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Noli, ottima l’idea della ‘protezione scogliera’
ma cosa accadeva tre anni fa con i regalini pro scavi?

 

Noli, ottima l’idea della ‘protezione scogliera’
ma cosa accadeva tre anni fa con i regalini pro scavi?
 

 

Noli – Sempre di più, con il passare degli anni, constato quanto pesi in positivo il buon uso del bagaglio d’esperienza che matura, non trascurando mai il valore imprescindibile, indiscutibile della prevenzione: l ‘attitudine a scegliere la “rotta migliore” sotto tutti gli aspetti per ottenere la resa sicura, oltre che il traguardo positivo.

Perchè questo preambolo? Per questo specifico caso, lo spunto mi è dato da una nota apparsa sulla “La Stampa” Riviera Finale del 15/05/2011: “Noli–Progetto ambientale per la scogliera ”     

 Testo dell’articolo: “Il Comune ha aderito alla costituzione di un gruppo per un progetto di tutela della scogliera di Capo Noli da presentare in comunitaria. Il progetto punta a ricostruire la flora e la fauna primaria della scogliera portando più in basso l’insediamento dei ricci di mare, che rischiano di desertificare l’intera parete rocciosa“. Dunque, rischio di desertificazioine da evitare. Vogliamo ricordare quando, non più di tre anni fa il Sindaco &Co. concedevano un regalino, un risparmio sui costi di trasporto/smaltimento alla futura fallimentare Ditta operante nella costruzione di garages nell’area ex FS di Via  IV Novembre, cioè poter scaricare, gratuitamente ed a 400 metri di distanza dal cantiere come accumulo, una consistente quantità di materiale sabbioso proveniente dallo scavo?

Scavo/voragine tutt’oggi esistente, in attesa, tra l’altro, di una nuova convenzione tutta da vedere e subire, economicamente negativa per la comunità, almeno così  si vocifera. Sembra che questo materiale sia stato in parte acquistato da parte dell’Associazione Bagni Marini con tanto di contratto con la precedente Amministrazione Niccoli per fare ripascimento.

Quello per compensare la perdita di arenile a monte, a seguito delle nuove strutture in cemento indirizzate a favorire solo la ristorazione stagionale. Accumulo proposto dall’A.C.,e attuato, concesso dalle Autorità competenti la salvaguardia ambientale. Credo, salvo smentita, che in seguito ai “prevedibili” riversamenti a mare, il Comune sia stato condannato a pagare multe. Multe  pagate da noi tutti, non dai responsabili. Infatti, guarda caso, alla prima mareggiata  da levante, la maggior parte del materiale accumulato in verticale, è scivolato sulla scogliera, spostandosi verso  ed oltre la punta di Capo Noli, depositandosi sul fondo e modificandolo in deserto attraverso una forma di asfissia. Per mesi e mesi non si è più pescato un polpo, ed ancora oggi la vita  sul fondale stenta a riprendersi, a ritornare alla normalità.

 Una successiva mareggiata, sempre da levante, ha definitivamente dato il colpo di grazia alle bellezze, alla vita della scogliera. 

Basta percorrere la strada provinciale per Voze, osservare dall’alto la zona di Capo Noli, per constatare che, a tutt’oggi, tra l’azzurro del mare profondo e la scogliera  interessata dal versamento e sino al Capo, si nota un’anomala “via  lattea“.

 Acque limpide che rispecchiano un fondale desertico, modificato per negligenza preventiva.  Un fondale ricoperto da una patina di fango biancastro depositato sulla scogliera  estendendosi verso il largo.

 Una volta, la stessa area era coperta non solo da ricci, ma da tanta caratteristica vegetazione multicolore. Ragion per cui, era  un’operazione da non permettere, parametri o non parametri precedenti da non rispettare, con tanto di motivazione.

 Quanto è corretta la comune valutazione popolare sulle capacità gestionali dei nostri “politici”, quando si dice: sono tutti uguali, destra / sinistra . Non avere il coraggio di dimostrare la “differenza”, per lo meno nelle scelte in difesa dell’ambiente.  

 Torno a ripetere che aiuterò quel candidato Sindaco che inserirà nel suo programma la volontà di relazionare sulle “disgrazie”   pensate, programmate,concordate ed attuate  nel primo decennio di questo secolo per privilegiare la “speculazione” di pochi, non certo nell’interesse della nostra comunità.                                                                   

Speriamo che questa iniziativa sia, finalmente, la prima pennellata su un quadro che aspetta da anni di essere dipinto nel suo insieme: scelte programmatiche per la valorizzazione del Golfo,a partire da Punta Crena di Varigotti sino al Parco dell’isola di Bergeggi.

Una possibilità/potenzialità unica per cambiare stile di vita e di fare turismo, in particolare per l’economia locale. Ecco,forse, per la prima volta una iniziativa di “Noli che cambia” 

Per dovere d’informazione ai lettori di Trucioli, è bene sappiano che qualche spunto su possibili idee sportivo/produttive erano state presentate dal sottoscritto e da un tecnico altamente qualificato alla maggioranza Repetto, nel lontano fine 2004. Compreso, facilmente intuibile, la protezione dei fondali di Capo Noli con i suoi  ricci marini e le nuvole di castagnole da far ritornare.

Certo è che sino a quando si aspetta a decidere porto si porto no, non condividere, non sottoscrivere la volontà espressa ultimamente dalla Regione di liberare il golfo dalla  oggettiva impossibilità di poter costruire, Noli continua a rimanere al palo.

Per il resto sempre nulla di nuovo sul fronte dei disagi (quelli che favoriscono le multe) e che sempre di più allontanano il turista.

Carlo Gambetta

 

29 maggio 2011

 

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