Loano bandiera blu

E venne il giorno della “Bandiera Blu”! La coerenza a volte si dimentica.
Il “divo Vaccarezza” nel 1999 dichiarava “Una cosa poco seria sia
quando le danno, sia quando non le assegnano”. Era in buona compagnia

E venne il giorno della “Bandiera Blu”! La coerenza a volte si dimentica.
Il “divo Vaccarezza” nel 1999 dichiarava “Una cosa poco seria sia
quando le danno, sia quando non le assegnano”. Era in buona compagnia

Savona – Le cronache di una settimana di maggio 2010 ci hanno regalato una buona notizia. Alla Liguria  sono state assegnate 17 bandiere e dieci riguardano la provincia di Savona. Persino quella che un tempo, un impietoso coro definiva Tele Kabul,  il TG3, oggi diretto da Bianca Berlinguer, ha fatto promozione a Loano, neo promossa. Con tanto di intervista nell’edizione nazionale, di prima serata, al sindaco-presidente di Provincia, Angelo Vaccarezza. L’allievo del maestro Scajola.

Come non essere felici e non condividere quando una città ligure conquista l’onore di un’utile e propoziata pubblicità?

I valenti cronisti della carta stampa, delle notizie web, giornali on line, hanno spiegato con dichiarazioni, senza risparmio di spazio, una volta tanto, perché la Liguria, la provincia di Savona e Loano, possono essere orgogliose e fiere del riconoscimento. L’avvio del Risorgimento.

E qui, putroppo, secondo un vecchio detto,  “casca l’asino”. Nessun demerito all’attestato. Semmai un’abitudine, ormai vincente e prorompente, di scrivere cronaca e storia secondo un “modello smemorato”. Un minestrone in salsa presente e passato che fa comodo ma non scongiura la dieta.

Di questo passo un giorno leggeremo che chi ha distrutto il turismo alberghiero della Riviera Ligure di Ponente, chi ci ha fatto desolatamente perdere l’affezionata clientela straniera del centro e nord Europa, per anni una manna per l’industria alberghiera-commerciale, non sono gli estremisti della “cementizzazione ad oltranza”. I consoli e proconsoli di chiudi l’albergo, vendilo e trasformalo a peso d’oro. Avrai un avvenire da “figlio di papà” in politica, nel sottopotere. Persino un impiego per le mogli.

Italo Calvino aveva scritto, a profezia, che gran parte della Liguria  è “così poco attenta a se stessa che, anche dove quest’immagine è la ricchezza principale, come il paesaggio e la costa, non ci si preoccupa di deturparlo…col cemento”.

Oggi il merito del rilancio (quale?) è di una classe politica che non perde occasione per autocelebrarsi, ignorando l’autocritica, assecondata da una stampa che la esalta oltre ogni ragionevolezza e una prode smemoratezza da diseducazione di massa.

Vittorio Coletti, imperiese, scrittore, insegnante universitario, ha scritto il 30 agosto 2009 su Repubblica (titolo “Se la Liguria capisce che il cemento è troppo”): “Assistiamo ad una diffusa incapacità a pensare a diverse ipotesi di futuro. Ad un turismo più colto e meno volgare, più armonico col paesaggio, meno rumoroso ed inquinante, ad attività che richiedano competenze superiori; a lavori di prestigio e gratificazione economica e intellettuale, affinché per i giovani non si prepari solo un modesto avvenire di mozzi o camerieri”.

Forse l’ottimo Coletti non conosce a fondo cosa ha creato, nella vita reale e quotidiana del turista, lo sviluppo senza ritorno che si è dato la Riviera ponentina. Ignorando e trascurando, nei fatti, ma non nelle parole e nelle promesse di lunga data, il poverissimo entroterra montano. Immacolato e diseredato.


Loano

Tra pratica, teoria, enunciazioni, resta l’abisso. I danni irreparabili sono le città “mostro”, lo scardinamento delle caratteristiche storico-sociali, il caos da traffico, il superaffollamento-inquinamento, sempre più ristretto ai giorni, ai fine settimana, week-end senza pioggia. Per un turismo dell’effimero di cui è difficilissimo intravedere un lieto fine. Anzi, c’è chi lo intravede da 22 anni (vedi rassegna stampa).

Le “Bandiere Blu” vanno benissimo, ma il “fumo negli occhi” continuerà a far danni, a far del male, ad ingannare e non consentirà di guarire la malattia-tarlo della “dequalificazione”  galoppante. Inarrestabile.

Meglio allora documentarsi. Altrimenti il “carnevale”, oltre a quello delle barzellette, produrrà effetti sempre più perversi. Intanto la Regione Liguria, già 11 anni fa, poteva fregiarsi di 17 “Bandiere Blu” e si parlava di fiore all’occhiello (vedi una pagina de Il Secolo XIX).

I fedeli cronisti hanno descritto la nuova novella, anno 2010, di Angelo Vaccarezza. Queste le sue parole mai casuali o fuori le righe: “Sulle 17 bandiere assegnate, 10 riguardano la provincia di Savona a ulteriore dimostrazione che la nostra riviera continua ad offrire un turismo di altissima qualità…Abbiamo ormai un primato importantissimo di capacità ricettive, ad iniziare dal grande pregio delle stesse strutture ricettiveLoano poi, finalmente, con l’avvio del ciclo completo della depurazione, ha ottenuto un riconoscimento internazionale….Frutto del notevole impegno nella tutela e nel rispetto dell’ambiente…”.

A corollario della fotografia descritta dal politico di professione e di lungo corso (22 anni di fatiche e sudore), ci avvertono le cronache odierne che “la Bandierà Blu è un prestigioso riconoscimento internazionale, che viene assegnato ogni anno in 41 Paesi FEE, con il supporto delle due agenzie dell’ONU: Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e  UNWTO (Organizzazione mondiale del Turismo).  Obiettivo principale è indirizzare la politica di gestione verso un processo di sostenibilità ambientale”.

Ecco perché il 3 giugno 1999, l’allora vice sindaco di Loano, assessore al turismo, Angelo Vaccarezza, dichiarava ai giornali: “Abbiamo apprezzato la scelta della Riviera Romagnola che lo scorso anno non aveva addirittura partecipato al riconoscimento….Motivo? Le Bandiere Blu  sono cosa poco seria sia quando le danno, sia quando non le assegnano. I criteri non sono chiari, i prelievi non omogenei e non viene indicato il periodo in cui sono eseguiti…Insomma è un terno al lotto…”. 

Critico, nel coro, c’era il sindaco di Alassio, Roberto Avogadro ed il leghista sindaco pietrese, pure lui dell’epoca, Giacomo Accame: “E’ evidente che si tratta di un riconoscimento politico, per me le Bandiere Blu non hanno alcun significato. Al punto che non abbiamo neppure presentato la documentazione”.

Vaccarezza, edizione 2010, ha cambiato opinione, partito? Con le sue imbattibili provocazioni? Bisogna prenderne atto, positivamente.

Lo “scolaro scajolano” è maturato in “ambiente”? Fa coppia con i neofiti della Lega Nord? Lui, da sempre innamorato-confesso, delle seconde case benefiche? A Loano sono appena  7. 455 (ignoto il numero dei vani). E molte altre in arrivo, dicono i suoi vassalli con il nuovo piano regolatore dei “Fatebenefratelli”. Ad Alassio sono 5.050, ma qui c’è un abbondanza di parcheggi. A Ceriale 7.308 e una rissa continua per realizzare nuove alberghi. A Finale 8.808 e le aree Piaggio rischiano di restare orfano del Grande Fratello Imperiese. Ad Andora 8.625 in ansiosa attesa dell’inaugurazione di un paio di quattro stelle di lusso.

Le “Bandiere Blu” porteranno a tutti “buoni consigli” e tanta fortuna. I Vaccarezza fans mettono le mani avanti “In momenti di crisi (quando finirà?) le seconde case rappresentano un’importante risorsa da incrementare”.

Oltre agli alberghi rigorosamente di lusso (che si fanno un po’ desiderare!), ben vengano nuove casette al mare. Ne abbiamo tutti bisogno per un “turismo di altissima qualità”. Il superlativo del “Vaccarezza pensiero” non deve essere male interpretato. Al Colosseo abitano pure i poveri.

R.T.

 

  

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