Lettura di un’immagine: I funerali di Togliatti

LETTURA DI UN’IMMAGINE 121
I funerali di Togliatti
Colori acrilici su carta applicata a quattro pannelli
di legno (1972) di Renato Guttuso
Museo d’arte moderna – Bologna

LETTURA DI UN’IMMAGINE 120
I funerali di Togliatti
Colori acrilici su carta applicata a quattro pannelli
di legno (1972) di Renato Guttuso
Museo d’arte moderna – Bologna

Quando il 21 agosto 1964 l’agenzia Ansa diffonde la notizia con le seguenti parole “Con profondo dolore la segreteria del Pci annuncia la morte del compagno Palmiro Togliatti (1893 – 1964) avvenuta oggi a Jalta alla ore 13.20”, il quotidiano l’Unità esce in edizione straordinaria con la prima pagina listata a lutto e il titolo “Togliatti è morto” seguito dal necrologio: “un grande figlio del popolo italiano, un dirigente geniale del comunismo internazionale, un combattente che ha speso tutta intera la sua esistenza in una lotta dura e infaticabile per il socialismo, per la democrazia, per la pace”. Il 25 agosto confluisce a Roma oltre un milione di persone provenienti da ogni parte d’Italia e dall’Europa per dare l’ultimo saluto a Palmiro Togliatti. Tra queste anche il pittore siciliano Renato Guttuso (Bagheria, 1911 – Roma, 1987) che dipingerà otto anni dopo l’opera-manifesto I funerali di Togliatti , conservata nel Museo d’arte moderna di Bologna (Mambo)..Si tratta, è il caso di dirlo, di un grande affresco di quattro metri e quaranta per tre metri e quaranta centimetri in cui spicca il contrasto tra le bandiere rosse e il bianco e nero della folla, nella quale sono riconoscibili, oltre a vari dirigenti del Pci, tra cui Luigi Longo, Pietro Ingrao, Giancarlo Pajetta, Giorgio Amendola, Alessandro Natta ed Enrico Berlingueur, anche intellettuali, scrittori, pittori, poeti e registi come Elio Vittorini, Pablo Picasso, Pablo Neruda, lo stesso Guttuso, Luchino Visconti, tutti convenuti, realmente o idealmente, intorno al feretro di Togliatti. Come anche, mescolati alla folla, compaiono Lenin, Gramsci e, un po’ defilato, Stalin e un’icona dell’antifascismo come papà Cervi. Tra le figure femminile riconosciamo Nilde Jotti, Dolores Ibarruri e Angela Davis. Quest’opera manifesto vuole evidentemente rappresentare il raccogliersi di tutto un popolo intorno a un grande interprete dell’Italia democratica e repubblicana che ha saputo risorgere dalle rovine della guerra voluta da Mussolini anche grazie alla saggezza del Partito comunista italiano gramsciano e togliattiano.

        FULVIO SGUERSO  

 

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