Lettura di un’immagine: Pietà

LETTURA DI UN’IMMAGINE 114
Pietà
Olio su tavola, trasportato in seguito su tela(1537 – 1540)
di Rosso Fiorentino     Musée du Louvre – Parigi

LETTURA DI UN’IMMAGINE 114
Pietà
Olio su tavola, trasportato in seguito su tela (1537 – 1540)
di Rosso Fiorentino
Musée du Louvre – Parigi

Rosso Fiorentino, al secolo Giovanni Battista di Jacopo (Firenze, 1495 – Fontainbleau, 1540) dipinse questa Pietà su commissione di Anne de Montmorency, connestabile di Francesco I re di Francia. Il tema tradizionale della Pietà è interpretato con una estrema libertà stilistica; il grande artista, esponente di punta del Manierismo toscano trapiantato in Francia dove ha fondato una scuola di pittura che ha dato origine al Manierismo francese, non si preoccupa per niente di abbellire o addolcire la rappresentazione della morte di Cristo e del dolore della sua Vergine Madre, Maria di Nazareth; per Rosso la morte e il dolore non sono mai fenomeni che si possano definire “belli” anche se l’arte figurativa classica e neoclassica ha rimosso il dolore e il lutto per la perdita delle persone amate o anche solo amiche. In questa Pietà Il corpo del Cristo morto non ha niente di bello, è livido e come scarnificato, è tenuto in posizione seduta dai pochi intimi che gli stanno attorno dopo la sua deposizione. Le gambe magrissime sono leggermente piegate e il busto è tenuto dritto dal personaggio che vediamo di schiena alla sua sinistra; l’avambraccio destro è come abbandonato sulle ginocchia di Maria straziata dal dolore che allarga le braccia come se fosse in croce. Il volto di Cristo, che sembra ancora dolente, ricade esanime verso la sua sinistra con la labbra socchiuse. Una fantesca gli tiene i piedi e le gambe sollevate. Il dolore e il gesto di Maria dà un tono di tragedia a tutta la scena sacra che avviene su un fondo scuro e vuoto, salvo una striscia di rocce grigie e lontane. I colori in alto. Riguardo all’aspetto stilistico-formale, notiamo la vivacità dei colori divisi nettamente in precise campiture e lo spazio attraversato diagonalmente da un asse che parte dai piedi del Cristo morto si dirige verso l’alto, poi piega a destra e finisce alla sinistra di Maria. Intorno a questo asse diagonale, come al corpo di Cristo, si dispongono gli altri personaggi di questa scena tragica che non intende consolare ma commuovere lo spettatore.

     FULVIO SGUERSO  

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