La storia non si ripete. Ma fa rima…
RONDE. Nell’Italia, Paese di migranti (ce ne sono 5,6 milioni nel mondo), capita purtroppo di assistere all’operato di chi, dimentico di coloro che si imbarcarono in cerca di una vita degna di essere vissuta, rema per motivi inconfessabili contro lo spirito dell’accoglienza.
Il Mediterraneo, con il suo dolente corteo di derelitti, è non di rado teatro di tragici eventi e sbarchi sofferti che i volontari (e sono tanti) si adoperano a rendere meno traumatici.
Al peggio però non c’è mai fine. Vedere al giorno d’oggi ronde che al confine tra la Bielorussia e la civile Polonia vanno a caccia di migranti per respingerli con ogni mezzo non fa che aumentare la tristezza.
Che il problema esista e sia grave nessuno lo contesta, ma rivalersi sulla pelle dei profughi, significa nient’altro che giocare allo scarica barile in spregio ai più elementari principi umanitari che non smettono di essere impunemente violati.
Già. Poiché sarà pur vero che la Storia non si ripete, ma fa rima, sentenziava Mark Twain. Anche adesso.