La violenza sui minori

L’avvenire che ci attende  14ª parte  

La necessaria evoluzione scolastica e culturale

(Quarto capitolo)

 Recentemente il quotidiano nazionale “La Stampa” ho pubblicato due articoli che sembrano contrapposti tra loro per gli argomenti trattati e per i conseguenti giudizi espressi.

Mi riferisco al pregevole scritto di Nadia Ferrigo, datato 11 ottobre 2018, ed intitolato

Aumentano le violenze sui minori rispetto al 2016

 

Ed all’altrettanto pregevole inchiesta, condotta da Matteo Indice sul contrapposto argomento (datata 11 marzo 2019) 

 

Record di baby criminali

Reati sempre più violenti

L’allarme per i pestaggi

 

Dicevo poc’anzi di contrapposto l’argomento, per la semplice ragione che nell’articolo di Nadia Ferrigo i minori sono le vittime, mentre, nella complessa inchiesta di Matteo Indice I minorenni ed i giovani adulti diventano criminali esecutori di reati.

Di conseguenza io provvederò a scrivere due articoli ed incomincerò ovviamente dal primo argomento così intitolato:

La violenza sui minori

 

Mi sono riletto, in questi giorni, un Articolo che avevo scritto per il Settimanale “Il Letimbro”, nell’ormai lontano 1996.

Lo ripropongo, sia pure molto parzialmente, all’ attenzione dei lettori di “Trucioli Savonesi”, perché le considerazioni, in allora svolte, mi appaiono, tuttora, attuali e pertinenti:

“Esiste, anche nel nostro Paese, una condizione di violenza diffusa, di rozzezza di comportamenti, di abbrutimento culturale, che viene ad incidere negativamente sulla vita dei minori. 

 

Si dirà  che il mondo non ha mai risparmiato l’infanzia e ciò è, in qualche misura, vero; a ben guardare la storia dell’ uomo-bambino è stata scritta più da Erode che non da Babbo Natale; ma ciò che maggiormente stupisce, nel mondo di oggi, non è tanto l’attenuazione di ogni speranza di una evoluzione “in positivo” dei sentimenti della specie umana verso l’infanzia, quanto la nostra crescente indifferenza, l’assuefazione a considerare la sopraffazione sui minori come un fatto assolutamente  normale e fisiologico.”

 

Esistono diversi esempi per dimostrare “in concreto” la veridicità delle considerazioni, sovra esposte; esaminiamoli dettagliatamente:

1.  Assistiamo ad un costante aumento dei NEONATI ABBANDONATI DOPO LA NASCITA; non esistono, in proposito, probanti e sicure statistiche, ma le notizie, riferite ai bimbi depositati nei cassonetti della spazzatura o gettati in mare o scagliati nei burroni, sono ben presenti nella memoria di tutti noi;

 

2.  In gran parte dell’Europa, ma soprattutto, in Italia, sta diventando sempre più consistente il numero dei cosiddetti BAMBINI DI STRADA, vale a dire di MINORI IMMIGRATI NON ACCOMPAGNATI (secondo il termine tecnico, utilizzato dalle nostre Forze di Polizia).

Ma, chi sono questi bambini?

Perchè vengono in Italia, dove li aspetta una vita paragonabile all’ Inferno?

La risposta a questi due fondamentali quesiti ci proviene da Francesco Milanese (Pubblico Tutore dei Minori della Regione Friuli – Venezia Giulia):

“Spesso, sono gli stessi genitori a mandarli nel nostro Paese, sfruttando le falle della Legge Bossi-Fini.

C’è il concreto pericolo che intere popolazioni scelgano di far migrare i loro figli, sperando di eludere le norme di ingresso; in altri termini, se gli adulti non riescono ad approdare in Italia, inviano, nel nostro Paese, i minori che non possono essere espulsi.

Ma, ad attendere bambini e ragazzi sul nostro territorio non vi è soltanto il LAVORO NERO; nella maggioranza dei casi vi è l’ACCATTONAGGIO; tanti, infine, diventano MANOVALANZA DELLA MALAVITA PER I PICCOLI REATI.”

 

3. Inoltre, nel contesto del FENOMENO ACCATTONAGGIO, lo sfruttamento e la conseguente violenza sui minori stanno assumendo forme sempre più sofisticate ed inquietanti; con grande frequenza, infatti, stiamo osservando, nelle nostre città, donne con dei bambini in braccio (o, accanto a loro) che chiedono l’elemosina.

E’ evidente che la MISERIA MINORILE ASSOCIATA AL VINCOLO MATERNOdiventa uno stimolo psicologico di eccezionale rilievo, che obbliga (per così dire) ogni passante ad offrire il proprio contributo in danaro; l’utilizzo di questo elementare, ma sottilissimo risvolto emotivo porta a consistenti profitti economici.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, elaborati negli anni 2003-2005, “l’uso di minori, in attività di accattonaggio, garantisce rilevanti guadagni alle famiglie dei minori e movimenta enormi introiti per le organizzazioni criminali che lo gestiscono.”

Le stesse Forze di Polizia stimano il ricavo medio in 100 EURO AL GIORNO PER OGNI BAMBINO; secondo i dati, aggiornati all’ anno 2005, si sono verificate, in Italia, 455 segnalazioni per impiego di minori in attività di accattonaggio: di queste, 449 riguardano denunce; solo 6 casi hanno condotto ad arresti.

 

4. Sull’impiego dei MINORI NEL MONDO DELLA DROGAnon voglio ripetermi; su questo tema ho già avuto modo di scrivere, anche in un recente passato; mi è sufficiente ricordare che sta aumentando (e non solo nel Sud dell’Italia) il numero dei minori forzatamente impiegati in questa attività: si tratta di bambini e ragazzi, anagraficamente piccoli, ma diventati abili conoscitori del triste mondo che debbono frequentare.  

 

5. Un cenno particolare va, inoltre, riservato al tema della VIOLENZA SUI MINORI ALL’INTERNO  DELL’AMBITO SCOLASTICO,

Per ragioni di spazio, non posso dilungarmi, su questo specifico argomento; mi limito a rilevare che il tema della violenza non può essere riservato soltanto all’ esame del FENOMENO DEL BULLISMO e degli ATTI DI PREPOTENZA VERBALE E FISICA (esercitati non soltanto dagli studenti, ma, addirittura, dagli insegnanti), ma debba riguardare, anche, l’ASSETTO ISTITUTIVO ED ORGANIZZATIVO DEL NOSTRO ATTUALE SISTEMA EDUCATIVO.

Ritengo, infatti, che anche IL FENOMENO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA (vale a dire: l’ABBANDONO DELLA SCUOLA, da parte di molti ragazzi e giovani) rappresenti un atto di violenza nei loro confronti destinato ad incidere negativamente sul loro avvenire e destino futuro.

 

6. Esiste, infine, la grave violenza del LAVORO MINORILE.

Come è noto, il fenomeno è assai diffuso, a livello planetario; l’ultimo rapporto dell’Associazione “SAVE THE CHILDREN” (risalente al Giugno 2007) ha messo in evidenza queste CIFRE:

218 MILIONI: sono i minori, costretti a lavorare nel Mondo. La maggior concentrazione è localizzata in Asia e nell’ Area del Pacifico (122 Milioni), seguita dall’Africa Sub-sahariana (oltre 50 Milioni). Per il 70 %, i minori sono impiegati in Agricoltura.

126 MILIONI: sono i bambini che svolgono attività pericolose (per contatto con sostanze tossiche – carico eccessivo di lavoro – mansioni pesanti)

  22.000: sono i minori che muoiono, ogni anno, sul lavoro.

Per quanto si riferisce allaSITUAZIONE ITALIANA,lestime dell’ ISTAT, riportate nel settembre 2005, davano questi DATI:

 

 ETA’               TOTALE

 7-10 ANNI      12.168      

 11-13 ANNI     66.047   

 14 ANNI          69.070

__________________

 TOTALE        147.285

 

 

 LUOGHI DI LAVORO                              TOTALE IN PERCENTUALE

 CASA PROPRIA                                             11,4 PER CENTO

 CASA DI PARENTI O DI ALTRE PERSONE    9,6 PER CENTO

 NEGOZIO                                                       14,9 PER CENTO

 BAR-RISTORANTE-ALBERGO                     17,9 PER CENTO

 CAMPAGNA                                                   14,1 PER CENTO

 LABORATORIO – OFFICINA                            7,4 PER CENTO

 FABBRICA, CANTIERE                                  11,8 PER CENTO

 MERCATO, STRADA                                        6,0 PER CENTO

 IN ALTRO LUOGO                                            6,9 PER CENTO

                                                                        _______________

                                                                       100. 0 PER CENTO

Le motivazioni che hanno spinto (e spingono tuttora) molti datori di lavoro ad optare per i minori, rispetto alle persone adulte, sono ampiamente note:

Dita veloci a stringere i nodi o raccogliere foglioline di the; un adulto non potrebbe fare altrettanto bene certi lavori minuziosi.”

Nonostante i rischi, in tanti Paesi, per i Datori di Lavoro è ancora conveniente impiegare bambini, perché richiedono meno garanzie, sono più facilmente sfruttabili e, soprattutto, sono molto più economici degli adulti, perché fanno il loro stesso lavoro, ma sono pagati di meno.

Ma, a suo tempo, io mi ero permesso di aggiungere a questi concetti una mia personale e brevissima notazione:

“I BIMBI SONO FATTI PER ANDARE A SCUOLA E GIOCARE, FANTASTICANDO SUL PROPRIO FUTURO.”

Purtroppo, siamo andati avanti con gli anni, ma continuiamo a retrocedere sul piano etico politico.

 Lascio la parola, a questo proposito, alla parte iniziale dell’articolo di Nadia Ferrigo, Citato all’inizio di questo mio lungo articolo:

 

Aumentano i minori vittime di violenza

 Sono 5788 bambini L’8% in più rispetto al 2016

Quasi il doppio, se paragonati ai dati raccolti 10 anni fa

 

Per questa semplice motivazione, dobbiamo continuare, senza arrenderci, la nuovo la nostra civile battaglia per un’umanità migliore

Aldo Pastore    7 Aprile 2019

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