Lettura di un’immagine: Ultima cena

LETTURA DI UN’IMMAGINE 79
Ultima cena
Affresco (1511 – 1521) di Andrea del Sarto

Refettorio del convento della chiesa di San Salvi
(Museo del Cenacolo) – Firenze

LETTURA DI UN’IMMAGINE 79 
Ultima cena
Affresco (1511 – 1521) di Andrea del Sarto

Refettorio del convento della chiesa di San Salvi 
 (Museo del Cenacolo) – Firenze

Questo affresco, che  conclude la lunga serie dei cenacoli dipinti nei conventi fiorentini, fu iniziato dal giovane Andrea del Sarto (Firenze, 1486 – Firenze, 1530) nel 1511 su commissione del monaco vallombrosiano Ilario Panichi e, dopo un intervallo durato circa quindici anni, fu ripreso e portato a termine tra il 1526 e il 1527. Durante l’assedio della Repubblica di Firenze nel 1530 e le battaglie fuori dalla mura tra i fiorentini e i lanzichenecchi dell’imperatore Carlo V, questa Ultima cena  fu risparmiata dai vandalismi, pare per ordine dello stesso Carlo V, che intendeva farsi perdonare da papa Clemente VII (al secolo Giulio de’ Medici) per il saccheggio di Roma del 1527. Il dipinto occupa la parete di fondo del refettorio, sotto l’arco del soffitto a crociera di fronte alla porta d’ingresso. Andrea del Sarto ha come modello di riferimento il Cenacolo leonardesco (1494 – 1498): anche qui vediamo gli apostoli riuniti intorno a Gesù che ha appena pronunciato le terribili parole “Uno di voi mi tradirà”, sono quasi tutti rimasti seduti, meno tre,lungo il tavolo ricoperto da una tovaglia bianca, in posizione frontale, parallelo alla parete, come nell’ Ultima cena di Leonardo.
Al di là dello schema, tuttavia, notiamo molte differenza tra questo cenacolo e quello leonardesco: la stanza del cenacolo di Andrea del Sarto è chiusa, sopra la parete di fondo del cenacolo il pittore fiorentino ha posto un’ampia terrazza  dove, nella finestra centrale, compaiono due figure che si stagliano contro un cielo illuminato dal tramonto abbastanza distaccate dalla scena che si svolge al piano sottostante, mentre quella di Leonardo è aperta su un dolce paesaggio collinare e al di sopra del soffitto vediamo tre lunette decorate con motivi vegetali; le reazioni degli apostoli alle parole d Gesù sono composte e contenute, non così quelle degli apostoli di Leonardo che appaiono sconvolti da quell’annuncio; nel cenacolo di Andrea del Sarto gli apostoli siedono uno accanto all’altro, salvo i due a capotavola mentre gli apostoli del cenacolo di Leonardo sono suddivisi in quattro gruppi di tre, l’apostolo Giovanni siede alla sinistra di Gesù, sempre al centro e punto focale di tutta la scena, mentre nel cenacolo di Leonardo siede alla sua destra, insieme a Giuda; nel cenacolo di Andrea Giuda  siede vicino a Gesù, anche qui alla sua destra, e si tiene la mano sinistra sul petto a significare il suo stupore mentre Gesù gli porge con la mano destra il pezzo di pane intinto nel vino, mentre posa la sinistra sulla mano destra del discepolo prediletto che si rivolge a lui visibilmente preoccupato cercando conforto e rassicurazione. I sentimenti degii apostoli nel cenacolo dell’allievo  di Piero di Cosimo e traspaiono più che dai gesti dall’espressione dei loro volti. Notevoli sono anche le tonalità cromatiche attenuate sfumate e l’uso raffinato delle ombreggiature che innovano rispetto alla tradizione quattrocentesca che aprono una nuova maniera nella pittura fiorentina e non solo fiorentina. 

  FULVIO SGUERSO

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