NOTE IN MARGINE ALLE RISPOSTE DI MILENA DEBENEDETTI

 NOTE IN MARGINE ALLE RISPOSTE DI MILENA DEBENEDETTI
A parte che, pur accettando di rispondere alle mie dieci domande, lei mette preliminarmente in dubbio la correttezza stessa delle medesime e del dialogo così impostato, dandomi garbatamente dello sgarbato, le confesso che alcune sue risposte mi hanno persuaso mentre altre avrebbero bisogno di ulteriori chiarimenti, ma non intendo, mi creda, “inquisirla” più di tanto; aggiungo soltanto qualche mia considerazione e precisazione; per esempio è rimasto inesplicato quel “persino qui su Trucioli”, che cosa vorrà mai significare? Che lei considera questa rivista un organo del Movimento e, in particolare, una tribuna esclusiva della consigliera del M5S Milena Debenedetti? Su questo punto non sarebbe male un bel chiarimento. Quanto alle azioni dei dissidenti che lei ha contribuito, con convinzione e senza pentimenti o ripensamenti, ad espellere con il suo voto in rete, anche qui non sarebbe male qualche ragguaglio in più. Prendiamo il caso di Giovanni Favia: qual è stata la sua colpa? L’aver detto (pensando di non essere ripreso, in un famoso fuori onda di Piazzapulita): “Casaleggio prende per il culo tutti. Da noi la democrazia non esiste”, per questo è stato democraticamente espulso dal Movimento. Chissà mai perché e per quale scopo il consigliere regionale Giovanni Favia ha fatto quella balorda affermazione, forse voleva proprio essere cacciato via dal M5S? Se è per questo è stato prontamente accontentato. Ma veniamo al caso Pizzarotti. Leggo su La Stampa di oggi, domenica 2 ottobre 2016, la seguente dichiarazione del sindaco di Parma: “Dall’uno vale uno, siamo arrivati al passaggio dinastico tra padre e figlio; dalla democrazia orizzontale, al capo politico; da regole condivise da tutti, a un pacchetto di regole calato dell’alto, ad personam contro i non allineati e senza rispettare nessuna procedura di discussione e approvazione. Aspetto invano da 140 giorni una risposta a cinque paginette di controdeduzioni, relative a una sospensione che non esiste in nessun regolamento, nonostante la mia indagine sia stata già ampiamente archiviata dalla magistratura…I vertici del Movimento hanno dimostrato di non sapersi approcciare alla responsabilità. Ho parlato con la mia maggioranza e con gli attivisti di Parma, siamo tutti compatti, e lunedì scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri”. La mia vista sarà di corto raggio, ma qui non scorgo ombra di malafede. Dalle sue risposte, comunque, emerge chiaramente la sua totale buonafede, oltre alla sua convinta fiducia nel capo carismatico del Movimento. Non ho ben capito, tuttavia, che cosa non le piace del gruppo di cittadini che agisce al di fuori dei partiti per migliorare l’ambiente e per valorizzare i beni culturali del territorio e che risponde al nome di “Noi per Savona”. Ma in queste cose ognuno va dove lo porta il cuore.
Un cordiale saluto da Fulvio Sguerso

 

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