LETTURA DI UN’IMMAGINE: Mattutino Acquerello su carta (1902) Di Vincenzo Cabianca
Mattutino Acquerello su carta (1902) Di Vincenzo Cabianca
Galleria d’Arte Moderna – Pitti – Firenze
Questo disegno ad acquerello del pittore macchiaiolo Vincenzo Cabianca (Verona,,1827 – Roma, 1902) mi fa pensare a una composizione di musica da camera, per esempio a un quintetto d’archi; l’opera è giocata su cinque tonalità: il bianco dei muri, l’azzurro del cielo, il blu della striscia di mare, il grigio dell’ombra e il nero della veste talare e del cappello del prelato che si staglia sul muro in ombra. Raramente un’opera d’arre figurativa raggiunge un equilibrio formale così perfetto, forse certe nature morte di Cezanne o di Giorgio Morandi, nel Quattrocento le tavole di Domenico Veneziano o di Fra Bartolomeo. Lo spazio, in questo mirabile idillio, è definito dall’ombra sul pavimento del piazzale, dall’orizzonte marino che si intravede appena oltre il muretto, e, naturalmente dal cielo azzurro sullo sfondo. Anche qui le gradazioni di luce e ombra sono protagoniste della scena.
Peccato che l’immagine, come qui appare, non confermi la tua lirica descrizione, che sembra più opera di fantasia, essendo del tutto assenti l’azzurro del cielo e il blu della striscia di mare…