NOLI – Caro Ambrogio Repetto…

Riceviamo e pubblichiamo senza aggiunte redazionali come richiesto dall’interessato
Rispondo al sindaco di Noli,
caro Ambrogio Repetto…

Riceviamo e pubblichiamo senza aggiunte redazionali come richiesto dall’interessato
Rispondo al sindaco di Noli,
caro Ambrogio Repetto…
 
 Caro Signor Sindaco, La ricordo come persona onesta, ma allo stesso tempo sono anche pienamente orgoglioso e consapevole del valore della mia professionalità, e della tipologia e quantità di lavoro che ho svolto con dedizione e talvolta anche gratuitamente per il Comune di Noli in tutti questi anni. Professionalità testimoniata anche dalle attestazioni di stima manifestatemi sia dai miei ex colleghi, sia dai molti cittadini nolesi che ancora oggi incontrandomi mi chiedono amichevolmente quando io pensi di tornare a lavorare al Comune di Noli.

Non si preoccupi, comprendo il momento travagliato che sta passando la Sua amministrazione e che il sentirsi punto sul vivo, l’abbia spinta a fare affermazioni negative sul mio conto per cercare di screditarmi, ma proprio perché sono tranquillo e non solo con la mia coscienza, non La biasimo.

Ho letto, invece, più volte e con molta attenzione la Sua lettera su Trucioli Savonesi (vedi…) e non nascondo di aver provato un pò di sconcerto per le conclusioni alle quali è arrivato ed ora Le spiego il perché.

Non voglio certo rispondere per gli altri autori, il comandante Carlo Gambetta che se vorrà lo farà autonomamente e presto, i creatori di Nolinia che hanno tutta la mia stima, simpatia ed ammirazione (e dal successo riscosso direi non solo la mia) per lo stile innovativo, intelligente e di una finezza tale da non essere sempre compreso da tutti.

Nè tantomeno per Luciano Corrado, nè per la redazione di Trucioli che ringrazio per aver dato modo anche a noi di fare informazione (per quanto irritante) al di fuori dell’organo di stampa “di governo”che è il Notiziario Comunale. Mezzo con il quale l’Amministrazione, in perfetto stile mediatico, propina in maniera sistematica solo notizie positive, successi, statistiche, dati (a volte purtroppo sbagliati) riservando in maniera “democratica” due piccoli trafiletti di pari misura (par condicio), di cui uno dedicato alla minoranza ed uno a se stessa (se mai era il caso di “dedicarsi” ancora dello spazio dopo aver scritto il 99% delle notizie, visto, che se non sbaglio i costi del Notiziario sono a carico dell’intera comunità)!

Nella Sua lettera ha parlato di astio, personalismi, frustrazione per aspettative non assecondate, attribuiti al sottoscritto ed agli altri autori di articoli su Trucioli aventi quali argomento “Noli”.

Siccome mi sono imposto nella vita di essere libero di poter parlare ed agire sempre secondo coscienza, ma allo stesso tempo anche di assumermi fino in fondo la responsabilità delle mie azioni, prima di scrivere ho sempre pesato le parole o i “fatti” che andavo descrivendo, mi rendo conto proprio per questo che certe accuse da Lei rivolte non fanno parte del mio bagaglio personale, professionale o culturale.

Astio = sentimento che deriva da invidia e/o gelosia . Questo tipo di accusa mi sembra di averla già sentita pronunciare in televisione da “qualcuno”, con la piccola differenza che quella “persona” solitamente aggiunge il termine “Comunisti” parola che a voi viene difficile da usare nei confronti di altri.

Palazzo Comunale

Ma invidia di cosa? Gelosia di chi? Signor Sindaco, so per certo che non risponderà mai con questo mezzo, ma ci sarebbero anche altre domande che se potessi avrei da porLe.

Personalismo = il significato egoistico del termine è talmente fuori contesto che mi porta a pensare che volesse forse dire individualismo? Essere fuori dagli schemi è forse troppo “democratico” per Lei?    

Ma la frase sulla quale Le do perfettamente ragione è quando parla di “frustrazione per non aver ottenuto la considerazione che pensano di meritare o le aspettative personali non assecondate”.

E guardi che Le do ragione seriamente, perché la frustrazione non è necessariamente sempre negativa, anche se non è una sintomatologia che mi tocca personalmente; non La deve neanche confondere con il risentimento legittimo che potrebbe manifestare un ex dipendente consapevole di essere stato maltrattato.

Se così fosse, l’oggetto dei miei articoli ed i soggetti coinvolti, sarebbero trattati con toni pesantissimi e probabilmente non sarebbero di nessuna utilità pratica né per i nolesi, nè per il Comune, mentre, mi sembra, invece, che nonostante tutto gli articoli su Noli, abbiano se pur “Ob torto collo” portato a qualche miglioramento..

Perché vede, nonostante l’evidenza, Lei ha basato su questi presupposti sentimenti, la causa scatenante di questi articoli, ma se li avesse letti obiettivamente, senza pregiudizi, forse si ricrederebbe.

Io ho sempre scritto su Trucioli non con lo spirito da ex dipendente rancoroso, ma con spirito critico, a volte polemico forse, sempre con un fine costruttivo.

Vede, a me non piace la critica fine a se stessa o chi si lamenta senza proporre soluzioni alternative, inoltre mi piace parlare solo di cose o fatti che conosco per esperienza personale diretta e non “per sentito dire”.

Così, se e quando ho parlato di Tassa Rifiuti, di raccolta differenziata o di conteggi e dati sbagliati è perché professionalmente mi occupavo di tali tributi ed avevo partecipato a corsi e convegni su tali temi già anni prima che voi diventaste amministratori.

Stessa cosa quando negli articoli si parlava di ICI, di Bilancio, della situazione anomala dei Messi comunali (ufficialmente n.0, formalmente n.3), dei problemi del Sito Internet istituzionale o dello svolgimento dei Consigli Comunali.

Ho sempre scritto di cose che avevo visto o sentito personalmente o per meglio dire dove c’ero anch’io.

Tutti fatti inconfutabili, così come ad esempio erano inconfutabili le prove fotografiche della “rumenta” che stazionava da mesi vicino alle Mura sulla fiumara .

Ed era giusto che venissero pubblicate, ma non per “screditare” il paese nel quale ho scelto di vivere ed al cui decoro pur essendo “foresto” io tengo, ma perché speravo che, forse, “almeno per vergogna”, il Comune provvedesse velocemente a rimuoverla prima di essere (questa volta si) “svergognati” dai turisti.

Ricordo che dopo quell’articolo, qualcuno dell’Amministrazione con il quale avevo sempre avuto buoni rapporti, non mi ha salutato più per diversi mesi, qualcun altro disse che non era giusto “sputare nel piatto dove si mangia”. Purtroppo questo la dice lunga su quanto poco alcuni conoscano le persone (e quindi anche i loro dipendenti).

Caro Signor Sindaco, non so come La pensa Lei; personalmente a me piace che il piatto dove devo mangiare sia intanto pulito e non è detto che poi debba buttar giù tutto quello che mi ci mettono dentro.

Castello di Noli

Veda, che come ex dipendente non ho mai scritto di quello che veramente causava e causa probabilmente ancora dissapori, rancori, malumori, defezioni tra i suoi dipendenti.

Volendo, senza aspettare sempre di leggerlo su Trucioli, potrebbe rileggersi l’esito di quella indagine interna a mezzo questionario che proprio Voi avevate commissionato nel 2004/2005 e che l’origine di tutti i problemi l’aveva bene individuata, ma forse proprio per questo non ha mai avuto applicazione pratica, se non nel diventare materiale utile per la tesi finale di un Master presso la Bocconi del suo Direttore Generale.

Non ho mai scritto neppure dei disservizi, delle stranezze di certe progressioni “ad hoc”, assunzioni “ad hoc”, concorsi “ad hoc”(banditi e poi subito annullati), di certi consulenti, dei carichi di lavoro sbilanciati se non a dir poco anomali, per non parlare di certi benefit “ad personam“   per pochi “benemeriti”.

In effetti forse ho sbagliato perché, oltre a non essere situazioni secretate o coperte da segreto di stato, dovrebbero essere forse di pubblico dominio, riguardando la cosa pubblica.

Chiedo scusa di questo ai nolesi e se la redazione di Trucioli avrà ancora la pazienza e voglia di ospitarmi sulle sue pagine, cercherò a piccole rate di colmare questa lacuna, e approfitterò della Sua manifesta disponibilità rivolgendoLe alcune domande in proposito.

Non erano però questi secondo me gli argomenti di primaria importanza da far conoscere ai nolesi, mi premeva dare voce al malumore che percepivo in giro per le tante cose che erano sotto gli occhi di tanti, ma che pochi sembrava potessero o volessero vedere.

Torniamo a parlare di frustrazione .

Sì, noi tutti, forse parlando di via Belvedere (ed in questo mi sento di poter coinvolgere anche tutti gli altri autori da Lei citati) ci siamo sentiti dei frustrati.

Quando cercando di condividere il loro stato d’animo, nell’evidenziare e cercare di dar voce ai “frustrati” abitanti di via Belvedere, persone che veramente “non hanno ricevuto (da parte Sua) la considerazione che meritavano”, ecco, in questo caso, forse, se se La sente ancora, si trinceri pure dietro la motivazione della frustrazione di cui scrive.

Oppure se preferisce, si trinceri dietro la frustrazione di quelli che avevano altre aspettative non assecondate o meglio “tradite”.

Ci metta pure il sottoscritto, ci metta pure alcuni miei colleghi, con i quali abbiamo festeggiato il 13/06/2004 “aspettandoci” che Lei cambiasse qualcosa in meglio, contenti di quel risultato elettorale (1071 a 857), quasi commossi dalla Vostra onestà e virginale sorpresa nell’apprendere della vittoria, quando confusi e felici sembravate smarriti come una neoeletta miss Italia di altri tempi.

Vede, Lei neanche lo sa, ma anche lì, in quel momento c’ero, in quella estiva lunghissima domenica notte, mentre altri erano a ballare, io ero li “a produrre” assieme ad altri miei colleghi, veri professionisti, con i quali facevamo girare quello che era un vero ufficio elettorale come una macchina da guerra.

Non pensi a quei poveri dipendenti illusi, perché non ci sono più, (alcuni hanno preferito portare la loro professionalità dove veniva veramente apprezzata, mentre ad altri seppur rimasti è passata la voglia di lavorare), e non pensi neanche a quella tipologia d’ufficio, perché grazie alle Vostre scelte, non ci sarà mai più neanche quello.

Pensi piuttosto ai 1071frustrati” che Vi avevano votato ed avevano anche loro legittime aspettative, ma anche agli altri 857 che comunque come cittadini pretendevano “la considerazione che pensavano di meritare”.

Mi spiace che Lei abbia attribuito alla maleducazione del sottoscritto l’uso di taluni termini che peraltro non erano rivolti né a Lei, caro Signor. Sindaco, né ad un peccatore generico, ma al “peccato” o meglio al “comportamento” tenuto da “alcuni personaggi”.

Se poi qualcuno tra gli amministratori, i dirigenti, i dipendenti, o i Nolesi stessi si è riconosciuto in tali caratteristiche, non è un mio problema.

D’altronde, se anche il Sommo Poeta pur usando termini come: Ignavi, Scialacquatori, Ruffiani e seduttori, Adulatori e lusingatori, Maghi e Indovini, Ipocriti, Consiglieri fraudolenti, Seminatori di discordia, Traditori dei benefattori, per condannare il comportamento di alcuni personaggi dei suoi gironi infernali è stato dapprima criticato ai suoi tempi, ma poi definito un grande ai nostri giorni., visto il mio ego smisurato, chi sono io per non poter usare in questi giorni tali termini ?

D’altronde in democrazia ognuno insegue le proprie aspirazioni ……….(e ispirazioni)…….

……“ c’è quel che al vagar per Noli da Dante vestuto,

raccoglie in cuor suo il giusto tributo ……….

…..e chi più ritroso, seppur più perverso

del Sommo si aggrada di citar qualche verso:

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.”

(Canto III Inferno Verso 51)

 

A buon intenditor poche parole…

 

Tanto era dovuto,

Eugenio Sommariva

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