Liberare l’Africa[e non solo]

LIBERARE L’AFRICA

[E NON SOLO]

LIBERARE L’AFRICA [E NON SOLO]

  Questa settimana preferisco rafforzare quanto scritto recentemente su queste pagine [VEDI] attraverso l’efficace eloquio di Giorgia Meloni [VEDI]. Molto puntuali anche alcuni commenti tra cui: “L’euro è come il CFA”; “Liberare l’Africa va bene, ma a noi chi ci libera dall’UE e dall’euro?”.

 


 

Insomma, il discorso di fondo è che noi italiani ci percepiamo come sfruttati dalle nazioni più ricche d’Europa, Germania in primis, col suo codazzo di Olanda e altri Paesi del Nord al suo seguito, promotori del rigore, in quanto questo sistema di cambi bloccati li favorisce, mentre ingessa la nostra economia. Tradotto ancora: Italiani come Africani: a loro rubano le materie prime, a noi le nostre aziende e il lavoro; in entrambi i casi tramite una moneta imposta, con le fanfare di chi se ne avvantaggia e la stoltezza/corruzione dei nostri politici, traditori e/o incapaci, che ci hanno precipitato in questa situazione di ormai assodata recessione. 

 


 

La spinta all’esportazione esasperata è resa possibile da un’accentuata contrazione dei salari, per compensare la tendenza, permessa da una valuta forte, ad importare quanto invece potremmo produrre a casa nostra. Più che sull’alto valore aggiunto delle nostri merci d’esportazione, più che su una diffusa autosufficienza, [VEDI] si punta sulla manodopera a basso costo, portando l’Italia a livelli da Quarto Mondo.

Ci sarebbe spazio per una Norimberga da tenersi a Milano, se i tribunali non fossero pro statu quo, visti gli altissimi stipendi dei magistrati: quando mai chi sta molto bene si prodiga per dare un taglio ai propri privilegi facendo il contropelo al potere? Un punto molto ben stigmatizzato nella lunga intervista, sempre su Byoblu, a Maurizio Blondet.

 

   Marco Giacinto Pellifroni                 3 marzo 2019

 

Visita il blog  https://www.marcogiacinto. com 

 

 

 

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