Leggi ad regionem

Ma l’Italia non è già divisa?
Abbiamo regioni con “leggi ad regionem”

 Ma l’Italia non è già divisa?

 

Mentre il nostro Presidente della Repubblica si affanna a dire in giro che non esiste una repubblica “Lombardo-Veneta” leggo questa istruttiva notizia dal titolo:

 

Sedici anni, 10 mesi e 30 giorni di onorato servizio alla forestale di Galati Mamertino, nel parco dei Nebrodi, per l’ispettore capo Totò Barbitta sono stati più che sufficienti. Dal 1° gennaio 2009 il suo nome compare nel corposo elenco dei baby pensionati siciliani e forse anche in quello dei record, visti i tempi magri e auspicabilmente austeri. A riposo con la metà dell’anzianità normalmente prevista (40 anni) e con due decenni di anticipo sull’età richiesta ai comuni connazionali (65 anni). Per il suo invidiabile primato, Barbitta deve ringraziare la 104, una leggina del 2000 che permette ai dipendenti della Regione Siciliana di congedarsi dal lavoro con siderale anticipo: 25 anni di contributi per gli uomini e 20 per le donne. Ma in certi casi ne bastano meno, anche 16. Il requisito è uno solo: un parente prossimo da accudire.”

Potete leggere l’articolo completo su: http://blog.panorama.it/economia/2011/05/30/pensioni-dorate-chi-munge-la-sicilia/ 

Dunque come sono state fatte “leggi ad personam” abbiamo regioni con “leggi ad regionem”. Cioè se le leggi della repubblica non valgono su tutto il territorio nazionale, dov’è lo stato unito? Già per un disoccupato del sud il sussidio dura il doppio che per un disoccupato del nord. Leggo anche una malignità su “Italia Oggi” della scorsa settimana: la Sicilia spende in media 13 volte la spesa media delle altre regioni.

Ma sarà tutto vero? Ma se è tutto vero sicuramente c’è da rimpiangere l’Italia ante 1861.

1 ottobre 2011                                                       Salvatore Ganci

 

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