LETTURA DI UN’IMMAGINE: Demone seduto nel giardino
Demone seduto nel giardino Olio su tela (1890) Di Mikhail Vrubel’
La Galleria Treljakov di Mosca
La figura dell’artista russo Mikhail Vrubel’ (Omsk, Siberia, 1856 – San Pietroburgo, 1910) riflette come un poliedro di cristallo l’atmosfera spirituale e artistica della Russia tra fine Ottocento e primo Novecento, tra Simbolismo e Art Nouveau. Il suo strepitoso talento si è manifestato praticamente in tutte le forme delle arti visive e applicate del tempo in cui visse. La sua opera è intrisa di un sentimento tragico della vita, di una nostalgia della perfezione di quando non eravamo ancora nati e dal desiderio per quella che non è di questo mondo; la sua poetica oscilla tra neoromanticismo e realismo fantastico. Per tutta la sua vita Vrubel’ fu come ossessionato dal tema dell’angelo ribelle caduto a causa della sua superbia dalla purezza e dalla beatitudine eterna del cielo alla condizione di demone, o meglio, di demonio dannato al ludibrio dell’inferno terrestre. L’incontro di Vrubel con il poema Il Demone di Lermontov era quindi scritto in cielo. Nel Demone seduto nel giardino noi vediamo questo essere possente nudo dalla cintola in su, rappresentato tra strane piante e fiori come di un altro mondo, sullo sfondo di un tramonto ultravioletto. La muscolatura prorompente del Demone trasmette una sensazione di forza sovrumana, ma, a ben guardare, l’espressione del bel volto non è per niente allegra, anzi rivela una cupa tristezza e una inconsolabile nostalgia per il paradiso perduto. Il dramma interiore del Demone è rivelato dal contrasto violento dei colori saturi e dalla durezza vitrea delle piante fiorite in quel giardino desolato che ricorda più il deserto che la valle dell’Eden. Sembra quasi che il pittore, con le antenne sensibilissime dei grandi artisti, presentisse i tempi oscuri che la Russia e il mondo intero stanno oggi attraversando.