Lettura di un’immagine: La testa di Elena (1811)

LETTURA DI UN’IMMAGINE 19
Testa di Elena (1811)
Scultura in marmo bianco di Antonio Canova
Ermitage, San Pietroburgo

LETTURA DI UN’ IMMAGINE 19

Testa di Elena (1811)
Scultura in marmo bianco di Antonio Canova
Ermitage, San Pietroburgo

 Questa scultura di Antonio Canova (Possagno, 1 novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) esemplifica perfettamente l’ideale estetico del neoclassicismo e suo proprio: la realizzazione della forma pura è un processo di sublimazione che, muovendo dall’intuizione iniziale e dai dati sensibili approda alla creazione di un’opera che rappresenta la bellezza ideale concretizzata nella materia prescelta, in questo caso il marmo bianco.


La testa di Elena è scolpita secondo le proporzioni classiche della sezione aurea sull’esempio delle statue, dei templi e dei bassorilievi di Fidia: nulla è sproporzionato, tutto rientra nella giusta misura dei rapporti armonici tra copricapo e capigliatura, tra fronte, naso e occhi, tra guance, bocca, mento e collo. Anche la capigliatura che incornicia il volto con i suoi riccioli è proporzionata al volume di questa testa ideale di Elena, che se ne sta assorta, lontana, indifferente e imperturbata come una dea. Nessun affanno e nessuna passione traspare dal suo volto: la sua bellezza è celeste non terrestre. Questa scultura, donata dal Canova all’amica Isabella Teotochi Albrizzi, fine letterata, prima amante del giovane Ugo Foscolo, affascinò molti artisti e poeti; tra i quali Lord Byron, che le dedicò il seguente epigramma:

In this beloved marble view,

Above the works and thoughts of man,

What nature could, but would not, do,

And Beauty and Canova can!

Beyond imaginations’s power,

Beyond the bard’s defeated art,

With immortality her dower,

Behold the Helen  of the heart!

In questa diletta visione marmorea, al di sopra delle opere e dei pensieri dell’uomo, ciò che la natura avrebbe potuto ma non volle fare, bellezza e Canova possono! Al di là della forza dell’immaginazione, al di là dell’arte sconfitta del bardo. Con l’immortalità sua dote, guardate, ecco l’ Elena del cuore!

    FULVIO SGUERSO 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.