Lo spread tra mummie e realtà

Lo spread tra mummie e realtà

Lo spread tra mummie e realtà

Ricapitolando. Le coperture ci sono eccome, la manovra realizza quanto promesso, il governo è compatto e macina risultati, i mercati si sono calmati, i giornali continuano a scrivere minchiate e le solite mummie politiche vagano disperate per il paese. La mummia di Berlusconi aveva promesso il reddito di cittadinanza in campagna elettorale, lo aveva fatto per rubare voti al Movimento 5 Stelle, oggi dice che il reddito di cittadinanza porterà l’Italia nel baratro.

 


 

 

Davvero da ricovero, poveraccio. In una struttura specializzata. Lo zero virgola che rimane a Forza Italia nel frattempo si affida ai pianisti in Parlamento mentre fuori Brunetta abbaia bavoso alla luna e Tajani si sbatte per convincere il grande pubblico che non è vero sia solo un grasso tecnocrate con uno scarso quoziente intellettivo. Ma un genio. E pieno di idee. Innovative. Dall’altra parte si danno allo spettacolo. In attesa di boicottare il programma di Renzi su Rete4, il pubblico si gode la svolta sexy della Boschi che non ha fermato il crollo di elettori del Pd ma in compenso la percentuale di pippaioli tiene.

Quanto alla rissa finale travestita da congresso si farà, eccome se si farà e i cittadini non vedono l’ora. A menarsi col fratello bislungo di Montalbano e col cugino der Monnezza ci sarà Richetti che spenderà i prossimi mesi a spiegare agli italiani chi cazzo è. Pare che col Richetti sguattero di Renzi che voleva abolire i vitalizi e poi si è ringoiato tutto, non c’entri nulla. Lui è una persona davvero di sinistra e dalla parte degli ultimi. Già. Come no. Tempi davvero duri. Anche per le mummie col Rolex. Mattarella ha firmato il decreto sicurezza di quello xenofobo, razzista e fascista di Salvini e a pensarla come loro sull’Italia è rimasto solo il compagno Moscovicì. Che brutta fine. Da Lenin ad un pirlocrate francese qualunque.

 


 

 

La manovra del popolo intanto vede la luce. Oltre che su quello di Palazzo Chigi, si festeggia sui balconi di tutta l’Italia. Alla faccia dei perbenisti. Alla faccia dei ladri col doppio petto paladini del galateo. Ipocrisia fatta politica. E così lo spread schizza alle stelle. Lo spread tra mummie e realtà. Le mummie partitocratiche continuano a fingere di fare opposizione mentre di nascosto pregano il Padreterno affinché il governo regga e non si torni a votare.

Temono le urne. Cinerarie. Le mummie giornalistiche nel frattempo insistono nell’imbrattare tonnellate di carta che finisce puntualmente al macero senza che nessuno legga nemmeno una riga delle loro fandonie.

Ormai i giornali fanno più danni ambientali che politici e in attesa che Crimi dia una bella ripulita alla porcilaia, in televisione sfilano sarcofaghi, matusalemme e zombi di ogni genere e specie. Biascicano di una realtà che non gli appartiene più, di un mondo che non capiscono più e che non li capisce. Lo spread è ai massimi storici ma le mummie insistono a sfilare. Colleriche, rancorose, penose. Non se ne rendono conto ma rappresentano plasticamente un regime fallimentare che sta finalmente e malamente crollando mentre là fuori c’é la realtà, c’é un paese ansioso di riprendere la sua corsa verso il futuro.

 

Tommaso Merlo da Infosannio

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