Movimento 5 stelle di Savona
Noi ci siamo
Mi ero ripromessa di parlare soprattutto di programmi concreti, d’ora innanzi.
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Noi ci siamo
Mi ero ripromessa di parlare soprattutto di programmi concreti, d’ora innanzi.
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Questo dialogo e collaborazione costante, comunque, può avvenire in molte sedi: sia sul sito http://www.savona5stelle.it/, prossimamente anche con forum, sia contattandoci su altri link e pagine Facebook, sia, per i meno internettiani, presso i nostri banchetti, al sabato pomeriggio in corso Italia davanti alla libreria Ubik, il lunedì presso il mercato civico, e agli incontri che organizzeremo. Il primo il 26 febbraio, alla Ubik, con il sindaco Finiguerra di Cassinetta di Lugagnano, quello di “Stop al consumo di territorio”. Banchetti con la possibilità di esprimere suggerimenti, lamentele e proposte su un modulino e di leggere la bozza di programma locale, dedicata principalmente, ma non solo, ai dieci punti della Carta di Firenze: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/documenti/carta_di_firenze.pdf
Però mi accorgo che qualche premessa e precisazione bisogna pur farla.
Mi accorgo che ben pochi sanno parlare di noi con cognizione di causa. Nelle analisi politiche locali, anche le più aperte, siamo ignorati come oggetto misterioso, messi nel calderone degli “altri” o considerati al pari di tutte le liste civiche, con tanto di ipotesi su alleanze e strategie.
Ma noi non siamo, non vogliamo essere una lista civica come le altre (con tutto il rispetto e la considerazione per le liste civiche serie). Così come non vogliamo essere “un nuovo partito” , magari con a capo Grillo, nell’idea di alcuni. Noi non abbiamo “strategie”, se con questo termine si intendono le varie tecniche per cercare di racimolare voti e poltrone. Non ci interessa lo zerovirgola, non ci interessa calcolare disperatamente come entrare a tutti i costi, spenderci per raggiungere il quorum. Non possiamo, appena nati, già pensare ad alleanze, a dove collocarci in un ipotetico scacchiere. Noi pensiamo in grande. Vogliamo costruire dal basso un nuovo modo di fare politica, più attento al territorio e alle persone, svincolato dagli interessi economici, dove la gestione della cosa pubblica smetta di essere un enorme costo accessorio per i cittadini, devoluto a quelle entità ormai svuotate di significato chiamate partiti. Vogliamo essere cittadini prestati temporaneamente alla politica, senza alcuna intenzione di farne una lucrosa professione, ma piuttosto una sorta di servizio civile dato alla comunità. Senza alcuno status quo da mantenere, senza alcun arrembaggio futuro da progettare. Pronti a sottoscrivere un patto, a farci giudicare periodicamente, se eletti, dai cittadini stessi, di cui diventiamo dipendenti e a cui dobbiamo rendere conto, senza rispondere ad alcun apparato di partito o potentato economico. Rinunciando ai rimborsi elettorali, ma autofinanziandoci, e rinunciando a remunerazioni superiori a un dignitoso recupero di tempo e spese. Progettando tutti insieme, contando tutti insieme, votando e discutendo grazie alla rete. Senza alcun apparato o gerarchia, strutture che ingessano e costringono, sostituite dal passaparola e dal coordinamento spontaneo. In assoluta trasparenza. Non riempiremo la città di improbabili faccioni sorridenti, perché le nostre facce, ve lo garantiamo, sono quelle di persone qualsiasi che fanno lavori qualsiasi, dignitosamente. |
Anche a livello nazionale è la stessa solfa. Di tanto è degenerato e in scacco il sistema attuale, da spingere a cercare disperatamente vie d’uscita veloci.
Ebbene, purtroppo (e non certo per colpa di noi del MoVimento né tanto meno di Grillo) la situazione è andata troppo oltre, a un punto di non ritorno. Le dichiarazioni, le sparate, le alleanze… è un continuo caos, un pantano, una ragnatela.
Tocca arrendersi all’evidenza. Non si può riparare il guaio con l’aiuto di chi l’ha provocato. Non esistono scorciatoie facili.Quelle che lo sembrano, sono ingannevoli, come se si volesse costruire una bellissima casa poggiando su fondamenta marce. L’unica cosa che si può fare seriamente è tentare di riformare il sistema dal basso, nei metodi e nelle persone.
Il MoVimento non vuole essere per forza un elemento di rottura, non vogliamo entrare in qualche consiglio comunale per fare i pierini o i contestatori, anzi: più di ogni altro vogliamo proporre e realizzare cose pratiche e positive. Alleandoci, questo sì, di volta in volta su progetti o proposte fattibili anche con altre persone e altre forze, senza preclusioni. Ma in modo operativo, a posteriori, non in logiche preelettorali. Diciamo di non essere di destra o di sinistra o di centro, perché per troppo tempo questo Paese è rimasto intrappolato in una logica da tifosi, da fazioni, da bar sport, che spinge a schierarsi e annulla la ragione e il buon senso. Ma questo non significa essere banali e qualunquisti, essere contrari alle idee, alle vere e buone idee. Che devono essere approvate con la mente e con il cuore, non per una etichetta appiccicata sopra.
Ecco tutto. Non siamo ne modesti né ambiziosi.
O meglio, ambiziosi lo siamo, sì, come può esserlo chi ha grandi progetti, di ampia portata. Ma non ambiziosi a livello personale o di potere.
Perciò siamo sereni, non facciamo calcoli e non esaminiamo sondaggi e percentuali. Sappiamo di essere una incognita, dipendente da molti fattori.
Se non otterremo un risultato significativo, vorrà dire che non saremo stati abbastanza bravi noi a farci capire, conoscere. Che non avremo avuto abbastanza visibilità. O semplicemente che i tempi non sono maturi e che i savonesi non sono interessati al nostro progetto. Ma questo non cambia niente, le battute d’arresto non spaventano chi vuole guardare oltre. E non parlo di me personalmente, ma dell’idea che il MoVimento rappresenta.
Se al contrario riceveremo fiducia, sarà una bella responsabilità. Che cercheremo con tutte le forze di onorare.
Milena Debenedetti candidata Sindaco per il… movimento 5 stelle
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