Oggi la scienza sembra prodotta e imbottigliata dalla…

Oggi la scienza sembra prodotta

e imbottigliata dalla “Fanta”

 
Oggi la scienza sembra prodotta
e imbottigliata dalla “Fanta”

  

 Ieri guardando i talk show televisivi pieni zeppi di teste d’uovo: accademici, filosofi, economisti, scrittori, urlatori, progettisti di sistemi complessi di tutte le razze, ma senza uno straccio di imprenditore o muratore con la cazzuola, mi è venuto il sospetto che la civiltà e il progresso umano siano impegnati in una pericolosa inversione ad “U”, passando dalle cose benfatte e produttive di valore aggiunto, a quelle pensate scientificamente ma condannate a rimanere sulla carta o al meglio incompiute o cattedrali nel deserto come nell’Italia del sud prima e del Nord poi.

Forse sarebbe il caso di sospettare che gli attuali fallimenti della politica possano essere a dir poco influenzati dai fallimenti della cultura molto filosofica, poco matematica ed ecocompatibile quanto un pugno nello stomaco, studiata ad hoc per produrre progresso d’elite, (arricchimento di banchieri e multinazionali) ma che mai partorirà equità, perequazione, concreto progresso salva popoli.

Agli operai si garantisce lavoro e salario, alle banche interessi, e allo stato tributi, non dove ci sono solo intellettuali che progettano e incassano compensi truffa, ma dove le condizioni giuridiche ed economiche incentivano l’avvio di imprese che assumono, producono, vendono fanno profitti e pagano interessi e tasse.

L’opera dei progettisti e dei manovali è fondamentale; ma se è tanto costosa da ridurre a zero o sotto zero il margine di profitto delle imprese, i sistemi sociali finiscono alla bancarotta anche se arriva il padreterno a governarli con un progetto comunista o con un portafoglio liberale a mantice.

I paesi comunisti collassarono perché l’uguaglianza scoraggiava la produzione. 

Ora quelli liberali scoraggiano i consumi.

Nel mondo comunista la politica non seppe curare l’improduttività da egualitarismo suicida.

Ora il mondo liberale, paralizzato da “tecnocrazia, usurocrazia e tributocrazia”, se non saprà contenere l’appetito ossessivo-compulsivo di banchieri e multinazionali, (vedi florido mercato nero prima delle mascherine ora dei vaccini aggiudicati al migliore offerente) sarà una catastrofe miliardi di volte peggiore.

Dalle opere di grande ingegneria, ma realizzate per millenni direttamente da carpentieri, muratori e manovali, alle opere fantascientifiche oggi pensate da ingegneri, architetti ed economisti a costi astronomici, e quindi condannate il più delle volte a rimanere cartacee. Vedi ponte sullo stretto di Messina.

Da svariati decenni, gli intellettuali se la cantano e se la suonano fra loro dimenticando che di nessun progetto vedremo mai due mattoni incollati uno sull’altro, se mancano o scarseggiano gli imprenditori o scarseggiano i profitti, tanto da far fallire le imprese che in un sistema liberale hanno a carico l’intera collettività e il fiato sul collo di truffatori, strozzini ed esattori. E una volta anche di sindacalisti.

I CTS (i comitati tecnici scientifici) sono fondamentali per immaginare un nuovo modello di civiltà o rimodellare uno sbilenco. Ma tradurre il pensiero in opere è sempre stata la vera grande scommessa dell’umanità a rischio fallimento. 

E oggi, il mare che si è sempre frapposto tra il dire e il fare è diventato oceano infestato di vecchi squali ormai moltiplicati peggio di sardine e arricchito da un nuovo virus assassino.

Insomma, l’ultimo secolo di storia è così illuminante che anche lo scemo del paese saprebbe governare il mondo bendato.

Gli elementi che tengono in vita popolo e Stato sono: produzione e consumo.

Non vedendo l’uscita dal tunnel dello strozzinaggio planetario ingovernabile (o politicamente benedetto?), che dopo la borsa sta speculando anche sulla vita di quasi 8 miliardi di umani; i popoli, (quello italiano capofila), si tengono, (per legittima difesa) stretti i risparmi invece di consumare. E salvo miracolo, potrebbero contribuire al collasso socio-economico, già abbondantemente favorito da pandemia e lockdown.

La borsa e la vita dei popoli, ormai sono affidate da decenni alle imprese finanziarie e farmaceutiche private, che hanno politicamente in pugno gli Stati; e salvo intervento personale del padreterno, non potranno che uscirne a brandelli.

FRANCO LUCERI

http://ilrebusdellaculturaumana.blogspot.com

 

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