L’ambasciatore israeliano in visita a Savona
L’ambasciatore israeliano in visita a Savona
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L’ambasciatore israeliano in visita a Savona |
Si è tenuto, alla presenza del Presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, dei rappresentanti dell’associazione Italia-Israele, dei sindaci del territorio, di Sua Eccellenza il Prefetto Antonio Cananà, del Questore Giannina Roatta e dei rappresentanti delle forze dell’ordine, un incontro con l’ambasciatore israeliano in Italia.
“Ringrazio i presenti e sono orgoglioso di ospitare l’ambasciatore, i sindaci e le autorità per quest’ importante occasione di confronto e di lavoro”, ha dichiarato Olivieri, “e ringrazio le associazioni presenti ma non bisogna mai abbassare l’attenzione sugli eventi passati per far sì che non ripetano gli errori”. Stessa emozione da parte di Cristina Franco, presidente dell’associazione Italia-Israele: “Ringrazio gli intervenuti con la speranza che l’ambasciatore possa apprezzare la Liguria; la nostra associazione è nata nel novembre 2019 ma ha importanti obiettivi come il ricordo della Shoah.
Ringrazio il consigliere regionale Vaccarezza per il lavoro svolto e ricordo che nessun paese tranne Israele ha dovuto combattere per la propria autodeterminazione; il legame tra Liguria ed Israele nasce nel 1920 a Sanremo quando venne deciso che la Palestina sarebbe diventata un mandato britannico e vennero sanciti i diritti legali degli ebrei sulla Palestina ed Israele; nel 1946 partirono proprio dalla Liguria le navi dirette in Israele con i sopravvissuti alla Shoah e la nave Exodus partì da La Spezia. Israele ha importanti progetti culturali e politici con start-up di notevole valore ed il progetto relativo alle piante aromatiche è molto bello”.
“Settanta giorni fa è nata l’associazione Italia-Israele e siamo qua per condividere i risultati”, afferma il consigliere regionale Vaccarezza, “ma voglio ricordare che la regione ha recepito la definizione operativa di antisemitismo con risultati importanti; c’è ancora molto da fare visto che la brigata ebraica non sfila mai nelle piazze. In Israele tutte le religioni hanno uguali diritti e libertà e l’Europa nasce dal cristianesimo e dall’ebraismo quindi bisogna difendere le due culture”. “Occorre il dovere della verità e sentire cose spiacevoli 72 anni dopo la nascita di Israele è un problema”, sottolinea il giornalista Niram Ferretti, “ed Israele è l’unico stato nato dopo il secondo conflitto mondiale. L’idea che l’ebraismo sia superato o da superare è sbagliata ed il popolo ebreo è sempre in cammino. Israele esiste perchè sa difendersi ed Hamas ha nella sua Costituzione l’eliminazione dello stato di Israele; a monte di tutto c’è un rifiuto ed Israele si oppone guardando avanti ed investendo”.
“Sono in Italia da cinque mesi e queste zone hanno una storia in comune con Israele poiché da qui sono partite le navi con i sopravvissuti all’Olocausto che tornavano a casa”, evidenzia l’ambasciatore israeliano Eydar, “ed Ada Sereni ha contribuito all’acquisto delle navi ma le autorità inglesi si opponevano ed i sopravvissuti arrivavano clandestinamente in Israele. Israele è una nazione d’ innovazione con conoscenze importanti ed è rinata dopo anni di torpore visto che si adatta alle condizioni della sua esistenza ma non bisogna dimenticare il passato.
Il ricordo di Auschwitz appartiene a tutta l’ umanità e gli ebrei sono sempre stati trattati da ospiti durante la diaspora ma anche quando non erano perseguitati hanno sempre sognato il ritorno a casa; il sionismo è la realizzazione politica di quel sogno ed il 25 aprile 1920 venne riconosciuto il diritto degli ebrei su Israele. Il piano di pace di Trump si basa sui diritti degli ebrei e la Shoah ha rafforzato la voglia degli israeliti di avere una patria. Israele è una polizza assicurativa per tutti gli ebrei del mondo e chi si oppone alla sua esistenza è antisemita; chi ha a cuore la società in cui vive dovrebbe combattere l’antisemitismo e voglio ringraziare la Liguria ed in particolare il consigliere Vaccarezza per aver permesso alla regione di adottare la definizione di antisemitismo rafforzando il legame tra Liguria, Israele e gli ebrei”. “Noi raggruppiamo le associazioni pro-Israele e formiamo gruppi di giuristi per perseguire le violazioni della Legge Mancino”, ricorda il presidente dell’UDAI Carlo Bernini, “e anche se abbiamo la sede in Piemonte vigiliamo in tutta Italia”.
“L’antisemitismo è un male cronico e gli ebrei ne sono colpiti da 3000 anni ma penso sia possibile convincere tutto il mondo ad accettarci”, riprende l’ambasciatore, “ed un popolo non può essere costantemente emarginato. Tramite la politica Israele può riscattarsi e farsi accettare e voglio ringraziare lo stato italiano perchè protegge sempre gli ebrei davanti alle sinagoghe dando un importante senso di sicurezza; l’ignoranza fa insospettire le persone e non avvicina gli ebrei ma questo popolo dà all’Europa un importante contributo. Il 26 aprile, a Sanremo, ci sarà un grande evento per far luce sulla legge relativa all’antisemitismo e voglio ricordare che l’Europa riconosce Israele come punto fondamentale; i miei genitori provengono dal sud dell’Iran e nel dicembre 1950 sono arrivati in Israele e tutto ciò per loro significava che il Messia era finalmente arrivato nonostante rimasero per dieci anni in un campo profughi non lamentandosi mai dello stato d’Israele che è molto forte e dà agli ebrei la possibilità di avere coraggio eliminando la paura poichè sono protetti dal loro stato. Occorre cogliere la forza della fede che ci viene data dalla nostra cultura e affrontare positivamente i problemi”.
“Nel 2016 a Bucarest è stata data la definizione di antisemitismo e l’Italia non l’ha recepita”, dichiara Vaccarezza, “e l’ha recepita solamente la regione Liguria all’unanimità su mia proposta ed io ne sono orgoglioso”. “Il nostro governo investe molto nelle compagnie private e nel futuro e lo sviluppo è nato dal bisogno interno; ho invitato il presidente Toti in Israele con importanti uomini d’affari per presentarli ad aziende israeliane con lo scopo di creare nuove collaborazioni; abbiamo inoltre inventato un’innovazione per produrre acqua attraverso l’aria ed i pannelli solari perchè per Israele aiutare è una missione etica. Quando sono qui mi sento a casa e questa nuova formazione crea una nuova identità sia per l’Italia che per Israele”, conclude Eydar.
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