Lettura di un’immagine: Annunciazione….

LETTURA DI UN’IMMAGINE 103
Annunciazione tra i santi Ansano e Massima (o Margherita)
Tempera e oro su tavola (1333) di Simone Martin e Lippo Memmi Uffizi – Firenze

LETTURA DI UN’IMMAGINE 103
Annunciazione tra i santi Ansano
e Massima (o Margherita)
Tempera e oro su tavola (1333) di Simone Martini e Lippo Memmi Uffizi – Firenze


Questo trittico era stato commissionato a Simone Martini (Siena, 1284 cieca – Avignone, 1344 circa) e a suo cognato Lippo Memmi (Siena, 1291 circa – Siena, 1356) per l’altare di sant’Ansano posto nel transetto del Duomo di Siena dedicato all’Assunta. Nella parte centrale del trittico, dipinta da Simone Martini, vediamo l’arcangelo Gabriele che appare alla Vergine annunciandole la nascita di Gesù e la saluta con le celebri parole “Ave gratia plena Dominus tecum” scritte in rilievo sul fondo oro. L’apparizione dell’arcangelo è improvvisa, come si deduce dal mantello svolazzante e dalle ali spiegate. Malgrado l’arcangelo le porga un ramoscello d’ulivo, simbolo di pace, Maria ne è turbata, si ritrae e si chiude nel suo lungo manto scuro con il bordo ricamato con fili dorati. L’ambiente in cui avviene questa sacra rappresentazione è indefinito, ma i rari elementi visibili come il pavimento di marmo screziato, il seggio intagliato, i tessuti preziosi, il libro che Maria tiene in mano (probabile allusione alle profezie dell’Antico Testamento) e che stava leggendo prima dell’apparizione del messaggero divino , denotano uno modo di vita aristocratico caratteristico delle classi agiate del Trecento in Toscana e in Francia. Al centro della scena, in alto, vediamo la colomba dello Spirito Santo circondata da otto cherubini; al centro del pavimento marmoreo un vaso dorato con alcuni gigli, simboli di purezza virginale. I cartigli sorretti dai profeti che compaiono nei tondi incastonati nella elaboratissima cornice gotica (Geremia, Ezechiele, Isaia e Daniele) alludono al mistero dell’Incarnazione. Al lato destro del comparto centrale dell’Annunciazione è dipinto a figura intera il martire Ansano che tiene il vessillo con i colori di Siena di cui era uno dei patroni, al lato sinistro una martire, forse Massima, madre di Ansano, o santa Margherita, ritratta anch’essa a figura intera. Queste due icone sono opera di Lippo Memmi. Le figure sono disegnate con particolare attenzione alla linea di contorno, secondo lo stilema del cosiddetto “lirismo gotico”. La Vergine si ritrae e quasi si nasconde il viso con un lembo del mantello blu che ha il bordo ricamato con fili d’oro. Nell’insieme prevalgono i toni caldi, meno che nel manto blu scuro e nella veste color porpora della Vergine. L’illuminazione è frontale. Gli elementi parzialmente prospettici sono il pavimento, il seggio su cui siede la Vergine e il libro semiaperto che tiene nella mano sinistra. Il trittico è caratterizzato anche da una ben calcolata scansione architettonica: è incorniciato in alto da una specie di elaboratissima impalcatura di legno dorato che si articola in cinque archi gotici a sesto acuto con l’arco centrale più grande, quasi a richiamare l’interno di una cattedrale; lo spazio ideale per il compiersi del miracolo dell’ Annunciazione.

 

  FULVIO SGUERSO 

 

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