Lettura di un’immagine: Bambina che scrive
LETTURA DI UN’IMMAGINE 21
Bambina che scrive
Olio su tavola di Telemaco Signorini Senza data. Collezione privata – Firenze
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LETTURA DI UN’IMMAGINE 21
Bambina che scrive
Olio su tavola di Telemaco Signorini
Senza data. Collezione privata – Firenze
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Protagonista di questo dipinto di piccolo formato (cm 14,8 per 26,8) è una bambina di età incerta ma comunque in grado di esercitarsi nell’apprendimento della scrittura con pennino a inchiostro. La scena è quanto mai spoglia ed essenziale: un tavolino di legno rettangolare come la tavola su cui è dipinta, i pochi oggetti necessari all’azione dello scrivere, la bambina china sui fogli bianchi di un quaderno ripiegato, la bottiglietta dell’inchiostro ormai quasi vuota, la penna diligentemente tenuta nella mano destra, nient’altro. Lo sfondo è indefinito. L’abito che la bambina indossa, dignitoso nella sua semplicità, rivela la sua umile estrazione sociale. La luce che piove dall’alto svela tutte le sfumature e le venature del legno giallo-ocra del tavolino che funge da scrittoio alla piccola apprendista scrivana, disegna le sue tenere mani, sfiora il suo viso tutto intento a svolgere il compito assegnato, si posa delicatamente sugli scuri capelli castani che spiccano luminosi sull’ ocra dominante dello sfondo, come spicca anche la tavolozza verde e azzurra del vestito. La Bambina che scrive non è un soggetto scelto a caso dal grande pittore macchiaiolo: con questa bambina protesa con tutta se stessa nell’apprendimento della scrittura, Signorini, artista sensibile ai temi sociali, intende indicare la via per l’emancipazione del genere femminile che, ai suoi tempi, era prerogativa di una élite di donne colte e di ceto elevato. Se poi si considera che al momento dell’ unità in Italia solo una minoranza della popolazione sapeva leggere e scrivere e le donne alfabetizzate erano una minoranza nella minoranza, si può ben comprendere come, per una bambina povera, imparare a leggere)e a scrivere fosse allora l’inizio di una vera e propria rivoluzione culturale. Di questo era persuaso Telemaco Signorini, che, non per niente, disegnò anche una Bambina che legge. A conferma del suo impegno nel sociale, nel 1879, prese sotto la sua tutela una bambina povera di nove anni, Irene Roppele, da lui chiamata Nene, che educò come una figlia e che gli ispirò una serie di stupendi ritratti.
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