Malafede

MALAFEDE
Non sono i social come tali a far discutere…

MALAFEDE

 

Non sono i social come tali a far discutere, bensì l’uso che se ne fa per veicolare messaggi del tutto improbabili se non in malafede al fine di orientare l’informazione in un’unica direzione. Trafiletti e titoli al vetriolo, sondaggi inattendibili che cambiano da un’ora all’altra a seconda del committente oppure profezie campate in aria e regolarmente smentite dai fatti, sono gli ingredienti miscelati con subdola abilità nella gara per nascondere e distorcere le notizie.

Il brutto vizio, non nuovo, ha subito una vistosa impennata nel periodo più difficile del virus che ha stravolto le abitudini ed ha arato il terreno per ogni sorta di manipolazione.

Il fenomeno non conosce frontiere, ma è soprattutto sulla stampa di destra che si focalizza una sorta di comunicazione tribale.

Ogni tribù ha i suoi ghostwriter istruiti nell’opera di travisamento della realtà, cioè nell’arte della menzogna, posta al servizio di interessi spesso inconfessabili.

 

Renzo Balmelli da  L’avvenire dei lavoratori

 

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