L’insegnante di religione? Un privilegiato

L’insegnante di religione? Un privilegiato
Storia esemplare di disuguaglianza

L’insegnante di religione? Un privilegiato
Storia esemplare di disuguaglianza
 

Savona – Per la scuola pubblica sono tempi duri, e questa non è più una novità. All’interno di essa, però, c’è una categoria che sembra soffrire assai meno di altre: è quella degli insegnanti di religione cattolica.

Non torneremo, in questa sede, sulla singolare presenza dell’insegnamento di una fede in istituti  che dovrebbero propugnare, sempre e comunque, il metodo scientifico per indagare la realtà che ci circonda.

Più banalmente, ci limitiamo a suggerire ai reggitori della cosa pubblica scolastica di considerare tutti i docenti come devoti cattolici e, quindi, di equiparare  lo  stipendio a quello di colleghi – i professori di religione, appunto – che da lungo tempo godono di una situazione assai peculiare. In sintesi (e con licenza di dimenticare qualcosa):

1) I docenti di religione maturano gli scatti stipendiali anche come precari;

2) Oltre agli scatti stipendiali, gli stessi docenti maturano scatti biennali di aumento dello stipendio mensile del 2,50% come misura compensativa degli incarichi che fino al 2003 (primo concorso per i ruoli) non potevano essere che annuali;

3) Nel 2003 per tali insegnanti si è svolto il primo e unico concorso ordinario nella storia della repubblica per la creazione di ruoli: un concorso paradossale, visto che, per definizione, l’insegnamento della religione cattolica può variare di anno in anno in conseguenza dei “non avvalentisi dell’insegnamento della religione cattolica”.

 4) L’insegnante di religione continua ad aver bisogno dell’autorizzazione della Curia per poter insegnare ma, a seguito dell’entrata in ruolo di tali docenti, in caso di revoca del mandato l’insegnante dovrà essere ricollocato su qualche altra materia, anche non in possesso di abilitazione (è già successo, anche dalle nostre parti), e con tanti saluti al collega abilitato a cui quel posto sarebbe dovuto spettare;

5) Ma nonostante tali insegnanti dal 2003 abbiano perso la loro diversità di status per la quale era stata data la maggiorazione di stipendio del 2.50% mensile, tale maggiorazione non è stata tolta;

 6) Nel dicembre 2009 è stato fatto di più: gli aumenti biennali, che venivano calcolati nella misura del 2,5% del solo stipendio base, dal gennaio 2010 sono stati calcolati sullo stipendio base comprensivo della Indennità Integrativa Speciale. Una cosetta di non poco conto visto che l’Indennità Integrativa Speciale rappresenta circa un quarto dell’intera retribuzione dell’insegnante.

7) Inoltre è stato permesso il recupero di tali scatti del 2,5 per cento per ogni biennio (a partire dal 2003) calcolati dal dicembre 2009 anche sulla Indennità Integrativa Speciale oltre che sullo stipendio base, supplenti compresi.

Non è ancora dato sapere cosa abbiano previsto i recenti interventi di finanza pubblica sull’argomento.

Ma anche se il blocco triennale degli scatti d’anzianità dovesse valere pure per gli insegnanti di religione (come per tutti gli altri docenti), per i primi rimarrebbero pur sempre gli scatti aggiuntivi biennali del 2,5% su stipendio base più Indennità Integrativa Speciale.

Che dire? Invochiamo l’articolo 3 della Costituzione (quello che prevede l’uguaglianza di fronte alla legge), andiamo al TAR a denunciare la disparità di trattamento o chiediamo di tornare allo Statuto Albertino? In quel testo, in fondo, la religione cattolica era riconosciuta come la sola religione dello Stato, e gli altri culti “tollerati”. Qualcuno sembra essere rimasto a quel periodo, e continua a scambiare l’insegnamento come un “culto” da cui tenersi alla larga…

PS: Con la manovra di fine giugno, gli insegnanti che, a seguito di visita di controllo, dovessero risultare inidonei all’insegnamento dovrebbero essere ricollocati nelle scuole come ATA (assistenti tecnico-amministrativi): la stessa norma varrà anche per gli insegnanti di religione cattolica a cui la Curia revocasse l’idoneità?  

Massimo Macciò

10 luglio 2011

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