Operata al cervello senza trasfusioni

 
Una bella storia di professionalità e rispetto 
Operata al cervello senza trasfusioni
Paziente con esteso meningioma cerebrale operata con successo senza sangueal Santa Corona di Pietra Ligure

Una bella storia di professionalità e rispetto
Operata al cervello senza trasfusioni
Paziente con esteso meningioma cerebrale operata con successo
senza sangue al Santa Corona di Pietra Ligure

Pietra Ligure – Professionalità e rispetto: il binomio per cui si sono distinti il dott. Valter Valsania, direttore della Struttura Complessa di Neurochirugia, la sua équipe e altri reparti del Santa Corona di Pietra Ligure.

A cavallo degli scorsi mesi di ottobre e novembre hanno operato con successo una paziente affetta da un grosso meningioma cerebrale rispettando la sua volontà di non ricevere emotrasfusioni.

La signora T.A. si era recata presso il nosocomio ligure il 23 ottobre a motivo di una lieve amnesia e la presenza di vertigini per le quali era caduta e si era fratturata il polso e il gomito destro. Gli accertamenti al centro neurologico avevano rilevato un esteso meningioma, più grande di un cubo di Rubik (60x65x63 mm), la cui asportazione causa in genere un profuso sanguinamento. Il fatto che la paziente rifiutasse la terapia emotrasfusionale per motivi religiosi (è testimone di Geova) non ha però costituito un problema per il dott. Valsania. Come si apprende dalla relazione del medico stesso, quest’ultimo, dopo essersi consultato con la signora T. e la sua famiglia, “decideva di procedere al trattamento, in virtù anche di una lunghissima collaborazione con i Testimoni di Geova, ed una reciproca fiducia e solidarietà”.

Così nei giorni prima dell’intervento è stato somministrato alla paziente un preparato antianemico per alzare i livelli di ferro; infine, il 5 novembre è stato eseguito il delicato intervento chirurgico (operatori: dott. Valter Valsania, dott.ssa Bernarda Cagetti e dott. Pietro Fiaschi). L’esito? Un successo: il meningioma è stato completamente asportato senza provocare disturbi neurologici. Fondamentale per la riuscita dell’intervento è stata la collaborazione prima, durante e dopo l’intervento chirurgico del dott. Andrea Mazza (del servizio di Anestesia e Rianimazione diretto dal dott. Giorgio Barabino) e del dott. Alberto Garrone (del servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale diretto dal dott. Andrea Tomasini). La paziente è stata dimessa il 14 novembre in ottime condizioni di salute e con un esame neurologico normalizzatosi.

“Un ottimo risultato”, ha commentato il dott. Valsania, “che si è reso possibile grazie all’incondizionata collaborazione di tutto il personale medico e paramedico”. Sono ormai diversi anni che al Santa Corona si effettuano con successo interventi chirurgici senza sangue. Rispettare la volontà del paziente in campo terapeutico non è solo un atto di civiltà: è un principio costituzionale (art. 32) confermato anche dalla recente legge sul “biotestamento” (219/2017).

Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova – Ufficio Informazione Pubblica

 La relazione  del chirurgo dottor Wlater Valsania

redatta a decorso post-operatorio terminato

 

Pietra Ligure 21.11.2018

 La signora T.A, nata il 15.02.1953, giungeva alla ns osservazione in data 23.10.2018, in quanto da circa un anno lamentava sintomatologia vertiginosa transitoria con instabilità posturale, riferendo anche una caduta a terra per disequilibrio con frattura del polso e gomito destro. In data 22.10 eseguiva TC cerebrale che mostrava la presenza di una voluminosa lesione espansiva frontotemporale destra ascrivibile a verosimile meningioma, per cui ci veniva segnalato il caso e la paziente veniva ricoverata.

All’ ingresso l’esame neurologico mostrava la presenza di un rallentamento ideomotorio e disorientamento nel tempo, note amnesiche per eventi recenti, lieve riduzione di forza all’ arto inferiore sinistro, dismetria arto superiore destro, retropulsione e sbandamento nella marcia.

Una RMN cerebrale specificava meglio i caratteri della lesione, che misurava 60 mm x 65 xx 63. 

All’ ingresso si registrava HB:13.5, HT:40.2, GR:4.81.

Orbene i meningiomi sono tumori benigni solitamente molto vascolarizzati per cui la loro asportazione chirurgica può creare profusi sanguinamenti intraoperatori: questo veniva esposto con chiarezza ai famigliari, ed al termine con loro e con la paziente si decideva di procedere al trattamento, in virtù anche di una lunghissima collaborazione con i Testimoni di Geova, ed una reciproca fiducia e solidarietà.

Una delle metodiche in uso in tali situazioni è quella di praticare una angiografia, individuare arterie che possano nutrire il tumore, e quindi chiuderle con tecniche opportune proprio per ridurre il sanguinamento: nel caso in oggetto non fu possibile per una asserita allergia al mezzo di contrasto iodato.

Nel frattempo veniva sottoposta in data 29.10 ed 1.11 ad infusione endovenosa di un preparato antianemico, un medicinale utilizzato per il trattamento dell’anemia, contenente ferro nella forma di un ferro carboidrato.

Si procedeva quindi in data 5.11 ad intervento neurochirurgico per l’asportazione del suddetto meningioma (operatori dott Valter Valsania, dott.ssa Bernarda Cagetti e dott. Pietro Fiaschi) durante il quale si limitavano le perdite ematiche ricorrendo a tutte le metodiche più moderne, dal taglio cute sino alla chiusura, ed utilizzando prodotti emostatici da contatto.

Ovviamente non si poteva ricorrere al recupero intraoperatorio del sangue in quando si trattava di patologia tumorale.

Grande collaborazione prima, durante e dopo l’intervento chirurgico, da parte dal servizio di Anestesia e Rianimazione di questo ospedale, diretto dal dott Giorgio Barabino, nella persona del dott. Andrea Mazza, che adottava anch’ egli tutte le accortezze possibili, e dal servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, diretto dal dott. Andrea Tomasini, nella persona del dott. Alberto Garrone.

L’ intervento riusciva perfettamente, il meningioma veniva completamente asportato senza che comparissero disturbi neurologici ulteriori. Si assisteva nelle prime giornate ad un calo progressivo degli indici ematici, sino a arrivare a HB:6.6, HT:19.6 e GR: 2.4, in data 8.11.

Seguendo sempre i preziosi consigli del centro trasfusionale, si proseguiva terapia con il ferro carboidrato, epoetina alfa, e con un preparato a base di Cianocobalamina+acido Folico+nicotinamide+acido Ascorbico.

Veniva dimessa in data 14.11 in ottime condizioni di salute e con un esame neurologico normalizzatosi .

Tornava in data 20.11 per eseguire controlli ematochimici: in tale occasione i valori erano HB:12, HT:36.4 ed GR:3.78.

Credo che si tratti di un ottimo risultato, che si è reso possibile grazie all’ incondizionata collaborazione di tutto il personale medico e paramedico che ha assistito la signora, e che comunque ha insegnato qualcosa anche a noi: non è il primo caso di Testimoni di Geova portatori di patologie chirurgiche, da noi trattato, ma sicuramente quello che ci ha impegnato maggiormente.

Dott. Valter Valsania

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