Le 4 libertà: Merci, Capitali, Servizi e Persone dopo …

Le 4 libertà: Merci, Capitali, Servizi e Persone
Dopo il sisma ma anche prima.

Le 4 libertà: Merci, Capitali, Servizi e Persone
Dopo il sisma ma anche prima.

In un terremoto come quello del 24/agosto/2016, case che possono nuovamente essere rese agibili temo proprio che non ne esistano più, poiché quelle di cemento armato, anche se non sono crollate, difficilmente potranno essere recuperate a costi sostenibili.

I cittadini coinvolti nel disastro, dovrebbero quindi essere tutti alloggiati in seconde case, site per quanto possibile in prossimità delle loro residenze ammalorate o distrutte, come previsto: su google “la Riforma Urbanistica di Guido Luccini” al punto 3).

Amatrice anche se distrutta, si ritrova comunque in un eccellente contesto turistico, contornato da agricoltura, pascoli, aria pura, a mezz’ora d’auto dal mare, e ove da decenni le seconde case hanno anche qui costituito un tracciato turistico, come sempre sbagliato, ma proprio in questa, purtroppo tragica situazione, assolutamente rimediabile!


Amatrice prima del terremoto

Infatti quale migliore occasione per dotare Amatrice di un importante intervento edilizio che, oltre a risolvere le immediate esigenze abitative dei cittadini disastrati, consentirebbe la futura ripartenza economica della Città attraverso  la costruzione di un insediamento turistico produttivo, vedi il punto 4) della mia “Riforma Urbanistica”, ove i primi residenti effettivi e stabili, sarebbero proprio i pensionati amatriciani, mentre i secondi sarebbero  coloro che in Amatrice hanno da sempre trovato quel clima e quel ristoro, che l’ha resa famosa nel mondo proprio x la sua pastasciutta. Questo quanto al futuro ….

Nell’immediato queste piccole residenze (naturalmente antisismiche) arredate in modalità Alberghiera, di mq. 24,00 commerciali, del costo di 3200 €/mq. per un totale di € 76800,00 l’una, per un totale di € 76800,00 x 520 =  40 milioni di euro possono disporre di 3 piani di servizi di mq. 4500,00 ove, senza ultimarli completamente per i servizi turistici, garantirebbero provvisoriamente asili, scuole, centri sociali, e quant’altro necessario in un contesto sismicamente sicuro.

“R.T.A. x 2 pers. di 18 mq. + muri perim. + balcone”

La possibilità di alloggiare in questo modo 1040 persone è la chiara, tecnica alternativa ai relativi e previsti 260 alloggi in legno di 60 mq. x 2 persone + 130 alloggi in legno di 80 mq. x 4 persone, che con un costo di 35 milioni di euro + i costi urbanizzativi, garantirebbero unicamente la ripetizione dei fallimenti delle classi politiche già verificati in tutti gli altri simili e precedenti contesti.

Ho vissuto due mesi a Caracas x questioni di lavoro professionale, ed è lì che ho potuto apprendere che x risolvere velocemente il problema abitativo dei terremotati il sistema meno costoso è stato riscontrato proprio nella monocellula antisismica Alberghiera. Infatti tutto il resto attuato da noi sinora, si è rivelato un autentico disastro!… e continuiamo…

Non è che si deve essere scienziati – costruttori per capire che una monocamera residenziale x 2 persone, con locali comuni per ristorarsi in un contesto assolutamente sicuro e stabile, sia quanto di meno costoso ci possa essere. E che per tutti i pensionati autosufficienti del mondo, rappresenti un punto di riferimento quanto mai ambito e gradito è riscontrabile proprio in quei Paesi che, come l’Italia, hanno nel turismo una sicura risorsa commerciale. La monocamera di Caracas da me lì ricopiata e visibile su google da 3 anni: “un futuro ai nostri giovani” corrisponde ad una R.T.A. di mq. 24 commerciali, a differenza delle nostre Leggi urbanistiche che consentono di creare nell’ Alberghiero solo R.T.A. di mq. 55 commerciali x cui si può facilmente immaginare quanto l’Italia sia lontana dalla soluzione del problema, non fosse altro che per l’enorme differenza dei costi!

E quanto questo fatto ci tenga lontani da quella crescita decantata dai nostri politici, è inimmaginabile, il Ponte sullo Stretto di Messina infatti non può produrre un incremento della crescita, come qualsiasi altra spesa pubblica e noi pur non avendo margini europei per queste spese, riproponiamo all’infinito interventi di servizio sempre lontani anni luce, da quella produttività che legata alla crescita ci darebbe il vero/necessario LAVORO. Non dimentichiamoci mai che noi abbiamo il 10% del debito mondiale, e lo 0/qualcosa di PIL, grazie al terrorismo, alla scarsa propensione per i voli aerei, alle guerre nei Paesi Arabi, e al basso costo del danaro, rappresenta la misera crescita ottenuta solo dall’ aumentato flusso dei turisti stranieri e locali, e questo è quanto.

Le quattro libertà: ”merci, capitali, servizi e persone“ che nonostante la Brexit ci garantiscono ancora, peraltro non per molto, di restare nel mercato turistico grazie alla fama di “Giardino d’Europa”, dovrebbero aprirci gli occhi visto che con i nostri 9 milioni di alloggi vuoti, e le continue assordanti spese pubbliche, non riusciamo da troppi anni a coniugare nessuno di questi simboli!  E se non ci sbrigheremo a sfruttare tutti quei capitali europei ansiosi di acquistare da noi, una minuscola porzione di residenza alberghiera, bisognosa di quei servizi in cui noi siamo da sempre bravi, riversando da noi persone finalmente compatibili con la nostra cultura, particolarmente affezionate alle nostre merci: di abbigliamento, del buon mangiare e del buon vivere, … tra non molto non avremo più nulla da offrire, se non a chi ci sta, purtroppo velocemente, invadendo.

Guido Luccini

Savona 02/10/2016
 lucciniguido@yahoo.it 

 

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