LE INTERVISTE IMMAGINARIE

LE INTERVISTE IMMAGINARIE DI FRANCO IVALDO

I DIBATTITI IMMAGINARI

Tra Schopenhauer Arthur e Leopardi Giacomo 

IL FUTURO HA UN AVVENIRE? (tredicesima puntata)

LE INTERVISTE IMMAGINARIE DI FRANCO IVALDO

I DIBATTITI IMMAGINARI

Tra Schopenhauer Arthur e Leopardi Giacomo

 IL FUTURO HA UN AVVENIRE? (tredicesima puntata)

Libro dedicato alla memoria di Camillo Sbarbaro, autore tra le altre opere storiche di “trucioli” dispersi, nella quale, riferendosi a Giacomo Leopardi, lo defini’ “la voce dell’innocenza davanti all’esistenza

leggi le puntate precedenti

D. Voglio chiedere ad entrambi, eminenti filosofi del XIX Secolo, se ritenete – in quest’ epoca di catastrofi naturali, già avvenute o in divenire, se… il futuro ha un avvenire. Domanda paradossale e provocatoria finché volete , ma chi meglio di voi, figure elevatissime del pessimismo mondiale può dare una risposta agli ecologisti ansiosi, ai profeti di sventure che danno alla Terra si e no mezzo secolo di vita, il che – ammettiamolo – è davvero poco, anche tenendo conto della relatività del tempo, o spazio-temporale che dir si voglia.

L’umanità ignora la fine che farà e i padri non osano più guardare in faccia i figli e i figli i loro figli e i nonni i nipoti. Insomma, gli ultimi rischiano di passarsela davvero male perché i primi non sono stati onesti ed hanno dilapidato le risorse planetarie, provocando l’effetto serra. A proposito, anche i cinesi e gli indiani vogliono, in massa, andare in automobile. Vi segnalo che i cinesi sono un miliardo e duecento milioni di anime. Allora, secondo voi, il futuro ha un avvenire ? Oppure la materia chiara diverrà, anch’essa, oscura ?

 

S. (tra sè e sè: ma questo come parla?) … Senta , io ignoro tutto dell’effetto serra, delle automobili dei cinesi e degli indiani. L’unica cosa che conosco bene è la filosofia e conosco anche quella indiana e cinese. Vede, caro direttore di “The Pessimist”, gli orientali non calcolano il tempo come noi poveri occidentali, ai quali un paio di secoli sembrano un’eternità. Nella visione orientale , vi sono gli evi cosmici, gli eoni, i kalpas, insomma, periodi di tempo sterminati, miliardi di anni, chiaro? E’ , quindi, probabile che un paio di miserevoli secoli possano ancora essere riservati all’umanità, se gli uomini sapranno progredire senza autodistruggersi. Ma sul lungo periodo, la cosa mi appare difficile e direi improbabile. Le teorie darwiniane ci parlano di evoluzione, quindi, l’uomo è un mutante; la previsione si fa difficile. L’unica cosa che posso affermare con certezza è che il tempo è, in ogni caso, una gomma per cancellare. Il tempo (relativo o no, vero o falso o illusorio che sia) è un cancellatore di civiltà e di barbarie, ha scritto su di sé il verbo “erase”, cancella, “delete”. Dunque, in un’ottica di evo cosmico si può dire che tutti nostri sforzi sono inutili e futili e vani e ridicoli. Ma è una semplice lotta per la sopravvivenza che la volontà di vivere conduce per continuare la specie. Ogni specie conosce questo impulso vitale. Alcuni animali, in cattività, perdono persino questo istinto, ma in genere la vita trova il modo di perpetrarsi. Detto questo, dando tempo al tempo, è chiaro che ogni forma di vita sulla terra è destinata all’estinzione, così come la terra, così come la via lattea, così come il cosmo con tutti i suoi soli e galassie. Non sappiamo cosa c’è oltre il velo di Maya, ma una previsione , per rispondere alla sua domanda , mi sento di farla, pessimistica, naturalmente: NO, il futuro non ha un avvenire!

 

L. Che domanda strana, ma in carattere con le mie idee. La vita, signori, è dolore. Inutile negarlo. La mia filosofia dimostra che non vi è progresso possibile, malgrado i tentativi dell’umanità cui auguro tutti i possibili successi. Ma qui non si tratta di ottimismo o di pessimismo. Ormai, si può parlare di semplice realismo, dunque, ecco qui il mio pensiero – alla luce degli accadimenti di cui sono potuto venire a conoscenza nell’Aldilà, dove si sta decisamente meglio che nell’Aldiqua – ecco come la vedo. Dico subito che la vedo brutta. Perché, a mia conoscenza, l’umanità è andata a finire in un vicolo cieco, a forza di seguire gli stupidi utopisti. Non si ferma il progresso, ce n’è per tutti, avanti scienza! Cominciate a vedere il “cul de sac” ? Non vi è uscita. Non era un tunnel, dal quale , basta stringere i denti e farsi coraggio,e poi si torna a vedere la luce. No. Strada senza uscita, se non a patto di tornare indietro e di corsa! Ma è questo il guaio che voi, gente del XXI secolo andate di corsa e non potete fare l’inversione a U senza rovesciare il veicolo. Caro direttore De Cupis, lei mi ha parlato di cinesi e indiani che vogliono, se ho ben capito, occidentalizzarsi, per usare un brutto neologismo di mio conio, almeno credo. Nessuno può impedirlo a quello che voi chiamate terzo e quarto mondo. Vi hanno visto contenti e ben pasciuti come degli europei o degli americani moderni ed è scattata la molla dell’emulazione. Anziché fare il contrario del mondo cosiddetto civilizzato, che sarebbe stata la cosa più saggia, i poveri dei paesi in via di sviluppo, non fosse altro che per poter finalmente mangiare, si sono dati alla rincorsa del “vostro” progresso, che non era progresso bensì corsa verso la distruzione del Pianeta. Così adesso corrono tutti e anziché fare retromarcia andate verso l’abisso come un gregge di pecoroni che solitamente seguono quello che fa il gruppo di testa ed il leader del branco. Cosa fa l’inquilino della Casa Bianca ? Una domanda che sentivo ripetere persino in Paradiso. Tutti ad imitare gli Usa. Buon divertimento, mondo. La risposta è no, il futuro non ha un avvenire, indipendentemente dalla durata. Ma a mio avviso, la fine è dietro l’angolo.

Ad ogni modo, siamo al crollo delle certezze. Tutto si gioca nel giro di qualche secolo, vedo una corsa affannosa verso lo spazio, ma anche quello non consentira’ se non una fuga sulla Luna o su Marte. E poi ? Guerre, guerre a non finire. Statene certi, state seminando con le azioni che state compiendo oggi i conflitti di domani. Dovrete fare le guerre per l’acqua, dovrete fare nuovamente guerre per gli “spazi vitali”, per gli interessi economici, per la sopravvivenza. Qualcuno attaccherà, altri risponderanno. Il “casus belli” sarà presto trovato come al solito, come sempre, poiché la storia, da che mondo è mondo, si ripete. Ma si usano le armi che si hanno a disposizione. E, purtroppo, l’umanità ha a disposizione armi mai viste! Può autodistruggersi con tutto il Pianeta. Parola di pessimista, sì, lo può. Aggiungo che, secondo il calcolo delle probabilità, se qualcosa può andare storto, andrà storto!

Schopenhauer
S. Non avrei potuto dire meglio di Giacomo. Secondo la mia filosofia, che è, ovviamente,cosmica questa volontà non finirà mai la sua opera, in quanto è connaturata al mondo. Ho detto che, da un punto di vista relativo, attraverso la pietà , la compassione, la conseguente ascesi, la cieca volontà di vivere può avere un Risveglio, riconoscendosi malvagia, può santificarsi. Ma sul piano dell’assoluto, credetemi, sarà sempre una volontà che non diverrà nolontà e cioé la vita stessa per esistere richiederà sempre nuovi conflitti e scontri e lotte tra i contrari, tra i simili, tra amici e nemici.

E’ nella natura stessa delle cose. E con questo mi pare che l’argomento delle previsioni futuristiche possa dirsi esaurito. In realtà, vi sarebbe da riproporre una filosofia della futilità. Non vi è un’azione importante, storica ed un’altra insignificante e banale. No, tutte le azioni sono futili, insignificanti e banali. Ci diamo tanto da fare, sembriamo così occupati, solo per evitare di pensare alla condizione umana che inevitabilmente si conclude con la morte. Quindi, in realtà niente episodi storici, niente grandi atti, ma soltanto un passatempo. Ricordo che i miei genitori viaggiavano molto attraverso i paesi europei. La vie en touriste. Era per sfuggire alla noia. Altri giocano sempre a carte, per sfuggire alla noia. Azioni penose e quasi dolorose vengono compiute da personaggi che preferiscono morire piuttosto che annoiarsi. Ma la vita è un pendolo tra il dolore e la noia, in attesa della morte, en attendand Godot. Tutte le religioni sono miti, favole,che parlano di eternità ad un massa di effimeri e di precari.

 

L. Non potrei dire meglio di Arthur e, quindi, in attesa di una sua domanda non dico.

 

D. Cosa pensate della politica moderna ? Ha un futuro ? Oppure, è destinata a cedere il passo a vecchie istituzioni. Voglio dire: questo generale consenso per la democrazia andrà avanti o si tornerà indietro alle dittature, addirittura alle teocrazie ?

 

L. Ho sempre considerato la politica politicante come un vero e proprio imbroglio. All’estrema destra ed all’estrema sinistra i rivoluzionari pronti a tutto, ma che quasi mai vedono arrivare l’occasione propizia. A destra, i conservatori che al giorno d’oggi sono davvero in crisi perché non vi è più nulla da conservare; a sinistra le anime pie, quelle dei pii desideri, i buonisti, gli ottimisti, gli illusi di sempre che credono di poter cambiare ( e soprattutto, migliorare ) il mondo. Pensate un pò. Al centro, gli indecisi che vanno un pò a destra e un pò a sinistra, a seconda di come soffia il vento e creano per l’appunto improbabili centro-destra e centro-sinistra. Al di sopra di tutti i soliti marpioni, i furbi, i banchieri, i massoni, gli ecclesiastici di alto bordo, i generali, e poi tutta la galassia malavitosa che ormai in tutto il mondo ha evidenti intrecci con la politica. Da questo Gotha degli interessi i furbi manovrano come dei burattini i poveri bischeri che, ogni quattro o cinque anni, o anche più spesso sono – come si suol dire – chiamati alle urne. Questa è la democrazia. Il mondo politico migliore. Adesso, provate ad immaginare il peggiore ed avrete l’Iraq di Saddam Hussein, l’Afghanistan dei talebani, il Cile di Pinochet, la Cuba di Castro, l’Iran di Khomeini, e via discorrendo.

 

S. Se penso che quel venditore di fumo di Hegel, la mia bestia nera, con la sua dialettica (tesi, antitesi, sintesi) ha dato il via a movimenti politici (hegeliani di destra, hegeliani di sinistra) mi vengono i brividi. Povera gente illusa da ideologie fasulle, dalla lotta di classe, dal marxismo-leninismo, dalle ideologie totalizzanti , nazionalismo, fascismo, nazionalsocialismo, e poi democrazie alla menta. Ma non potevano andarsene a pesca? Credo che sulla politica abbia detto tutto, in maniera eloquente, Giacomo. Bravo, Leopardi, mi sento di sottoscrivere parola per parola ciò che hai detto. Quanto ai gonzi, finché le pietre andranno a fondo nell’acqua, vi saranno masse di illusi che, per l’appunto, si recheranno a votare, facendo il gioco dei soliti marpioni che, di epoca in epoca, come i lupi… cambiano il pelo ma non il vizio. Mi si obietterà che qualcuno deve pur governare. Infatti, ogni individuo se è responsabile, se è onesto, se oltre alle buone intenzioni dimostra buone capacità può benissimo autogovernarsi e lasciare ai parlamenti il ruolo che un tempo la piazza (l’agora’) aveva per i ciarlatani nei giorni di fiera. Ma a quei tempi, pur sussistendo una forma politica parlamentare, sedendo negli emicicli non si guadagnavano cifre da capogiro, le lobbies non erano ancora disposte a comprarsi a suon di miliardi i partiti. Le opposte fazioni si davano quattro ceffoni, si gridavano di tutto, ma la vita scorreva senza complessità e trabocchetti maggiori. Vi era, per paradossale che possa apparire, più democrazia nella società contadina rurale del Medio Evo che nelle anonime , fredde società moderne, tutte interesse, capitale, alta finanza, e – last but non least – narcotrafficanti e trafficanti di armi. Capito il progresso ? Anche in politica, si va indietro, cari amici, anzi si va avanti ma si va di male in peggio!

Leopardi

D. Bene, anche la politica politichese mi pare sistemata per le feste, secondo una visione che definire semplicemente pessimistica, mi par poco. Userei la parola “politicalscetticismo” che mi pare più rispondente al vostro pensiero. Posso anche dedurre che, per voi, i cosiddetti “grandi progetti” di natura politica (del tipo l’Europa unita) sono derisori e pure utopie…

L. Europa unita ? Ma volete davvero ridere! Non sono neppure riusciti ad unificare per benino il povero Stivale, tanto è vero che ancora oggi sento parlare di “problema del Mezzogiorno”, di “gap” Nord-Sud, e voi, esimio signore, mi venire a parlare di unificare l’Europa. Ma come avrebbe detto un comico napoletano, Totò, ma fatemi il piacere!

 

S. Dunque, Napoleone non l’ha unificata questa benedetta Europa. E forse è andata bene così. Vorrei sapere che cosa è questa mania carolingia di far rivivere l’impero. Solo Roma poteva unificare l’Europa e , infatti, i romani l’unificarono. Allora, un’ Europa unita dall’ Atlantico agli Urali poteva avere un senso di civiltà. Oggigiorno, invece, può essere soltanto una grande produttrice di scartoffie, di carte, di dichiarazioni solenni, di riunioni ministeriali di gente che più che politica unificatrice, a dire il vero, fa del turismo. Caro premier, mi inviti nella sua capitale, che poi io la invito nella mia. Tutti questi vertici. E dire che una delle regole d’oro della diplomazia riguardo ai vari re e presidenti era questa: “Non fateli mai incontrare! Per nessun motivo!”… perché potevano trovarsi simpatici, ma anche antipatici e allora nasceva una inimicizia, foriera di guerre. Evidentemente non è più così, in quanto gli stipendiati della politica se la spassano , durante le loro riunioni conviviali, poi fanno una bella “foto di famiglia” e sembra che l’intero Continente sia unificato, così dall’oggi al domani. Anzi, ancora meglio: hanno deciso che ci vorranno decenni per veder completata l’Unione europea così hanno garantito l’esistenza dell’euroburocrazia fannullona per almeno un altro mezzo secolo. Tutti hanno qualcosa da guadagnare , meno i cittadini che pagano più tasse non solo per mantenere i burocrati a livello nazionale, ma anche a livello europeo e pensando alle Nazioni Unite, a livello mondiale. Capito il bel trucco ?

D. Ma certo. La burocrazia sviluppa sé stessa, si ingegna per crescere, per ingigantirsi. Insomma, politica e burocrazia vanno di pari passo. Non vi sembra che nel mondo i parassiti umani siano in continua crescita ?

S. Esattamente. E’ così. E’ un mondo di parassiti. Meno male che Robin Hood denunciava come parassitario l’innocuo signore di Nottingham e l’eroe della foresta rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ecco l’Unione Europea degli eurofannulloni è esattamente il contrario di Robin Hood: ruba ai poveri per dare ai ricchi, mi sono spiegato ? Questo vale anche per i marpioni dei mass-media, dirigenti della Rai in testa, si capisce ! Parassitismo e vuoto intellettuale. E Pantalone paga. Le tasse, il canone radiotelevisivo, la pubblicità menzognera, i partiti, i portaborse degli onorevoli, dei vice-presidenti, dei presidenti, dei vip. E chi più ne ha, più ne metta. Come finirà ? Mah. Di certo, finirà, quando tutti si saranno fatti furbi e non troveranno più- guardandosi in giro – i poveri fessi paganti che per ora sono ancora maggioritari e, ogni cinque o sette anni, vanno a votare per lorsignori. Ma a tutto vi è un termine. Speriamo nei giovani… 

D. Egregiamente, professor Schopenhauer!

L. Vorrei dire a sostegno di quello che ha magistralmente asserito Arthur (ormai siamo come due vecchi amici, vero caro Arthur?) che le grandi multinazionali entreranno in rotta di collisione e, quindi, Stati Uniti, America del Sud, Europa, Cina e Giappone,Mondo arabo, Africa, Australia sono in equilibrio molto, ma molto precario. Perché le guerre intercontinentali sono sempre dietro l’angolo e, solitamente, interessi economico-finanziari possono dar fuoco alle polveri, accendere la miccia.  

 Non credo sia stato saggio creare un’area così vasta di interessi con la scusa di rispondere alle sfide del mondo moderno. L’ Europa aveva la propria ricchezza nel pluralismo delle idee, nelle identità e nelle tradizioni nazionali, persino nelle piccole autonomie locali , nel federalismo. Non vi era nulla di male a conservare le proprie identità come, fino all’ultimo, hanno voluto fare svizzeri e norvegesi che si sono ben guardati… dall’aderire all’Unione europea finché hanno potuto. Invece, la Turchia (!) abituata ad entrare nelle “combines” dagli interessi poco chiari, si è affrettata a chiedere l’adesione, per favorire i suoi…traffici. Ma quali sono questi traffici dell’Europa dei mercanti? Nulla a che fare con le coltivazioni di papaveri dell’Estremo Oriente (guarda, guarda: Afghanistan!).Nulla a che fare con il riciclaggio di denaro sporco ? Europa, sveglia! Difendi quello che eri. Non essere cio’ che rischi di divenire! Un’area di libero scambio per le mafie dei quattro punti cardinali.

D. Perbacco, dottor, anzi professor Leopardi, che eloquenza. La vedo anche un poco arrabbiatello. Certo, ad essere pessimisti non si sbaglia mai. O raramente. Ma nel caso in questione l’ottimismo di comodo che ha sempre nascosto interessi poco chiari è sicuramente peggiore del pessimismo e questo è un bene perché la nostra rivista aumenterà la tiratura. Ebbene, sì. Gli affari sono affari! Vogliamo parlare , adesso, dei cicli storici e dei ricorsi, dei flussi della storia. Non vi pare che Orwell colle sue previsioni abbia colto nel segno ?

 

S. Beh, è innegabile che se esiste una persuasione occulta (ma anche non tanto occulta) a livello mondiale, gli Stati Uniti possono essere visti , in fondo, come un Grande Fratello orwelliano, poiché attraverso il mezzo televisivo – a proposito, invenzione davvero diabolica! – possono in qualche modo condizionare i destini del pianeta. Gli Usa sono un paese democratico, all’interno, sembra essere così anche se le “lobbies” non si fermano mai e sono particolarmente attive in campagna elettorale (alta finanza, banche, industrie petrolifere, fabbricanti di armamenti e basta citare questi per farsi un’idea della democrazia in America). Avete visto con quanta generosità le televisioni mondiali hanno trasmesso la sfida tra i candidati presidenti per la Casa Bianca. Ecco,quella stanza ovale della presidenza americana, collegata in mondovisione è un chiaro simbolo del fatto che Orwell aveva ragione. Siamo tutti lì appesi alle decisioni dell’inquilino della Casa Bianca, gli altri contano come il due di briscola! E l’ Europa ? Ecco la riconferma che se fosse rimasta pluralista, come cultura, come tradizioni, come sistema istituzionale di governo, avrebbe potuto disorientare il presidente americano che avrebbe fatto una faticaccia a chiamare a raccolta i vari baroni. Adesso, invece, può apparire in video-conferenza agli europei, riuniti a Bruxelles, ed informarli della “linea da seguire”, del “piano d’azione”. Bella partnership! Davvero egualitaria! Qui, noi europei non salviamo neppure le apparenze. Tutti a Washington per essere ricevuti…col cappello in mano!

 

L. Meno male che i pessimisti eravamo noi. Chi avrebbe potuto immaginare un destino più triste e buio per nazioni un tempo fiere della propria sovranità nazionale e della propria grandezza , come la Gran Bretagna e la Francia, oggi semplici espressioni geografiche, allo stesso titolo della Prussia, anzi della Germania. Beh, certo che quando ci si suicida con due guerre mondiali , poi, è un poco difficile rinascere dalle proprie ceneri, Fenice o non Fenice. Ma, per favore, fate almeno tacere gli ottimisti, i quali insistono col fatto che perlomeno gli Usa ci hanno portato progresso, democrazia e Coca Cola. Io ho sempre preferito il Chinotto! In ogni caso, mettiamoci bene in testa che in questo mondo nulla dura, e pertanto come vi è stata un’alba per la Civiltas Americana

vi sarà, sicuramente, un crepuscolo. Magari sarà una sorta di crepuscolo degli dei, vista la dimensione planetaria che questo grande paese ha avuto, ma certo come per tutte le grandi civiltà il cammino è già ampiamente tracciato e non occorre essere pessimisti per fare la previsione più semplice che esista. Il tempo porterà il declino, col declino, anche se lento la progressiva dissoluzione di quell’Impero che oggi fa tanta impressione. Anche l’ Impero romano per la verità , almeno dopo Augusto, sembrava eterno. Vi era la Pax Romana, esattamente, come oggi esiste la Pax Americana, vi erano imperatori come oggi vi sono presidenti a stelle e a strisce. La Lupa di Roma è stata rimpiazzata dall’Aquila, che però è un altro simbolo romano. Basta visitare a Washington, il Campidoglio, dico il Campidoglio, per trovare alle pareti del Congresso, i fasci littori. Quindi, se gli Usa non si sono ispirati all’antica Roma a che cosa si sono ispirati ? Penseranno di durate altrettanto e forse più come potenza mondiale. Auguriamo per il loro bene che sia così. Ma la Cina che ne pensa ? Che ne pensa la Russia? E l’ Europa? Beh, quella non preoccupa più nessuno. Ormai… che tristezza!

CONTINUA

Franco Ivaldo

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