Noli: La nostra verità sul disastro di via Belvedere

Il progettista incolpa il geologo che coinvolge il Comune che si dichiara estraneo
“La nostra verità sul disastro di via Belvedere”
Tappa per tappa, i documenti. Noli deve sapere!
Se ne è andato un galantuomo, Pierfederico Scipioni,
 pubblico amministratore per tre legislature

Il progettista incolpa il geologo che coinvolge il Comune che si dichiara estraneo
“La nostra verità sul disastro di via Belvedere”
Tappa per tappa, i documenti. Noli deve sapere!
Se ne è andato un galantuomo, Pierfederico Scipioni, pubblico amministratore per tre legislature
 

Noli – Consiglio Comunale di giovedì 28/10/2010.

Primo oggetto all’o.d.g.: Comunicazioni.

Comunicazioni che vertono su due argomenti. Il primo riguarda la situazione attuale di Via Belvedere; il secondo una memoria scritta dal Segretario Capo,Direttore generale del Comune, Dott.ssa A. Nerelli, indirizzata al Sindaco ed al Capo Gruppo di minoranza e fatta leggere dal Sindaco in Consiglio. Lettera che intende giustificare la sua scelta comportamentale nell’affidare incarichi da Messo Comunale ad un dipendente dell’Ente medesimo. Nel Consiglio precedente il Capo gruppo di minoranza Dott. Niccoli contestava la possibilità di affidare tale incarico. Al riguardo il Sig. Sommariva su Trucioli scriveva suoi personali commenti sull’argomento,essendo lui presente.

Personalmente mi sono allontanato dall’aula al termine della prima Comunicazione perché, per la verità, il resto della serata ho preferito passarla tutta ad ascoltare “Anno Zero”.

La seconda Comunicazione recepita al momento non mi poteva interessare più di tanto. Poi ho saputo che….ma ne parlerò in futuro quando leggerò la lettera sino al gran finale.

Interessante sarebbe stato per me ascoltare, invece, le motivazioni dell’ultimo punto all’o.d.g.: Acquisizione della strada privata della Luminella. Certo, per capire come una strada di lottizzazione privata “debba” passare comunale con lo stato attuale di manutenzione che tutti ben possono constatare, cioè addebitare alla comunità gli oneri di messa in ordine. Condizione minima per il passaggio da privato a pubblico. Penso proprio che tornerò sull’argomento.

Ed ora vediamo di concentrarci sulle dichiarazioni del Sindaco. Con microfoni ben piazzati, parole recepite perfettamente dal pubblico su Via Belvedere, Repetto ha dichiarato che la Ditta ha ripreso ultimamente le perforazioni per i tiranti di messa in sicurezza della zona, ma non ha potuto precisare quanti sono sul totale previsto. Qualche domanda da parte del Capogruppo, Dott. Niccoli, circa previsioni future (futuro che lo stesso consigliere prevede tendente al “nero”, lui che afferma di essere per natura ottimista)con risposte che non dicono più di tanto, vale a dire che non si può prevedere niente.

Se l’argomento fosse terminato così, tra l’altro senza neanche accennare al cantiere di Via IV Novembre, veniva da ricordare quel tragico film “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Niente di nuovo appunto: nel film i morti che non fanno nemmeno più cronaca; su Via Belvedere la gente fuori casa, con chi ha sofferto e chi continua a soffrire per questa ragione, danni economici ai privati, lavori per terminare i boxes fermi,ecc.ecc., in attesa,forse , di qualche sentenza penale ed amministrativa al palazzo di Giustizia

Il Sindaco non perde occasione per difendere, a suo avviso, l’operato del Comune. Questa volta per precisare che il Condominio 18 è da diversi mesi che non intende collaborare nelle sedi opportune per poter programmare, in concerto, con tutti i soggetti interessati, per cui è vita difficile se “loro non partecipano”.

Dal momento che a me non piace sentire una verità di parte, di comodo, in questo caso quella della maggioranza,e, constatato che da parte della minoranza non ci sono osservazioni in merito (molto, molto grave a mio avviso), mi sono premurato di porre tre domande all’amico Renato Torelli, la persona che” tira le fila”, assieme all’amministratore condominiale G.P. Calvi, degli interessi del Condominio stesso.

1) Corrisponde al vero che voi non volete collaborare per trovare la soluzione che risolva, una volta per tutte, questo disastro ambientale che interessa voi tutti economicamente e noi cittadini di Noli con aree disastrate e costi tecnici/legali da sostenere?

2) Corrisponde al vero che con il vostro diniego a far installare tiranti per la messa in sicurezza (per questo anche voce di popolo),siete, di conseguenza, responsabili o corresponsabili per quello che è successo?

3) La riunione tra Comune, Ditta e voi del condominio 18 che avete tenuto il giorno dopo, venerdi 29, era programmata da tempo? (A meno che mi sia sfuggito, nessuno in Consiglio ha fatto cenno all’appuntamento)

Il Sig Torelli così mi ha risposto:

“Ti faccio una sintetica cronistoria toccando i punti salienti di questa vicenda, sperando di trasmettere le nostre ragioni, lontano dalle polemiche come sempre è stato per noi del civ.18 di Via Belvedere.

Cominciano a verificarsi le prime lesioni, lettere personali e Raccomandata dell’amministratore al Sindaco per lamentare i danni che aumentano inesorabilmente nel tempo,diffide all’impresa ecc.ecc. Dopo mesi di silenzio interviene l?Ufficio Tecnico del Comune, prima visitando il civ.18 e poi con una comunicazione di sospensione lavore all’Impresa Z&R e richiesta di perizia asseverata che attesti la stabilità del versante e confuti i danni lamentati dai civici in questione. Siamo al 12/10/2009.

Arriva puntualmente la perizia asseverata redatta dallo stesso progettista e direttore dei lavori, Ing G.D.: tutto bene, nessun danno alle case e versante stabile.

Il 16/10/2009 con racc. prot.13118 il Comune di Noli, preso atto della relazione dell’Ing.G.D. , autorizzava la Z&R a riprendere i lavori di scavo e, cito testualmente,”si precisa tuttavia   che permane invece il divieto a riprendere i lavori di scavo e INFILAGGIO TIRANTI nell’areale sottoposto a vincolo idrogeologico ubicato a monte del sedime dell’autorimessa interrata,fino all’ottenimento di nulla osta in sanatoria da parte della Comunità Montana

Ancora non si è scavato davanti al civ.18 e tantomeno si sarebbero potuti infilare i famigerati tiranti, come del resto tutt’oggi si può vedere.

Riprendono i lavori di scavo ed inesorabilmente precipita la situazione delle nostre case.

14 Dicembre 2009:avviene lo sgombero delle nostre abitazioni, arrivano in seguito le note Ordinanze Sindacali che ci coinvolgono direttamente e ci impongono in solido alcune incombenze, tra le quali, presentare opportuna progettazione per il ripristino della sicurezza del versante e delle nostre abitazioni.

L’intervento del nostro tecnico, Ing, Testa,accerta che la situazione strutturale del civ.18 è talmente compromessa da non individuare ragionevoli interventi che possano ripristinare le precedenti condizioni di stabilità. Ecco la nostra progettazione.

Interviene un nuovo studio tecnico: I.G. dell’Ing.W.P. ed il Comune finalmente nomina un consulente geologico.

Nasce un progetto di messa in sicurezza del versante e progetto per ridare stabilità statica alle abitazioni del civ.18

Il civ.18 invita all’assemblea di condominio Z&R, presenti Guido Zoppi, Avv.Levi Pino e l’Ing. Peisino che illustra il progetto, catene ad ogni piano, platea di putrelle sotto i solai,barre ai muri ecc.ecc.

Bene e certamente accurato anche se poco comprensibile all’assemblea che, semplicemente chiede all’impresa come intende affrontare i pavimenti strappati e livellati,le porte e le finestre che non si chiudono più,gli impianti sezionati ecc.ecc. La risposta è inequivocabile: il progetto mira a dare stabilità statica all’edificio, i danni saranno riparati dai responsabili e dalle loro assicurazioni, noi non abbiamo colpa, il progettista incolpa il geologo, il quale coinvolge il Comune che grida la sua assenza di responsabilità da tempo.

Ecco la decisione del civ.18 di non partecipare più alle riunioni tecniche e chiedere tutela al Tribunale; che sia il Giudice ad accertare le responsabilità e decidere quali interventi sono necessari a ripristinare le abitazioni.

L’assemblea del civ.18 incarica i suoi legali di intraprendere immediatamente tutte le difese opportune.

Ecco svelato, per la prima volta, l’arcano dei TIRANTI e le ragioni che hanno fondato il nostro così criticato comportamento.

Per ultimo, l’appuntamento di venerdi 29 in Comune era fissato da tempo”.

Grazie per il tuo impegno, caro Roberto Torelli.  

I commenti,le valutazioni le lascio a chi legge, come al solito. Mi rincresce, ancora una volta, dover dimostrare con la penna, tentativi maldestri di sottrarsi alle proprie responsabilità, non solo politiche, ma anche onestà intellettuale. Voglio dire, con questo: raccontare tutte le verità, sino in fondo e non avvalersi della facoltà di non rispondere. Non buttare fango…..(Saviano.”Vieni via con me”)


Pierfederico Scipioni

p.s. Un amico un uomo d’onore e galantuomo se n’è andato. Troppo presto per lui e la sua famiglia. Anche per me. Mi seguiva leggendo Trucioli, condividendo ed incoraggiandomi a proseguire. Dal 1975 un gruppo di uomini e donne, più o meno tutti quarantenni, iniziammo ad amministrare Noli.

Con lui al fianco, ho condotto tre legislature: 1975-1990. Impossibile dimenticare la prima 75/80. Da neofiti della politica, abbiamo saputo percorrere una strada tutta nuova rispetto alle problematiche lasciate in eredità. Tra l’altro, ostacolata da problemi urbanistici( 211 licenze edilizie di case rurali da annullare per “lottizzazione di fatto” in contrasto alla Legge Ponte non rispettata da Giunte precedenti ); adozione del primo Piano regolatore generale della città, ricostruzione totale del rifornimento idrico su tutto il territorio distrutto a causa del traforo ferroviario Spotorno-Finale, costruzione di un potabilizzatore tutt’oggi funzionante.

Abbiamo operato per ricostruire la vita e la dignità del territorio a servizio di tutti, per l’interesse di tutti i residenti. L’ho definito “uomo d’onore” perché non posso dimenticare, ad esempio, uno scontro politico/urbanistico con un suo capo di partito provinciale che cercava “interessi speculativi” sul territorio, da lui respinti. Il fatto raccontatomi, non mi meravigliò più di tanto. Perchè? Semplice: era figlio di una signora commerciante da una vita, con la sua arguzia; era figlio di un Maresciallo dei Carabinieri, da cui ha assorbito il senso dell’onore e dell’onestà.

 

Pierfederico Scipioni, mi manchi e ci mancherai. Orgogliosi e grati per il tuo indimenticabile esempio.

Carlo Gambetta  12 novembre 2010

 

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