Lettura di un’immagine: Annunciazione di Recanati
LETTURA DI UN’IMMAGINE 48
Annunciazione di Recanati
Olio su tela (1534 circa) di Lorenzo Lotto
Museo civico Villa Colloredo Melis – Recanati |
LETTURA DI UN’ IMMAGINE 48
Annunciazione di Recanati Olio su tela (1534 circa) di Lorenzo Lotto
Museo civico Villa Colloredo Melis – Recanati
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La scena di questa Annunciazione si svolge in un interno aperto su una loggia che dà su un giardino, l’ hortus conclusus che compare tradizionalmente sullo sfondo delle Annunciazioni medievali e rinascimentali, simbolo, oltre che del Paradiso Terrestre, anche della verginità di Maria (hortus conclusus, soror mea, sponsa, fons signatus. Giardino chiuso sei, sorella mia, sposa, fonte sigillata… dal Cantico dei cantici 4, 12). L’interno è la camera da letto di Maria, dove vediamo sulla sinistra, in primo piano, la Vergine che, sorprendentemente, si volge verso di noi dando la spalle all’angelo che è entrato dalla loggia tenendo con la mano sinistra un giglio bianco e indicando con il braccio destro il Padreterno benedicente che è apparso in alto a destra in una nuvola. Anche agli occhi di un profano appaiono alcune evidenti stranezze rispetto all’iconografia tradizionale. Tanto per cominciare la disposizione delle figure risulta invertita: l’angelo invece di essere a sinistra è a destra e Maria è a sinistra. La Vergine non è seduta ma in ginocchio. Appare spaventata dall’arrivo improvviso dell’angelo, tanto è vero che gli dà le spalle e guarda verso di noi coinvolgendoci nel suo turbamento. Lo sguardo ci segue ovunque ci spostiamo e le mani sono aperte quasi a difesa. L’angelo, che proietta la sua ombre sul pavimento, sembra più un messaggero terrestre che celeste. Evidentemente l’intenzione di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556) è di “fotografare” le reazioni emotive dei personaggi in quel preciso istante in cui avvengono in quell’ambiente di vita quotidiana: il letto a baldacchino, una mensola con oggetti vari di uso domestico, un libro aperto sul leggio, la clessidra sullo sgabello, una cuffia e uno scialle bianco appesi alla mensola. Significativa anche la reazione del gatto al centro del quadro: anch’egli sembra spaventato dall’arrivo dell’angelo, inarca la schiena, alza le zampe anteriori e guarda in alto verso Maria, la quale indossa un’ampia veste rossa e ha sulle spalle una sopraveste blu. Anche Dio-Padre ha una specie di tunica rossa che richiama il rosso della veste di Maria. Nell’opera sono presenti numerosi simboli: il letto connota la camera come thalamus Virginis la camera nuziale di Maria Vergine, il giardino, come si è accennato sopra, rimanda alla perfezione del Paradiso Terrestre prima del peccato originale, luogo ancora inviolato che allude alla verginità di Maria; il giglio bianco in mano all’angelo è anch’esso simbolo della verginità di Maria; il gatto spaventato è simbolo del male che fugge; la clessidra segnala lo scorrere del tempo e ammonisce a non sprecarlo in futilità (monito tanto saggio quanto disatteso); infine il colore rosso delle vesti di Maria e di Dio si riferisce alla passione e alla morte in croce di Cristo. |