Matteo Renzi e i turbamenti del giovane Törless: un parallelismo drammatico

Dal collegio militare alla politica italiana: due vite turbate

Matteo Renzi e il giovane Törless condividono un percorso di disillusioni e tormenti, ma è possibile trovare una via d’uscita per il politico italiano?

Matteo Renzi

Matteo Renzi e il giovane Törless, protagonisti di mondi apparentemente lontani, condividono un percorso segnato da turbolenze interiori e decisioni discutibili. Il primo, ex premier italiano, ha visto la sua carriera politica sgretolarsi sotto il peso delle proprie ambizioni, mentre il secondo, personaggio letterario del romanzo di Robert Musil, attraversa un periodo di intensa confusione morale in un collegio militare. Questa analisi esplora le notevoli similitudini tra le loro storie, esasperando il dramma di un giovane turbato all’inizio della vita e quello di un uomo che si è rovinato con le proprie mani alla fine della carriera politica.

Il giovane Törless

I turbamenti del giovane Törless: un’educazione morale alla deriva

Il giovane Törless, proveniente da una famiglia di prestigio nell’impero austro-ungarico, viene inviato in un rigido collegio militare dove la sua ricerca di valori morali si scontra con la brutalità dei suoi compagni. Beineberg e Reiting, con la complicità passiva di Törless, tormentano il compagno Basini in un crescendo di violenza fisica e psicologica. Törless osserva, diviso tra la repulsione per l’ingiustizia e l’attrazione morbosa per la crudeltà, fino a raggiungere un punto di rottura che lo costringe a prendere posizione e abbandonare il collegio.

PUBBLICITA’

Matteo Renzi: un riformista caduto in disgrazia

Matteo Renzi, un tempo speranza del riformismo italiano, ha visto la sua stella politica declinare sotto il peso delle proprie decisioni. Promesse di modernizzazione e innovazione hanno ceduto il passo a una serie di sconfitte politiche, culminate in un solipsismo crescente e in un ego ingombrante che ha soffocato il dialogo e la partecipazione all’interno del suo partito. Renzi, come Törless, si è trovato intrappolato in una situazione di crisi morale e politica, incapace di ritrovare una direzione chiara e coerente.

La discesa agli inferi: tra bullismo politico e leadership fallimentare

Nel collegio militare, Törless assiste e partecipa agli atti di bullismo contro Basini, un compagno debole e vulnerabile. Le torture diventano sempre più spietate, sfiorando il sadismo, e Törless, pur disgustato, non riesce a staccarsi completamente dai suoi aguzzini. Similmente, Renzi ha partecipato a giochi di potere e intrighi politici che hanno finito per danneggiare non solo i suoi avversari, ma anche i suoi alleati e la sua stessa immagine pubblica. Il parallelo tra i tormenti psicologici di Törless e le manovre politiche di Renzi è evidente: entrambi si sono trovati a fare scelte discutibili, spinti da un misto di attrazione per il potere e incapacità di opporsi alle forze distruttive che li circondavano.

Un’opportunità per il cambiamento: la redenzione possibile

Alla fine del romanzo, Törless decide di abbandonare il collegio, incapace di sopportare ulteriormente la violenza e la corruzione morale che vi regnano. Per Renzi, il percorso verso la redenzione potrebbe passare attraverso un gesto di umiltà e rinuncia: dimettersi formalmente da segretario di Italia Viva, lasciando che il partito trovi una nuova direzione senza il peso del suo ego ingombrante. Questo atto potrebbe rappresentare per Renzi un’opportunità per ritrovare una certa dignità politica e personale, offrendo al contempo alla sua comunità la possibilità di rigenerarsi e ripartire su basi più solide.

Un’analisi dell’ego: il vero nemico di Renzi

L’ego ingombrante di Matteo Renzi, alimentato da una serie di successi iniziali, è diventato il suo principale ostacolo. Come Törless, che è stato sopraffatto dalla complessità dei suoi sentimenti e dalle dinamiche di potere nel collegio, Renzi è stato intrappolato in una spirale di decisioni auto-distruttive. La sua incapacità di riconoscere e affrontare i propri limiti ha contribuito alla sua caduta. Per superare questo stallo, Renzi deve prima riconoscere l’impatto negativo del suo ego sulla sua carriera e sulla politica italiana.

Il punto di rottura: una lezione dal giovane Törless

Törless raggiunge un punto di rottura quando si rende conto che non può più essere complice degli atti brutali dei suoi compagni. Questo momento di illuminazione lo spinge a consigliare a Basini di costituirsi, cercando una via d’uscita dalla situazione insostenibile. Renzi, allo stesso modo, deve arrivare a un momento di autoconsapevolezza e riconoscere che il suo continuo coinvolgimento nella politica, caratterizzato da un ego ipertrofico, non fa altro che danneggiare lui stesso e il paese. Solo un atto di coraggio e di umiltà, come le dimissioni, può permettergli di iniziare un nuovo capitolo, più in linea con i valori che ha sempre proclamato di sostenere.

La redenzione attraverso l’azione: un futuro possibile

Renzi può trarre ispirazione dal percorso di Törless per trovare una via d’uscita dalla sua attuale crisi. Dimettersi dalla leadership di Italia Viva non deve essere visto come una sconfitta, ma come un’opportunità per contribuire alla politica italiana in modo diverso, forse più riflessivo e meno egocentrico. Come Törless che lascia il collegio per cercare una formazione più adeguata alle sue esigenze intellettuali e morali, Renzi può dedicarsi a un ruolo che valorizzi le sue competenze senza l’ingombrante peso del protagonismo politico.

Conclusione: trovare una nuova via per Renzi
In conclusione, le storie parallele di Törless e Renzi ci offrono una riflessione amara ma necessaria sulla difficoltà di conciliare ambizione personale e integrità morale. Per il giovane Törless, la fuga dal collegio rappresenta un tentativo di liberarsi dalle forze oscure che lo hanno intrappolato; per Renzi, un passo indietro dalla scena politica potrebbe essere l’unica via per evitare ulteriori danni all’Italia e per consentire al centro politico di riorganizzarsi senza la sua ombra ingombrante. Solo così, forse, entrambi i protagonisti potranno trovare una nuova direzione, lontano dai turbamenti e dai fallimenti del passato.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.