Mistero buffo
Presentato per la prima volta come giullarata popolare nel 1969 Fo rovescia il punto di vista dello spettatore ponendo l’accento sulla mistificazione degli avvenimenti storici e letterari nel corso dei secoli. Per questo motivo l’opera prende il nome di “Mistero buffo”, in riferimento ai Misteri riletti in chiave buffonesca.
Chiediamo preventivamente scusa al Premio Nobel Dario Fo se adoperiamo il titolo del suo capolavoro per raccontare non solo la politica ma i protagonisti i politici che appunto in opera buffa avrebbero il ruolo di giullari.
Non potevamo non iniziare il nostro articolo con la perla di questi giorni:
“Paraculetto”
L’aggettivo usato dal portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi, per definire Matteo Salvini e la sua strategia sul canone Rai, fa ben capire quale resti il livello di scontro fra azzurri e Lega, dopo il doppio inciampo sul decreto fiscale.
Ragazzi davvero si sta rotolando verso il baratro e la credibilità politica scende velocemente verso il fondo del barile.
Non difendiamo Salvini sia ben chiaro,in quanto l’imbarbarimento della politica vede il Capitano come interprete più autorevole.
Nervi tesi a Palazzo Chigi. Si va alla fiducia sul DL Fisco dopo i voti pesanti di ieri. Forza Italia in Senato si è schierata con le opposizioni contro il taglio di 20 euro al mese sul canone Rai, la Lega per vendetta ha affossato i fondi proposti degli azzurri per la sanità in Calabria.
Qualcuno sta derubricando la situazione con il termine scaramucce, cerca in modo scomposto e direi buffo di nascondere la polvere sotto il tappeto.
Non dico che il governo Meloni sia al capolinea, sicuramente questi episodi possono essere interpretati come scricchiolii preoccupante per la tenuta dell’esecutivo.
Scricchiolii che già alla prima seduta del consiglio Ligure si sono palesati alla prima in scena della nuova maggioranza.
Pubblico uno stralcio dell’articolo di uomini liberi per descrivere al meglio cosa è accaduto
parliamo del voto per l’ufficio di presidenza che rivela tensioni interne alla maggioranza. Stefano Balleari (FdI) ottiene un voto in meno del previsto, mentre il dem Roberto Arboscello raccoglie 14 voti, uno in più rispetto ai 13 consiglieri dell’opposizione, aggiudicandosi la vicepresidenza. Questo indica la presenza di un “franco tiratore” nella maggioranza. Bucci non transige e, rivolgendosi ai banchi della coalizione, esclama: “Così non va bene, chi è stato?”
Se proviamo ad analizzare non possiamo non evidenziare che qualcuno all’interno della maggioranza ha voluto palesare in modo plateale il malcontento per la divisione delle poltrone.
Tutti hanno capito che le tante riunioni sono servite non per affinare il programma di lavoro, ma per dividersi da buoni amici le poltrone.
Evidentemente non tutti sono stati soddisfatti, per cui aspettiamoci scontri al fulmicotone all’interno della maggioranza che si regge come dicevano gli antichi con la colla e il fin ferretto, per i non liguri (filo di ferro).
Concludo con un annuncio importante:
inizio 2025 si terrà il congresso federale”. Lo ha annunciato il leader della Lega e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini.
Sono pronto a scommettere che succederà qualcosa di clamoroso dentro la Lega.
Lo spostamento di truppe nella Salvini premier di questi giorni, anche in Liguria certifica che Salvini rischia politicamente di fare la fine Giulio Cesare resta solo da capire chi sarà il Bruto della situazione.
Ne vedremo delle belle o delle brutte
Statene certi.
Prendo in prestito una frase di Indro Montanelli:
Io continuo a professarmi uomo di destra: ma la mia destra non ha niente a che fare con quella “patacca” di destra che ci governa.