, pur non conoscendo le motivazioni dell’atto in quanto nessun giornale le ha pubblicate, che il proscioglimento sia un fatto – per così dire – “anomalo”. Ricordo che la società in oggetto – partecipata al 70% circa dalla A.S.P. OPERE SOCIALI – fattura circa 10 milioni di euro e che l’azionista privato – la cooperativa C.RE.S.S – amministra la società, di cui è socia al 30%, e direttamente od indirettamente fornisce i servizi fatturando circa 7 milioni di euro.

Inoltre rilevo che la convenzione con la cooperativa C.RE.S.S per la gestione è scaduta da oltre un anno e, se non ricordo male, la proroga poteva essere concessa solo per sei mesi ed invece il cda della ASP OPERE SOCIALI fa finta di niente. E ciò sarebbe già grave, ma la illecita “prorogatio” diventa “inspiegabile” in considerazione che i bilanci della società partecipata hanno accumulato pesanti deficit su deficit sino dall’esordio avvenuto nell’anno 2007.

Il bilancio 2012 non è stato ancora approvato perchè pare che ci sia qualche mugugno per la prevista perdita di 300.000 euro: situazione grave ma non drammatica ha sostenuto la presidente dell’Ente sul giornale La Stampa (il Secolo XIX non pare interessato a questi delicati e spinosi argomenti?). Si è dimentica di dire però che un risultato economico così elevato porterà ad una ricapitalizzazione per coprire la perdita come già avvenuto in passato. Quindi altri 200.000 euro di pubblico denaro verrebbero buttati al vento: evviva!

 

2) ATA S.p.A.

La polemica del doppio incarico all’Ing. Pesce (che dal Comune di Savona incassava nell’ultimo periodo circa 100.000 euro all’anno in qualità di dirigente e, poiché a tempo perso, svolgeva contemporaneamente un incarico all’ATA riceveva un compenso di 80.000 all’anno) è venuta fuori sui giornali ma poi subito rientrata.

Le irregolarità dell’ATA sono emerse da una ispezione del Ministero delle finanze (sul sito è possibile leggere gli atti) avvenuta circa 2 anni fa: tra le quali c’era quella relativa all’Ing. Pesce .

La Corte dei Conti nella sua attività ispettiva nei confronti del Comune di Savona ha dedicato ben due pagine (sul sito è possibile leggere gli atti) per evidenziare tutte le irregolarità sull’incarico in questione accertando, tra le tante altre cose, che il professionista dall’ATA dal 2007 al 2011 ha incassato € 210.000 più 80.000 del 2012 che fanno € 290.000. Per una attività fatta fuori orario di lavoro, a tempo perso come si suo dire, il compenso percepito – definito illegittimo – parrebbe altino, non vi sembra ?

Si tenga presente che per lo stesso periodo l’ing. Pesce ha incassato dal Comune oltre 500.000. Quasi 800.000 in sei anni . I conti li ha fatti la Corte dei Conti che in genere non li sbaglia.

Sono apparse due dichiarazioni: il cda ATA ha voluto giustificare questi compensi all’ing. Pesce in quanto egli avrebbe risanato i conti dell’azienda. Niente di più falso perché il professionista aveva solo incarichi tecnici e non gestionali e poi perché il deficit aziendale era dovuto alla copertura dei costi straordinari dovuti alla scellerata decisione della politica di chiudere la discarica pubblica di Cima Montà (per portare i rifiuti in quella privata di Vado Ligure!!!!) che ha pesato sui conto dell’azienda e, per conseguenza, sui conti del Comune e quindi sulle tasche dei cittadini, circa 4 milioni di euro!

L’altra palla era quella che l’incarico all’ing. Pesce aveva avuto tutti i pareri di regolarità dagli organi preposti. Falso perché il Collegio sindacale ha sempre eccepito, nelle sedi opportune, la regolarità del doppio incarico.

Per le mie repliche sui giornali alle suddette dichiarazioni, il cda dell’ATA mi ha deferito al consiglio dell’Ordine perché avrei violato segreti d’ufficio! In mia difesa ho presentato tutti i mie numerosi esposti sulle irregolarità dell’azienda da me trasmesse alla Corte dei Conti (che, prima o poi, saranno rese pubbliche) che, come sopra detto, sono state tutte confermate dagli organi preposti al controllo.

Mi sembrano questi fatti molto gravi e concreti ma nessuno ne parla. L’omertà regna sovrana?

Distinti saluti.

Savona 1 giugno 2013.

 

Luciano Locci

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