Lettura di un’immagine: Il Cristo giallo
LETTURA DI UN’IMMAGINE 133
Il Cristo giallo
Olio su tela (1889) Di Paul Gauguin
Albright Knox Art Gallery – Buffalo
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Vediamo un grande crocifisso in primo piano sullo sfondo della campagna bretone “affogata nel giallo”, secondo l’espressione del pittore stesso, e punteggiata da alberi color rosso-arancio tra i quali si intravedono alcune misere case; il prato giallo viene interrotto da un muricciolo a secco che un uomo in lontananza, , reso semplicemente con una macchia scura uniforme,sta scavalcando . L’orizzonte è chiuso dal profilo ondulato delle colline sotto un cielo grigio chiaro.. La figura di Cristo è disegnata in modo semplificato e quasi infantile, i piedi sovrapposti e trafitti da un chiodo ferrigno poggiano su una specie di mensola sporgente dall’asse centrale della grande croce che scandisce l’intero spazio del quadro; il volto somiglia a quello dello stesso Gauguin e a quello di un crocifisso ligneo tardomedievale che si trova in una cappella di Trèmalo, nei pressi di Pont-Aven in Bretagna. Ai piedi e intorno alla croce stanno alcune contadine bretoni che recitano la preghiera dell’Angelus con i loro vestiti tradizionali: cuffia bianca, ampia gonna scura e grembiule. Il corpo di Cristo è giallo come il prato e come il grano maturo, simbolo di vita eterna. Come è evidente in quest’opera (e in tante altre) Gauguin non usa il colore in modo realistico, ma lo spalma direttamente su campiture omogenee dai confini ben marcati, sull’esempio delle stampe giapponesi allora in voga. Le figure risultano quindi essenziali, semplificate e senza sfumature né profondità, in una parola: “sintetiche”. Il realismo non è ormai che un lontano ricordo. |