Li riconoscete?
La foto storica della settimana (2)
La nostra gente e ricordi del savonese
Dall’album fotografico del vecchio cronista
(Don Giacomo Lasagna, i suoi mille studenti al Ferrini di Albenga)
|
La foto storica della settimana (2)
La nostra gente e ricordi del savonese
Dall’album fotografico del vecchio cronista
(Don Giacomo Lasagna, i suoi mille studenti al Ferrini di Albenga)
|
Trucioli Savonesi (vedi archivio) ha già scritto di don Giacomo Lasagna, della sua benemerita opera di sacerdote educatore, fondatore dell’Istituto Ferrini di Albenga (prima nello stabile di Pontelungo, poi nella nuova sede di Regione Rapalline. Don Giacomo si è spento del 1968, lasciando un altissimo patrimonio morale tra un migliaio di studenti che hanno seguito i corsi, si sono diplomati perito chimico o elettronico. L’istituto aprì i battenti nel 1954. E proseguì grazie alla straordinaria figura e dedizione di don Lasagna che si spense circondato dalla stima, dall’ammirazione. Con lui alcuni ottimi collaboratori. Nella foto c’è anche il vice presidente Antonio Iadicicco. Oggi, come spesso accade nella storia, don Lasagna è stato messo fin troppo nell’angolino. Non ricordato come meriterebbe. Indicato ad esempio. Una “luce” che andrebbe tenuta accesa proprio in anni in cui la provincia di Savona, le sue due diocesi (quella di Albenga sconfina nell’imperiese) sono attraversate da un periodo devastante che la cronaca dei giornali racconta. Storie che fanno male, intaccano il tessuto di tanti fedeli praticanti. Facendoci purtroppo dimenticare la grande maggioranza di sacerdoti retti, coerenti, missionari del vangelo praticato nella loro terra. A testimonianza che le pecore nere, come in ogni realtà che ci circonda, restano una minoranza tra il clero di ieri e di oggi. Anche per questa ragione pubblichiamo, soprattutto per le nuove generazioni che non possono conoscere il passato, due foto ricordo dei primi anni ’60 dell’Istituto Ferrini. La prima fu pubblicata sull’allora settimanale La Nuova Liguria, edito ad Albenga, nel 1968. I volti ricordano allievi (sulla sinistra della foto, don Lasagna) che si sono sparsi nel ponente ligure, ma anche a Genova, Milano, Roma. Molti sono ormai nonni e forse dai figli, dai nipoti potranno arrivare utili indicazioni per riconoscerli, con nomi e cognomi. Ringraziamo quanti potranno aiutarci, segnalando gli ex studenti che riconoscono. Don Lasagna deve restare nei cuori e soprattutto dobbiamo tramandare la sua valorosa figura di vero “apostolo” ai posteri. Anche senza aureola. |
LA FOTO DELLA SETTIMANA SCORSA (vedi a fondo pagina) I primi riconoscimenti: Felice Peluffo, tavolata a Salea d’Albenga al ristorante Colorado La segnalazione di Marcello Calleri, precursore del Pigato e della storica cantina….
In attesa che il giornalista Ivo Pastorino possa lasciare l’ospedale e ristabilirsi, da Savona ci è pervenuta la segnalazione che tra i presenti (ultimo a sinistra nella foto) ha riconosciuto Felice Peluffo, classe 1915, aveva la residenza ad Albisola Mare, era iscritto all’albo dei pubblicisti dal 1973. E’ stato tra i personaggi popolari di Savona e provincia. Titolare dell’albergo Acqui, con la passione di giornalista. Infaticabile organizzatore di eventi con il collega pubblicista Enrico Fabbri e Vittorio Bovolo (basti pensare al carnevale di Savona), al fiorire delle prime sagre. Ospiti immancabili ovunque, da Andora a Varazze, c’era l’avvio e la promozione di un’iniziativa a favore del territorio, della sua gente. Da Salea d’Albenga, ci scrive Marcello Calleri, ultima generazione dei “fondatori dell’omonima e gloriosa cantina: “Vi ringrazio per la gradita sorpresa, ho visto con piacere le fotografie, posso riconoscere con certezza le due donne riprese nella foto. Sono le mie zie Nicoletta Calleri e Ines Corneto. Per gli altri commensali non posso esservi di aiuto. La cena si tenne quasi certamente al ristorante Colorado a Salea d’Albenga, ma oggi non esiste più. Non ho dubbi, invece, sulle bottiglie che fanno bella mostra sul tavolo. Sono il Pigato, Vermentino, Rossese della Cantine Calleri snc“.
|