Il titolo fa riferimento a una frase che Martin Luther King ha preso dal predicatore protestante americano Theodore Parker (1810 -1860): “L’arco dell’universo morale è lungo, ma si piega (bending) verso la giustizia”) e vuol ricordare l’impegno civile degli abitanti di St. Petersburg contro le discriminazioni razziali. L’installazione aerea  della fiberartist Janet Echelman (nata a Tampa in Florida, nel 1966) si estende per 130 metri ed è alta una trentina di metri circa ed è sospesa come una nuvola colorata e cangiante sospesa sulla spiaggia e sul parco,  che prende forma diverse a seconda dello spirare del vento che la anima e la rimodella continuamente. Un modo di scolpire lasciato all’azione degli agenti atmosferici, reso possibile dall’impiego di questo nuovo materiale quasi immateriale. Anche i colori di questa nuvola non sono mai gli stessi perché il reticolo di fibre di cui è formata cambia al variare della luce dall’alba al tramonto: di giorno la nuvola proietta ombre mobili sulle persone e di notte diviene una fonte luminosa che va dal blu al  rosso-magenta al viola.  Janet Echelman affida quindi il compito di creare e ricreare  le sue opere alla luce e al vento. All’artista rimane solo l’ invenzione, il resto lo fa la natura. Non è un’idea geniale? 

 FULVIO SGUERSO