Lavoro in Liguria

Nel 2012 sono nate in Liguria 10.491 imprese e hanno chiuso i battenti 10.286

Lavoro: solo servizi e piccole imprese assumono Savona «perde» 533 imprese (-1,9%)

Lavoro: solo servizi e piccole imprese assumono

NEL 2012 sono nate in Liguria 10.491 imprese e hanno chiuso i battenti 10.286, poco più di 28 imprese al giorno in entrambi i casi (il numero delle cessazioni sale a 10.914 se si considerano anche le cancellazioni d’ ufficio). 

Sebbene il saldo rimanga positivo, +205 unità, questi numeri rispecchiano una situazione ancora critica (il tasso di sviluppo è stato pari allo 0,12%, in rallentamento rispetto al 2011) ma inducono a pensare che la voglia d’ impresa in Liguria sia difficile da scoraggiare. Lo ha reso noto ieri Unioncamere Liguria, precisando che i settori che hanno registrato il saldo negativo più consistente sono il Commercio (-938 unità), le attività di Alloggio e Ristorazione (-353), l’ Agricoltura (-346) e le Attività Manifatturiere (-298). Saldo positivo invece per le Costruzioni. Le imprese attive in Liguria, a fine 2012, risultano 142.060, lo 0.5% in meno rispetto al 2011 in linea con la media nazionale (-0,7%): Genova è l’ unica provincia ad aver incrementato la propria base imprenditoriale, con un tasso di crescita pari a +0,2%, mentre Savona «perde» 533 imprese (-1,9%), Imperia 295 (-1,2%) e La Spezia 45 imprese (-0,3%). Il Turismo risulta il settore più vitale con un tasso di crescita pari a +1,3%; di segno negativo il Commercio, che rappresenta il 28% del totale delle imprese, i Trasporti, l’ Agricoltura e le Attività manifatturiere. Bilancio in rosso per l’ artigianato, che conta 47.634 imprese a fine 2012: la riduzione del 2% delle iscrizioni e l’ aumento di oltre il 15% delle cancellazioni ha determinato un saldo negativo pari a – 162 unità.
Scende da 10,4% a 10,2% l’incidenza delle imprese giovanili sul totale delle imprese: il settore in cui i giovani preferiscono «cimentarsi» è quello delle Costruzioni, con una quota che a Imperia sfiora il 20%. L’ impresa femminile rappresenta poco più del 25%, vale a dire 1 impresa su 4, concentrata soprattutto nell’ Agricoltura, nel Turismo, nel Commercio e nei Servizi alle imprese.
La situazione non pare certo destinata a migliorare nel 2013, così come si evince dai primi indicatori relativi al primo trimestre dell’ anno. «Il perdurare della recessione e la prospettiva che la stessa si prolunghi per buona parte del 2013 continuano a frenare la ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese che, in Italia, per il primo trimestre del 2013 è prevista pressoché invariata rispetto all’ ultimo trimestre del 2012 – spiega una nota di Execelsior Informa sui programmi occupazionali delle imprese rilevati da Unioncamere – In Liguria i contratti di lavoro attivati nel trimestre potranno a loro volta raggiungere, nel loro insieme, le 5.080 unità. Analogamente, a quanto accade a livello nazionale, la maggior parte di essi riguarderà assunzioni di personale dipendente (oltre 3.400 unità, il 68% del totale). A questi si aggiungeranno poi circa 450 contratti in somministrazione (i cosiddetti “interinali”), quasi il 9 per cento del totale, circa 460 contratti di collaborazione a progetto (il 9%) e 720 contratti relativi ad altre modalità di lavoro indipendente (il 14%). Per quanto riguarda le assunzioni di lavoratori dipendenti, i 3.440 assunti «si concentreranno per il 76% nel settore dei servizi e per il 61% nelle imprese con meno di cinquanta dipendenti. Nel 59% dei casi saranno rivolte a candidati in possesso di un’ esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore, per una quota pari al 30% interesseranno giovani con meno di trent’ anni, in 22 casi su cento le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati».

Da La Repubblica

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