L’ULTIMA GRANDE BATTAGLIA MEDIATICA: Le ultime mosse di Luigi Di Maio

 Di Maio tra riconferme, accuse e polemiche: il nuovo incarico e l’affondo di Giordano
L’ULTIMA GRANDE BATTAGLIA MEDIATICA
Le ultime mosse di Luigi Di Maio
Media scatenati sul caso Di Maio: dalla diplomazia europea al duro attacco in tv, ecco tutti i risvolti politici
Di Maio, Mario Giordano, UE, politica italiana, media e potere

Luigi Di Maio continua il suo percorso nelle alte sfere della diplomazia europea. Il Consiglio Affari Esteri dell’UE ha confermato il suo mandato come Rappresentante speciale per il Golfo fino al 2025, e, secondo indiscrezioni, sarebbe in corsa per un secondo incarico ancora più delicato: Rappresentante speciale UE per il processo di pace in Medio Oriente. Un ruolo di grande prestigio che arriva mentre la regione è attraversata da tensioni tra Israele e Hamas. Tuttavia, la decisione finale non è stata ancora ufficializzata e il tweet del Consiglio UE che annunciava la nomina è stato prontamente cancellato.

Ma se da un lato Bruxelles punta su Di Maio, dall’altro, in Italia, il suo nome continua a scatenare polemiche feroci. L’ultima bordata arriva direttamente da Mario Giordano, che in tv ha attaccato duramente il suo stipendio e il suo ruolo, aprendo un nuovo fronte di scontro mediatico.

Media a ferro e fuoco
L’informazione italiana si è scatenata attorno alla figura di Di Maio, trasformando il suo nuovo incarico in un caso politico. Quotidiani, talk show e opinionisti si dividono tra chi esalta il suo percorso e chi lo considera un esempio di ascesa immeritata.
L’attacco più feroce è arrivato da Mario Giordano nel suo programma Fuori dal Coro, che ha contestato l’alto stipendio dell’ex ministro (circa 15.000 euro al mese) e il meccanismo con cui l’UE ha deciso di affidargli un doppio incarico. “Ma cosa ha fatto per rinnovargli il contratto?”, si è chiesto in diretta Giordano, scatenando una valanga di commenti sui social.

La festa fastosa della diplomazia
Il nuovo incarico di Di Maio è stato celebrato negli ambienti diplomatici europei con il solito cerimoniale. Tuttavia, mentre a Bruxelles il clima era quello delle grandi occasioni, in Italia le reazioni sono state meno entusiastiche. Per molti, la riconferma dell’ex ministro non è altro che la dimostrazione di come l’UE continui a premiare i suoi fedelissimi, a prescindere dalle competenze.

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Finita la festa, gabbatu lu santu
Il tweet cancellato sulla sua possibile nomina per il Medio Oriente ha generato un certo imbarazzo istituzionale. Sembra che, nonostante l’entusiasmo per il suo lavoro, ci siano ancora discussioni interne su quanto sia opportuna questa scelta. Se l’UE non dovesse confermarlo, si aprirebbe un problema di credibilità per Di Maio, il quale rischierebbe di passare da uomo forte della diplomazia europea a pedina sacrificabile.

Immaturità perenne
Le critiche a Di Maio spesso vertono sulla sua mancanza di esperienza specifica. Nonostante il ruolo da ministro degli Esteri, il suo percorso non ha mai visto incarichi di spicco nel settore diplomatico. Per molti, la sua nomina non è frutto di merito, ma di equilibri politici interni all’UE.

Giocoliere verbale
Di Maio è maestro nella gestione della propria immagine, riuscendo a reinventarsi più volte nella sua carriera. Dall’attivismo grillino alla moderazione governativa, fino alla veste di diplomatico, il suo camaleontismo lo ha portato lontano. Ma quanto di questa abilità comunicativa corrisponde a una reale competenza?

Talkshow passerella burlesca
Se l’UE lo premia, nei talk show italiani il suo nome continua a essere sinonimo di polemica. Il mondo dell’informazione, invece di analizzare il suo operato, si concentra più sul personaggio, trasformandolo in un bersaglio mediatico o in un caso da difendere.

Critiche a Meloni, quanta invidia?
Di Maio è stato più volte accostato alla politica di Giorgia Meloni, in particolare sul fronte della politica estera. Mentre la Premier italiana cerca di accreditarsi sulla scena internazionale, la carriera diplomatica di Di Maio viene vista da alcuni come una spina nel fianco per FdI. Il sospetto è che molte delle critiche a lui rivolte nascano da una certa invidia per la sua capacità di inserirsi nei meccanismi dell’UE.

Campania e voltagabbana
Il percorso politico di Di Maio, dagli esordi nel M5S fino ai salotti europei, è emblematico della fluidità della politica contemporanea. In Campania, sua terra d’origine, la percezione su di lui è divisa: da un lato, c’è chi lo vede come un simbolo del trasformismo politico, dall’altro, chi lo considera un esempio di come la politica italiana possa trovare spazio in Europa.
Alla fine, però, il dato di fatto è uno solo: mentre in Italia si discute e si infuria il dibattito, Di Maio continua la sua scalata.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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