La sinistra e la sua crisi d’ideale

 
La sinistra e la sua crisi d’ideale .
Ma l’obiettivo della sinistra oggi ..qual è?..qualcuno lo sa?

 

La sinistra e la sua crisi d’ideale .

Ma l’obiettivo della sinistra oggi ..qual è?..qualcuno lo sa?..

 Il fine appare sfumato, impercettibile, un agitarsi di sedicenti capi e capetti di non si capisce bene di che cosa, di quale popoli e soprattutto senza – in ogni caso – ascoltare il lancio di progetti credibili e fattibili. Solo ricerca di inutili rassemblement.

Si sentono solo messaggi urlati da un megafono gracchiante su piazze deserte, e tutto questo pur nella sconcertante convinzione di governare truppe che hanno lasciato le caserme da un bel po’, a “loro insaputa”….

Mi chiedo spesso come si faccia a non vedere, ma credo di essere in buona e numerosa compagnia a porre tale questione…

Non ci sono dubbi che il momento politico istituzionale in Italia sia difficile, anzi complicatissimo per la sinistra, una fase che sembra non lasciare alcuna speranza di riconquista di un popolo spezzettato, che ha preso strade diverse, gente che dopo aver aspettato invano ciò che chiedeva, come giustizia sociale, diritti e lavoro, lotta alle diseguaglianze, scuole che si chiamino tali, sanità che infonda fiducia e molto altro, si è vista pugnalare alle spalle da quella che si definiva sinistra, ma che in realtà restava a disposizione del grande capitalismo moderno, della grande industria, della finanza internazionale, genuflettendosi alle sue richieste senza battere ciglio, anzi agevolandone preventivamente le richieste storiche per avere tornaconti francamente un pò provincialotti e ricercando benefici strettamente personali.

“..la politica è diventata ancella della finanza…” qualcuno lo aveva detto, così è andata e una classe dirigente mediocre applaudita da una folla di peones, forse inconsapevoli, ci ha messo del suo.

In questo quadro oramai acclarato dai fatti  che sono avvenuti nel campo istituzionale italiano, è naturale che i tentativi della sedicente sinistra di nascondere una debacle, di giustificarla rasenti una sciocca puerilità, faccia sorridere.

Al di là delle polemiche possiamo dire con certezza che la sinistra si è persa, questa è la verità. 

Si è persa e ritrovarsi sarà compito improbo al momento, non se ne vede la volontà, ne l’autoammissione che un ciclo di personaggi sia finito, indipendentemente dall’età, politica o anagrafica che sia, autocritica si diceva anni fa…autocritica…e dovrebbe essere il primo passo….


Detta in modo brutale direi che quella gente li non la vuole più nessuno, sia che appartenga a ciò che è stato un ciclo disastroso degli ultimi anni, sia che abbia ricoperto nelle periferie incarichi amministrativi o politici di ogni tipo. Chi pensa così sbaglia?  Forse,  perché non tutti hanno contribuito al massacro elettorale…Ma se a sinistra si nasconde questa realtà non si va da nessuna parte.

La rigenerazione per avere una possibilità di riuscita deve essere profonda e totale, e il non percepire questo inizio fa pensare che in fondo a molti va bene così, forse per difendere qualche privilegio, qualche piccolo “poterucolo” locale, forse perché veramente non capiscono.

Quando nei social, perché oggi si parla dietro a una tastiera e non più a voce, si legge che per rifare la sinistra serve partire da persone con  “…una concreta e utile esperienza politica…”  ..beh..…vorrei comunicare ai più distratti oltre alla palese difesa di se stessi contenuta in queste frasi … che tale “…utile e concreta esperienza politica..”  ha portato oltre che al governo del paese anche ad avere tutta la nostra Liguria governata dalla destra…..dai capoluoghi, ai comuni, alla Regione …. un bel colpo direi per chi ha “ …una concreta e utile esperienza politica…”  .

Senza polemica, ma è la dimostrazione che si è capito poco di ciò che succede e si continua a perseverare negli errori.

 In questo teatro nazionale (ma anche internazionale in realtà) la sinistra balbetta isterica, i suoi rivoli dispersivi aumentano, si moltiplicano, e ognuno dei succitati capi e capetti racconta una realtà che non esiste, ognuno predica  la sua soluzione ottimale a condizione però che loro siano presenti e portino le mostrine…..

 La questione più stupefacente nel campo della sinistra e sotto gli occhi di tutti è che non si prova neppure a fare un ragionamento serio su quanto avvenuto, legislature “democratiche” che molti definiscono di destra forse esagerando, che sono rimaste nella memoria come particolarmente scioccanti per il “popolo del progressismo nostrano”, legiferazioni andate  in modo opposto a ciò che proprio il suo popolo chiedeva, e questo è dimostrato dai risultati elettorali ultimi (ma anche precedenti con i suoi segnali di caduta libera) che hanno consegnato la governance italiana a formazioni politiche particolarmente attive nel dimostrare adesso che le loro promesse si trasformeranno in realtà contro tutto e tutti, contro i “disastri dei governi precedenti”, contro le lobby, contro i poteri forti, ecc..ecc

Questo lo vedremo. 

Ma una cosa è certa, anche se non andrà così, se il famoso contratto verrà stracciato, se questa governance fallirà nei suoi intenti non ci sarà nessuna forza politica pesante che a sinistra potrà  prendere in mano il pallino come molti predicano per  ……“ mettere le cose a posto “….

Ricordo a margine che se lo cose “non sono a posto” vuol dire che qualcuno negli anni ci ha messo del suo……

Se questa stagione di accordi politico-istituzionale che ha vinto le elezioni fallirà, potrà ripresentarsi e riprovarci, e molto probabilmente rivincerà non avendo di fronte altro che chiacchiere sparacchiate in libertà da groppuscoli  parcellizzati il cui obiettivo sembrerebbe non essere altro che segnalare l’esistenza di polverose parole d’ordine inattuabili oggi.

Su ciò che era il partito “guida” della sedicente sinistra, che si può dire?…una delusione….sulle sue macerie fumanti nessuno scommette più un euro, e a quanto pare anche al suo interno nessuno scommette più su se stesso paventando scioglimenti o congressi per auto applaudirsi, cene a lume di candela, inutili scioperi della fame e quant’altro. 


E’ chiaro a tutti che in questa situazione, per la sinistra non esiste all’orizzonte alcuna prospettiva.

Serve cambiare, uomini, donne, strategie, organizzazioni, perché togliendo un pò di muffa all’esistente e spacciandolo per rigenerato e nuovo, non suscita interesse, ma solo sghignazzate. Nessuno seguirà questa strada.

Inutile poi ricercare a gran voce l’unità  “a sinistra” di soggetti atomizzati, si sommerebbero fallimenti continui, delusioni crescenti e radicalizzazione strutturale di abbandono di un campo che aveva, e forse ha ancora, una visione più giusta del mondo.

L’unità senza una visione comune non serve a nulla, serve solo ad ammucchiare numeri in ogni caso largamente minoritari.

Ma allora esiste qualche speranza di rinascita di un campo di sinistra che sappia calarsi nella società di oggi? La speranza esiste sempre, anche nelle situazioni più complicate, ma esistono alcune condizioni che non possono essere spazzate sotto il tappeto, non si può dire che si riparte e tutto va dimenticato…..e la prima di queste condizioni è l’ammissione del fallimento epocale di chi ha guidato la “sinistra” fino ad oggi, sinistra comunque disposta, e chi ha guidato questo processo disgregativo, anche localmente, non può pretendere di riavere la fiducia di chi nelle urne ha guardato  altrove , e a meno di fatti nuovi continuerà a guardare da un’altra parte.

Quindi se si ha veramente a cuore il “bene del paese” come si sbandiera ad ogni piè sospinto direi che senza passi indietro non ci sarà a sinistra alcun passo avanti.

Insomma…a sinistra la crisi è principalmente una crisi ideologica, o per caratterizzarla più precisamente e non con questo aggettivo freddamente neutro, si può definire una crisi d’ideale. Ci si pone improvvisamente e di nuovo la questione del proprio destino.

DOMENICO MAGLIO

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.